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Keeper – I fari sognano pecore luminose?

Keeper

Recensione

Distese d’erba e mari d’acqua incontaminata. Flora e fauna lussureggianti. Strane creature che si aggirano e antichi manufatti misteriosi che aleggiano tra le pieghe del tempo. Sei pronto per un lungo viaggio nel mondo di Keeper?

Trama

L’immensa e immortale metafora del viaggio quando la destinazione è l’ultimo dei nostri interessi mentre tutta la nostra attenzione è, appunto, concentrata sui passi che ci fanno muovere. Bello, struggente, terrificante a volte. Il viaggio è però anche foriero di grande meraviglia, di scoperta, trasformazione ed evoluzione.
Chi si ferma è perduto“, titolava un celebre film di Sergio Corbucci degli anni ’60, ed è esattamente quello che succede al nostro faro antopomorfo e al suo fido compagno di viaggio, un pennuto marino che diventerà molto più di un semplice accompagnatore.

In un mondo in cui l’uomo ha fatto il suo tempo, e i cui resti balenano solo di tanto in tanto, ecco che a prendere vita è tutto il resto. Tra questi il protagonista di questa odissea muta, il fato che imparerai a guidare e che ben presto diventerà mezzo e sostanza del tuo viaggio di esplorazione e scoperta.

Keeper

Gameplay

Per dirtela in brevi parole, Keeper è un puzzle game: ti muoverai con zampette da aracnide su pendii scoscesi e paludi acquitrinose, gettando il tuo poderoso fascio di luce per illuminare le tenebre, allontanare le creature malvagie e aprire nuove strade ove sembrava impossibile muoversi. E mentre scioglierai i nodi di questo puzzle, aiuterai creature fantastiche per aprirti nuove vie, il tutto sotto l’occhio attento e scrutante della montagna, forse una divinità lontana e assoluta, forse un “faro” nella notte a cui fare riferimento.

Con noi anche Rametto (Twig): il pennuto che ci accompagna, è una presenza praticamente indissolubile. La nostra simbiosi di cui, nei momenti in cui si allontana, non possiamo fare a meno di sentirne la mancanza. È infatti lui che ti aiuterà a raggiungere e manipolare elementi che la tua goffa stazza non ti consente di raggiungere.

Keeper

Comparto tecnico

Il team di sviluppo, Double Fine Studios, ci ha già stupito con piccole perle come Brütal Legend (e so che il nostro Ayr darebbe entrambi i baffi per avere il seguito) e soprattutto l’eccezionale Psychonauts 2.

Oggi ci stupisce ancor con un’avventura poetica e surreale. Keeper si distingue per un impianto grafico onirico, a tratti pittorico in cui ci sembra quasi di vedere le pennellate dell’artista. I colori vivaci e surreali, più veri del vero, richiamano il citato Psychonauts 2, mentre una dolce armonia è l’accompagnamento musicale di questo che è molto più di un walking simulator sui generis, molto più di un puzzle game, molto più della somma delle sue parti.

Keeper

Conclusione

Ho adorato ogni momento di Keeper, la sua poetica, la sua armonica discesa verso ambienti avvolgenti e confortanti nella loro surrealità. Persino le sequenze più tenebrose, scarsamente illuminate, hanno saputo coccolare grazie alla luce del faro (o dei fari) in soccorso, gradevole simbolo che in questo viaggio che tutti noi facciamo, non siamo mai davvero soli, al buio. Come dice Albus Silente: “La felicità può essere trovata, anche nei tempi più bui, se ci si ricorda solo di accendere la luce.”

Ringrazio Xbox per la copia recensione.

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Keeper

Nerdando in breve

Keeper è il puzzle game che ci fa incarnare un faro.

Trailer

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