Recuperando premi Oscar
Ultimamente, complice la scarsità sempre maggiore di tempo libero (davvero, come si fa a incastrare tutto in una giornata di sole 24 ore?? Vi prego, spiegatemelo!), arrivo sempre fuori tempo massimo a guardare i film che stupiscono il mondo. È successo anche con gli ultimi premi Oscar, nemmeno a dirlo. Ed è così che ho guardato solo in una calda serata d’estate Flow – Un mondo da salvare (grazie, Paramount+!), vincitore un po’ a sorpresa della statuetta per il Miglior film d’animazione. Mi aspettavo grande eleganza visiva ma non ero sicura che la storia potesse conquistarmi. E invece mi sono innamorata, tanto da volerlo consigliare.
Trama
Ci troviamo in un mondo in cui la presenza umana sembra essere sparita del tutto. Seguiamo un gatto nero che vaga nella foresta, cercando di procurarsi cibo e scampare ai pericoli. Quando il suo rifugio sta per essere completamente sommerso da un’inondazione, il gatto viene salvato da un capibara a bordo di una barca. Inizia così un lungo viaggio alla ricerca di terraferma, nel corso del quale il gatto incontrerà nuovi compagni e imparerà qualcosa di più a proposito di se stesso.
Perché guardarlo
Flow – Un mondo da salvare è un film completamente privo di dialoghi: era questo l’aspetto principale a spaventarmi, prima di intraprenderne la visione (questo e la possibilità che ci fossero animali che muoiono, lo ammetto). Contrariamente a quanto mi sarei aspettata, però, l’assenza di dialoghi non appesantisce minimamente la visione e, anzi, il film animato si dimostra coinvolgente e appassionante come mai mi sarei aspettata.
La storia di cui Flow -Un mondo da salvare ci rende partecipi, scoperta man mano da noi spettatori insieme ai protagonisti che la vivono, si rivela particolarmente poetica e delicata, oltre che ricca di sfumature e sottotesti. Ciascun personaggio che popola l’assortita versione 2.0 dell’Arca di Noè si dimostra sfaccettato e non possiamo fare a meno di affezionarci a tutti. I protagonisti sono animali, ma la vicenda si presta a moltissime metafore e simbolismi perfettamente applicabili al genere umano e la visione stimolerà riflessioni davvero interessanti.
A livello visivo, Flow – Un mondo da salvare è una vera meraviglia! La computer graphic scelta dal regista lettone Gints Zilbalodis, che ricopre anche il ruolo di art director, sceneggiatore, autore della fotografia e delle musiche, si rivela fluida e affascinante, con giochi di luce che lasciano a bocca aperta.
Piccola curiosità: Flow – Un mondo da salvare è il primo film lettone a essere candidato ai Premi Oscar come Miglior film internazionale, oltre ad essere il primo film lettone e il primo film indipendente ad aggiudicarsi la statuetta come Miglior film d’animazione. Anche solo per questo, concedetegli una possibilità: non vi deluderà!
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