Iniziando a scrivere questa recensione, mi sono venute in mente mille frasi da citare dalla saga Una Pallottola Spuntata – adattamento italiano del titolo originale The Naked Gun – composta da tre film che hanno portato il mitico Leslie Nielsen ad assicurarsi un posto fisso nell’Olimpo della comicità – ma poi ho capito che per celebrare al meglio Una Pallottola Spuntata, sequel e quindi quarto film della saga che abbiamo visto in anteprima per voi, dovevamo mettere da parte quello che abbiamo sempre citato e iniziare a creare una nuova serie di citazioni. Perché questo film le merita tutte, eccome!
Recensione
Siamo sempre a Los Angeles, tanti anni dopo le gesta del tenente Frank Drebin (Leslie Nielsen), che lo hanno reso un’icona della “Police Squad”, unità speciale della polizia losangelina. Ma adesso il protagonista non è più il tenente Frank Drebin, bensì è il tenente Frank Drebin – aspetta, com’è possibile? Eh già, questa volta seguiremo le vicissitudini del figlio di Frank Drebin, ossia Frank Drebin Jr (Liam Neeson)! L’esperto tenente, canonicamente caotico e ormai vedovo, risolve casi in modo poco ortodosso assieme al collega Ed Hocken Jr. (un ottimo Paul Walter Hauser) suscitando le ire della Comandante Davis (CCH Pounder).
Ma un apparente suicidio mette in moto tutta una serie di eventi, dove la sorella della vittima, Beth Davenport (Pamela Anderson), entra in contatto con Drebin per cercare aiuto poiché convinta che il fratello sia stato ucciso a causa del diabolico CEO Richard Cane (Danny Huston), milionario visionario che forse nasconde qualcosa di oscuro nella sua tecnologia all’avanguardia.
Riusciranno i nostri eroi a sbrogliare la matassa? Vi tocca andare al cinema per scoprirlo, e mi raccomando, restate fino alla fine dei titoli di coda!
Il Film
So già che la domanda che tutti vi state facendo è una sola: Una Pallottola Spuntata è all’altezza delle aspettative?
La risposta, per me, è sì. Ho riso durante tutto il film, mi sono divertito, ho gioito dell’assurdo messo bene in scena, ho apprezzato lo stile che sicuramente richiama l’immaginario legato a Una Pallottola Spuntata, ma prende la giusta piega ed esprime una sua identità che lo fa vivere come film a sé e non solo come film citazionistico. Attenzione, qualche citazione c’è, certo, ma non è un’operazione nostalgia fine a se stessa come accade in molti film sequel che non riescono ad essere “autonomi” ma necessitano di continue strizzatine d’occhio, se non di trame quasi ricalcate 1:1 – sì, sto parlando di te, Ghostbusters Legacy.
La scelta di fare un film che è quasi a metà tra un reboot e un sequel è stata molto azzeccata, e fa sicuramente felici i fan della saga che avevano voglia di vedere qualcosa di simile sul grande schermo, vista anche la scarsità di film “demenziali” che riescono a fare effettivamente breccia. Mi chiedo se il fatto di essere cresciuto con Una Pallottola Spuntata “originale” può influenzare il mio giudizio, e sarò curioso di capire se le generazioni più giovani apprezzeranno o meno questo film, ma c’è da dire che se il target ideale del film è quello della mia generazione, beh, il lavoro fatto è stato eccellente e, come dicevo in apertura, può essere un nuovo “punto zero” da cui ripartire.
Il Cast
Che dire, la prima volta che avevo sentito di Liam Neeson come nuovo Frank Drebin ero rimasto un attimo dubbioso. Come può il protagonista di film come Taken o Schindler’s List essere il protagonista giusto per un film dai toni decisamente più demenziali? Bene, per me ci è riuscito alla grande, creando un Frank Drebin Jr che segue le orme del padre ma non è il padre, pieno di tic e piccole “follie” – incredibile la scena della bodycam e le disavventure “interne”, perdonatemi ma non posso dire altro – che lo rendono personaggio capace di vivere al netto dell’eredità di Leslie Nielsen.
E che dire di Pamela Anderson? A me la sua interpretazione di Beth Davenport ha convinto, è un personaggio che funziona e aver visto Pamela Anderson mettersi in gioco così è stato molto divertente, apprezzo il risultato finale, che risulta giusto e soprattutto non plasticoso. I co-protagonisti e il villain sono stati anche tutti bravi; sappiamo che in un film del genere non cerchi l’interpretazione super drammatica ma neanche quella eccessivamente caricaturale o da macchietta, ma in Una Pallottola Spuntata il risultato è sensato e divertente, e credo che questo sia più che sufficiente.
Concludendo
Una Pallottola Spuntata è il film di cui avevamo bisogno per farci un’ora e venti di risate – tra l’altro, durata perfetta, il film non ha cali nella seconda metà come succedeva ad esempio col primo capitolo della saga, esplosivo all’inizio ma un po’ meno nella seconda parte. Come scrivevo su, non so come le nuove generazioni reagiranno a questa comicità e a questo film, tuttavia il fatto di non essere una mera operazione nostalgia ma di avere un ottimo equilibrio tra citazioni, innovazione e soprattutto far ridere, rappresenta un successo che direi che è stato colto appieno.
Non so se augurarmi che la saga continui o meno, ma per ora sono decisamente soddisfatto ed è così che vi lascio, con l’invito di andare a vedere Una Pallottola Spuntata al cinema e di divertirvi senza pensare ad altro.
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Nerdando in breve
Torna (?) Frank Drebin nel nuovo capitolo della saga Una Pallottola Spuntata, siete pronti a divertirvi come forse non succedeva da un po’ di tempo?
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