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The Alters – Uno, nessuno e centomila per sopravvivere nello spazio

The Alters cover art

Recensione

Ti sei mai chiesto cosa sarebbe successo se, in alcuni momenti della tua vita, avessi preso decisioni differenti? Come sarebbe cambiato il corso della tua storia? Su questa domanda gli sviluppatori di 11bit Studios hanno posto le basi di The Alters, un gioco fantascientifico che mixa componenti survival, con quelle di un gestionale ed un pizzico di thriller psicologico. Vediamo quindi insieme se 11bit Studios è riuscita a fare centro anche questa volta, dopo gli ottimi This war of mine e i due capitoli di Frostpunk.

Ho avuto modo di giocare la versione PC di The Alters, grazie al codice che abbiamo ricevuto dal publisher 11Bit Studios, che ringrazio. Il gioco è stato testato sia su un Pc fisso dotato di un processore Intel i5 12600K, 32 GB di ram e una scheda video NVIDIA 3060Ti, ma anche su ROG Ally (Z1 Extreme).

The Alters è disponibile dal 13 giugno 2025 su PC, PS5 e Xbox Series X|S.

The AltersUna decisione diversa può cambiare tutto

Storia

The Alters ci vede vestire i panni di Jan Dolski, un membro di una spedizione su un pianeta alieno in cerca di un misterioso materiale, che dovrebbe consentire un importante progresso tecnologico per l’umanità. Ma come ormai siamo abituati, le cose non vanno mai per il verso giusto e ci ritroviamo ad essere l’unico sopravvissuto dell’intero equipaggio, a causa di un incidente che ha portato al fallimento della missione. In questa circostanza, il protagonista deve imparare a sopravvivere in un ambiente ostile, ma, per fortuna, riesce a raggiungere la base mobile che era stata preparata per la spedizione.

Senza svelare ulteriori elementi della trama, accenno solamente al fatto che per riuscire a mettere in funzione la base, Jan non può fare affidamento solo sulle sue forze, ma riesce ad avere l’aiuto di altre versioni di se stesso, gli “Alters” che danno il nome al gioco e che costituiscono anche uno degli elementi attorno a cui ruota tutta la narrazione.

Da questo punto in avanti, la trama si sviluppa in modo sorprendente, con un continuo tra “what if”, ovvero cosa sarebbe cambiato nella vita di Jan per una piccola decisione diversa, interessanti colpi di scena e delle importanti scelte morali, che mi hanno lasciato per parecchi minuti indeciso su come procedere.
Dal punto di vista narrativo, la trama risulta ben scritta e articolata, con numerosi elementi che mantengono viva l’attenzione del giocatore. Inoltre, gli sviluppatori sono riusciti a creare un’ottima atmosfera che coinvolge il giocatore nelle storie degli Alter e lascia sempre la voglia di conoscere qualcosa in più delle loro vite.

Una storia sempre più personale

Uno degli elementi che mi ha sorpreso di più è che ogni Alter ha una sua storia e reagisce in modo differente agli eventi. Da qui si inizia a sviluppare un rapporto con i compagni di questa missione e gli stessi iniziano a interagire tra di loro, creando una rete di rapporti, che rendono l’avventura estremamente più personale e profonda. Proprio per queste connessioni personali che si creano con gli altri personaggi, si inizia ad avere a cuore il benessere dei propri compagni e le scelte morali di fronte a cui ci troviamo nel corso del gioco diventano ancora più complesse e coinvolgenti.
Purtroppo, a minare la forza narrativa di The Alters, c’è la completa assenza della lingua italiana, che, in un gioco così basato sulla componente testuale, visti i numerosi dialoghi, rende l’esperienza meno godibile per chi non ha una buona padronanza dell’inglese.

The Alters

Jan Dolski ha un dialogo con uno degli Alter

Gameplay

Il gameplay si presenta come la giusta combinazione tra un survival e un gestionale. Il giocatore può controllare solo il primo Jan Dolski, con cui è possibile esplorare l’ambiente che circonda la base, per trovare le risorse che ci consentono di sopravvivere e di sviluppare le tecnologie per proseguire nel viaggio di rientro sulla terra. Per completare la missione Jan può fare affidamento sui suoi Alters, a cui è possibile impartire degli ordini per fargli svolgere una serie di incarichi, da cui deriva la componente gestionale.

In questo gioco non ci sono veri e propri nemici. Il vero nemico è il tempo. Con il progredire dei giorni il sole sarà sempre più vicino e, con esso, aumenta l’attività radioattiva, estremamente dannosa per gli esseri umani. Questo incalza il giocatore a non perdere tempo.
Il ritmo del gameplay è quindi cadenzato dalle giornate di gioco: avendo a disposizione un numero limitato di ore di luce, prima che le condizioni diventino proibitive, il giocatore deve organizzare al meglio le attività da svolgere, suddividendo il tempo tra l’esplorazione del pianeta, la manutenzione e la gestione della base, l’estrazione delle risorse e la realizzazione degli oggetti necessari alla sopravvivenza dell’equipaggio.

Quindi il loop di gameplay non risulta essere particolarmente innovativo, ma è solido, divertente e non annoia. Tra l’altro anche il tasso di difficoltà è abbastanza sfidante. Come ogni buon gestionale che si rispetti, senza una buona pianificazione, il rischio che una serie di imprevisti, come le temibili tempeste elettromagnetiche, possano mandare in fumo la partita è concreto.
Per fortuna gli sviluppatori hanno inserito un sistema di selettori della difficoltà, che permettono di personalizzare la partita, sulla base della propria esperienza con il genere.
La longevità è molto buona, attestandosi sulle 30-35 ore per completare la storia principale.
Da un punto di vista dei controlli, il gioco si adatta perfettamente non solo alla combo mouse e tastiera, ma anche all’utilizzo di un gamepad. Quindi anche chi vuole godersi questa avventura su console non avrà problemi con i controlli.

The Altersil protagonista scopre un fiume di lava

Grafica e sonoro

Il gioco fa un sapiente uso del motore grafico basato su Unreal Engine 5, offrendo un buon colpo d’occhio generale e, al contempo, permettendo anche a computer un po’ più datati di avere comunque delle prestazioni più che dignitose. Personalmente ho giocato il maggior numero di ore su ROG Ally (Z1 Extreme), incontrando dei cali di frame solamente in occasione di alcuni caricamenti, ma che mai hanno minato l’esperienza complessiva di gioco.
Da un punto di vista stilistico è stato svolto un ottimo lavoro di caratterizzazione e animazione sia dei personaggi, che degli spazi interni alla base, che sono tutti verosimili e ben caratterizzati. Purtroppo, lo stesso trattamento non è stato riservato ai luoghi all’aperto, che risultano essere dei corridoi, più o meno intricati a seconda della zona, poco ispirati e abbastanza simili tra di loro.

L’audio abbraccia in pieno uno stile minimalista, riducendo al minimo le tracce musicali, per evidenziare i momenti più importanti della narrazione. Il sound design è, in questo caso, coerente con il pianeta in cui si svolge l’avventura: il silenzio la fa da padrone, con pochi suoni ambientali che bene restituiscono la sensazione di solitudine data dal ritrovarsi da soli su un pianeta alieno e lontano da casa.

 

The Alters

Uno dei punti di estrazione delle risorse

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Nerdando in breve

The Alters è un gioco che sorprende. Si tratta di un titolo che fa un ottimo uso di meccaniche di gioco a noi ben familiari e le mescola sapientemente, per raccontarci una storia emozionante e ricca di colpi di scena. Qui il gameplay è messo al servizio della narrazione. Il giocatore viene introdotto piano piano nella vita degli Alters e con loro inizia a sviluppare una sorta di quotidianità. Questo meccanismo innesca un attaccamento nei confronti dei propri compagni di viaggio, portando quindi il giocatore a soppesare ogni decisione e creando un forte coinvolgimento emotivo.
Purtroppo, un’importante mancanza dell’ultima opera di 11bit Studios è costituito dalla totale assenza dell’italiano, che, vista la mole di dialoghi e testi su schermo, rende il titolo meno fruibile per i giocatori che non hanno una buona padronanza dell’inglese.

 

Trailer

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