Metti una sera a teatro
Nella serata di giovedì 19 giugno 2025 ho trascorso una fresca sera d’estate a teatro a Francavilla al Mare, in occasione dell’anteprima del Festival Squilibri.
Sul palcoscenico di un Palazzo Sirena da tutto esaurito, Valerio Aprea in Gola, spettacolo scritto nel 2006 da Mattia Torre.
Il compianto autore, scomparso nel 2019 a causa di un tumore, è stato tra le più prolifiche penne cinematografiche, televisive e teatrali del panorama italiano. La sua creazione più famosa è senz’altro Boris, sceneggiata insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico (e interpretata, tra gli altri, proprio da Valerio Aprea) ma nel teatro Torre ha lasciato un segno indelebile che continua a vivere attraverso la messa in scena dei suoi lavori.
Gola, portato sul palcoscenico di Francavilla in apertura del festival, ne è uno dei più fulgidi esempi ed è stato incluso, sempre con l’interpretazione di Valerio Aprea, in Sei Pezzi Facili, raccolta cinematografica a cura di Paolo Sorrentino di alcune delle piece più famose di Mattia Torre, realizzata nel 2022 e disponibile su Rai Play.
Il Festival
Squilibri, inaugurato nell’edizione 2025 dallo spettacolo Gola, è il Festival letterario e artistico che anima ogni anno il centro di Francavilla al Mare con performance, conferenze, letture, esperienze e masterclass legate alla cultura e alle narrazioni.
Con la direzione artistica di Peppe Millanta, Squilibri è un luogo che vuole interrogare il presente per intuire il futuro: indagare gli squilibri di tutto ciò che è in movimento nel presente per scoprire la direzione in cui si muoverà il futuro.
Tra le numerose iniziative del fittissimo programma 2025, quasi tutte a ingresso libero, il concorso letterario “racconti lampo”, il festival del libro, le passeggiate letterarie.
Per inaugurare le attività è stato scelto Valerio Aprea per aprire, con Gola, un’edizione scoppiettante: e la risposta del pubblico è stata entusiasta, facendo registrare il sold out per la serata.
Lo spettacolo
Un palcoscenico spoglio, poche luci, un allestimento essenziale: Gola mette al centro il leggio, autentico protagonista e voce stessa dell’autore.
Attraverso l’interpretazione di Valerio Aprea rivivono sul palco alcuni pezzi di Mattia Torre, attuali e appassionanti nel loro perfetto equilibrio tra ironia e riflessione.
I monologhi, interpretati con verve e partecipazione da Valerio Aprea, spaziano tra uno sguardo all’Italia che abitiamo, pregi e difetti compresi ma guardano anche all’interiorità personale. Sempre con quella capacità di far convivere umorismo caustico, ironia chirurgica e sorriso bonario.
L’attenzione è sempre alta, in platea, perché è impossibile non ritrovarsi a immedesimarsi nelle situazioni che si dipingono davanti ai nostri occhi grazie alle parole e alle movenze dell’attore sul palco.
Un omaggio commosso a un grande autore che non c’è più ma che continua a vivere in teatro, grazie ai suoi pezzi e agli amici di una vita che li portano in scena in tutta Italia.
Un sipario che non scenderà mai -e per fortuna- su un teatro che continua a parlarci e ammaliarci.
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