Ogni giocatore ha un modo del tutto personale di vivere la propria Civilization experience. Personalmente, sono un gran fan della serie 4X targata Firaxis sin dalla sua terza iterazione. Per anni mi sono goduto Civ su computer per poi fare il grande salto, dal mouse al controller, grazie al dimenticato Civilization Revolution. Da allora, e sono il primo ad ammettere di essere io quello strano, ho perso centinaia di ore, su Xbox, con questa fortunata serie. Ho spolpato il sesto capitolo in ogni modo possibile, godendomelo addirittura su Steam Deck. La mia aspettativa per Sid Meier’s Civilization VII, potete intuire, era pertanto alle stelle. Non tutto, però, è andato come previsto e capisco perché, per molti, questo settimo capitolo è stato una mezza delusione, seppure io lo consideri un buon gioco. In Civilization VII ci sono tante buone idee ma che, purtroppo, sono state espresse non al loro pieno potenziale. Ho ottime speranze per il futuro di questo videogame ma, al momento, ci sono diversi problemi da evidenziare. Ma andiamo con ordine…
Recensione
Il mio lungo test è stato effettuato su Xbox Series X. Sulla console ammiraglia di Redmond Sid Meier’s Civilization VII (che da ora in poi abbrevierò in Civilization VII) presenta una sola modalità grafica. L’esperienza di gioco è stata quasi sempre scevra di problemi eccezion fatta per un paio di occasioni dove sono stato costretto a ricaricare una partita in seguito ad un freeze. Non solo ci tengo a ringraziare il publisher per il codice recensione ricevuto ma vorrei anche essere riconoscente al caro collega Jedi.lord. Non sto dicendo che questa è stata una recensione a 4 mani, ma confrontarmi col buon Stefano su Civilization VII è stato quanto mai utile soprattutto per avere un punto di vista da giocatore PC in merito.
Le tre epoche
Essere al timone di Firaxis, dopo lo straordinario ciclo di vita di Civilization VI sicuramente non deve essere stato facile. Dopotutto, come si fa a migliorare un videogame così ben oliato e tanto apprezzato come il sesto capitolo della serie 4X per antonomasia? Al contrario che in passato, le partite di Civilization VII sono ora divise in 3 sezioni di gioco distinte, separate da quello che si può definire un (soft) reset. Si parte dall’età antica e si finisce con l’era moderna, passando per quella delle esplorazioni.
Il leader scelto non cambia per tutta l’avventura mentre ognuna di queste ere richiederà un cambio di civiltà. Si potrà, potenzialmente iniziare con i Romani, proseguire con gli Spagnoli e, perché no, finire con gli Americani. Un sistema decisamente inedito per la serie, che mescola le carte e che tenta di replicare quelle tanto apprezzate sensazioni di sorpresa ed eccitazione che accompagnano i magici primi turni di gioco.
Un sistema troppo (?) rigido
Per quanto straniante nelle prime run, il sistema funziona, visto che ogni epoca porta con sé i propri obiettivi come se fosse una partita a sé stante. Allo stesso modo, però, presta il fianco a diverse critiche vista la sua estrema rigidità. La fine di un’era infatti rischia di lasciare l’amaro in bocca al giocatore, dato che tutto viene congelato. Le guerre si fermano, le città-stato presenti cessano di esistere, i rapporti diplomatici sono da ri-iniziare. Inoltre tutti i giocatori presenti sulla mappa eseguono il passaggio all’epoca successiva contemporaneamente. Questo evita il tanto divisivo effetto ‘snowball’ dei capitoli precedenti ma, al contempo, limita la libertà del giocatore. Avrei preferito l’inserimento di un’opzione ulteriore che permetta alle varie civiltà di seguire il proprio personale scorrere degli eventi senza essere influenzate dalle altre.
Seppur ancora decisamente imperfetto e lontano dal suo pieno potenziale, ho apprezzato il coraggio mostrato da Firaxis nel creare un sistema di gioco così tanto diverso da quanto visto nelle precedenti interazioni. Ogni era va giocata con un approccio dedicato, pianificando in anticipo quale consigliere privilegiare. Peccato solo che alcuni accoppiamenti Leader/Civiltà risultino quantomeno balzani ma, in fin dei conti, il bello di Civilization è anche questo.
Altri piccoli dettagli e cambiamenti
A farla da padrona sono ovviamente le due rivoluzioni sopracitate (divisione in 3 ere e disgiunzione Leader/Civiltà). Questo però non vuol dire che non siano presenti altre piccole novità che differenziano questo Civilization dai precedenti. La principale di queste a mio parere è l’assenza dei lavoratori, che ha decisamente snellito il micro-management in favore di una crescita organica delle città. Ora le città acquisiranno le caselle circostanti solo quando cresceranno di popolazione e si potranno progettare due edifici per casella. Le religioni hanno subito un decisivo down grading che le ha portate ad essere un semplice obiettivo dell’era delle esplorazioni, nel ramo culturale. Le battaglie sono state a loro modo alleggerite e ora i comandanti possono assemblare eserciti che consentono di spostare le truppe in modo corale.
La rinnovata gestione della diplomazia è ciò che mi ha convinto di più però. Ora le civiltà accumulano una nuova valuta chiamata Influenza e questa può essere spesa per varie iniziative di tipo diplomatico. Questo si estende non solo alle civiltà rivali/amiche ma anche alle città/stato, anch’esse profondamente innovate (in meglio). Queste ultime sono tutte fantasticamente personalizzate e diversificate e rappresentano, a mio parere, la volontà dello sviluppatore di inserire delle vere e proprie chicche culturali. In Civilization VII il loro favore andrà comprato con, appunto, l’Influenza la quale, se spesa con dovizia, può addirittura garantire al giocatore l’inglobamento pacifico di una città/stato.
Controller o mouse/tastiera?
La stragrande maggioranza dei fan della serie starà, ovviamente, giocando Civilization VII su PC. E il morale di questa parte cospicua della fan base sembra piuttosto basso, da quel che si vede online, e gran parte della colpa è imputata all’interfaccia di gioco. Quest’ultima tradisce un evidente sviluppo contemporaneo PC/Console che strizza l’occhio alla usability di noi consolari. Personalmente la trovo un’interfaccia funzionale e razionale che pecca solo nella segnalazione inadeguata delle shortcut e nello scarso contrasto che differenzia elementi selezionati e non.
Quello che però irrita e, fidatevi, non poco, è una sequela di piccole e grandi dimenticanze nei menu, nei tutorial, nelle schede e nelle informazioni. Alcune funzioni del gioco sono spiegate in maniera del tutto inefficace, lasciandomi il dubbio che gli sviluppatori facciano fin troppo affidamento sulla passione delle community, sempre pronte ad aiutare gli utenti. I mercanti sono completamente anti-intuitivi, così come inspiegabile è il funzionamento delle fabbriche o degli a ammodernamenti. In una situazione normale, quando gioco un 4X, non voglio trovarmi a prendere il mio telefono per cercare una soluzione online. Vorrei semplicemente aprire delle pratiche schede, magari piene di esempi pratici, in grado di spiegare con semplicità tutte le sezioni di gioco.
Comparto artistico
Il lavoro svolto dai developer in questa ambito è di assoluta qualità. Graficamente Civilization VII è quantomai rimarchevole e sa garantire un’immagine sempre ricca di dettagli, vivace e personale. A questo aggiungerei l’impeccabile comportamento del titolo su Xbox Series X, dove non ha mai mostrato il minimo rallentamento, neanche nelle fasi finali delle partite. In questo settimo capitolo, più che in passato, le architetture delle città sembrano appartenere alla civiltà scelta, aumentando considerevolmente l’immersione del giocatore e l’unicità delle run.
Il comparto sonoro è, senza mezzi termini, da applausi. La colonna sonora giova della divisione delle partite in 3 sezioni e presenta, per ognuno di queste, melodie a tema. La serie Firaxis ci ha sempre abituati ad accompagnamenti musicali di alto livello e anche in questa occasione ho apprezzato il risultato. Sid Meier’s Civilization VII è completamente localizzato in italiano, sia nei testi che nel doppiaggio.
Monetizzazione feroce e mancanza di contenuti
Ogni Civilization, in fin dei conti, si configura come un’enorme piattaforma in continuo aggiornamento. I giocatori e gli appassionati sanno benissimo che videogame come questi sono particolarmente proni all’essere espansi attraverso l’offerta di DLC che garantiscono l’accesso a nuovi leader, civiltà, sfide, ecc. Però, a mio parere, Firaxis questa volta ha tirato la corda più del dovuto e il risultato finale, soprattutto sotto questo punto di vista, mi ha fatto storcere il naso. Capisco la volontà di diversificare il contenuto offrendo civiltà minori o personaggi storici semi-sconosciuti ai più (che però sarebbero stati vere e proprie chicche da aficionado per dei futuri DLC). Allo stesso modo, trovo sbagliatissimo omettere presenze storiche come Gandhi, l’impero Britannico o leader Greci, per dirne alcuni. Autentici pezzi di storia per la serie che saranno sicuramente venduti in futuri contenuti aggiuntivi. Nascondere dietro un paywall pietre miliari come queste è un po’ come se, per dirne una, Tekken fosse rilasciato con Paul acquistabile separatamente.
Discutibile è anche l’assenza di una quarta era, quella contemporanea che, anche in questo caso, sarà senz’altro aggiunta in futuro (vedremo se a pagamento o meno). Mancano inoltre troppi elementi di personalizzazione, soprattutto nella creazione delle partite e delle mappe. E a chi è venuta in mente la malsana idea di togliere l’esplorazione automatica degli scout?! Spesso ho avuto la sensazione di avere per le mani un prodotto ancora acerbo in diverse sezioni. Non nascondo, inoltre, di aver pensato che il videogame sia stato artificiosamente tagliato e, in un’epoca come questa, non so quanto i giocatori siano ancora disponibili ad accettare simili mosse commerciali.
Versioni, piattaforme e prezzi
Sid Meier’s Civilization VII è disponibile in diverse edizioni. Si parte con la Standard Edition, proposta a 69.99€. Ci sono inoltre la Deluxe Edition a 99.99€ e la Founders Edition venduta a 129.99€. Il videogame è acquistabile per una notevole quantità di piattaforme. I giocatori che preferiranno goderselo su PC potranno assicurarselo sugli Store Steam e EPIC. Sono inoltre disponibili versioni Linux e Mac. Il supporto console è altrettanto lodevole, visto che è stato rilasciato per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. In ultimo, l’ultima fatica Firaxis può cantare il marchio Steam Deck Verified.
Conclusione
Sid Meier’s Civilization VII è senz’altro promosso ma da giorni mi chiedo se assegnargli un ‘oro’ o liquidarlo con un, comunque buono, ‘argento’. Purtroppo il 4X di Firaxis presta il fianco a troppe critiche, colpevole di diverse ingenuità e mancanze e di una monetizzazione, a mio parere, eccessivamente vorace.
Ho però, alla fine, deciso di optare per il bollino gold, non solo perché, tutto sommato, ho trascorso con piacere il mio tempo con Civ VII. Il coraggio mostrato dai developer nel reinventare la formula della serie andava, a mio parere, premiato. Le idee implementate in questa settima iterazione rappresentano le fondamenta ideali per costruire un’esperienza indimenticabile nei prossimi anni. E, per un gioco di questo tipo, sarebbe stupido non valutarne anche il grande potenziale futuro. In ultimo direi che, forse, il più grande punto a favore di Sid Meier’s Civilization VII è stato quello di aver superato il sesto capitolo mantenendolo, al contempo, una valida alternativa per chi, invece, preferisce un approccio più tradizionale.
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Nerdando in breve
Sid Meier’s Civilization VII è l’ultima fatica di Firaxis, settimo capitolo della più rappresentativa saga 4X di sempre.
Contenuti
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