Videogames

Indiana Jones e l’antico Cerchio – Il ritorno del Dottor Jones

cover art di Indiana Jones e l'antico Cerchio

Una copertina che ci porta indietro nel tempo

Recensione

Indiana Jones è tornato! Dopo i fasti che hanno visto il famoso archeologo protagonista di numerose indimenticabili avventure punta e clicca nel corso degli anni Novanta e qualche tentativo di entrare nel genere degli action-adventure 3D, lo sviluppatore MachineGames, sotto l’etichetta Bethesda Softworks, porta una nuova avventura originale dell’intrepido eroe dotato di frusta, giubbotto di pelle  e cappello. Vediamo insieme in questa recensione di Indiana Jones e l’antico Cerchio se l’obiettivo è stato centrato o se si tratta solamente di un’operazione nostalgia priva di sostanza.

Ho avuto modo di giocare la versione PC Steam di Indiana Jones e l’antico Cerchio, grazie ad un codice review che è stato mandato alla redazione dal publisher, che ringraziamo. Il gioco è stato testato sia su un Pc fisso dotato di un processore Intel i5 12600K, 32 GB di ram e una scheda video NVIDIA 3060Ti, ma anche su ROG Ally (Z1 Extreme), per capire se la piccola di casa Asus fosse in grado di gestire un titolo tripla A di questa portata.

primo piano di Indiana Jones

Grande ricchezza di dettagli nella grafica

Storia

Indiana Jones e l’antico Cerchio propone una avventura originale del celebre archeologo, che si inserisce direttamente nella timeline cinematografica tra I Predatori dell’Arca perduta e Indiana Jones e l’ultima Crociata. La storia gravita attorno alla leggenda secondo cui esiste una fonte di grande potere collegata all’antico Cerchio, formato da una serie di siti misteriosi in vari punti della Terra, che sono perfettamente allineati, tanto da formare un cerchio perfetto sulla superficie terrestre.
La trama risulta ben scritta, con un buon ritmo, senza mai annoiare, e scorre in modo estremamente piacevole, risultando effettivamente coerente con quanto abbiamo avuto modo di conoscere nei film della saga.

Indiana Jones a Roma

Con lo sguardo all’insù

Gameplay

Il gioco si presenta come un action-adventure in prima persona, che offre ai giocatori un buon ventaglio di situazioni differenti, che si susseguono con un ottimo ritmo. Ci troviamo infatti a visitare varie ambientazioni (in mappe aperte, ma non open world) in giro per il mondo, all’interno delle quali ci sono zone che possiamo esplorare liberamente, anche con alcune fasi platform da superare, mentre in altre possiamo scegliere di muoverci furtivamente, evitando di farci scoprire dai nemici. A momenti dove essere più diretti e aggressivi, combattendo contro gli avversari in scontri prevalentemente corpo a corpo, si alternano momenti più riflessivi, dedicati ai numerosi enigmi da risolvere.
Per personalizzare l’esperienza, i giocatori possono scegliere tra quattro livelli diversi di difficoltà per i combattimenti e se attivare l’esperienza completa dei puzzle oppure un’opzione semplificata.
Ho particolarmente apprezzato questa possibilità, perché permette di adattare il gioco al proprio modo di vivere questa intrigante avventura.

una fase di risoluzione di un enigma

Esplorando antiche rovine

Per quanto riguarda gli enigmi proposti, ci troviamo di fronte a un’interessante varietà, perché si passa da piccoli elementi da trovare e ruotare per sbloccare passaggi segreti a complessi marchingegni che richiedono un attento studio dell’ambiente per cercare di capirne la soluzione. Alcuni di questi puzzle sono comunque opzionali, mentre per quelli obbligatori, vengono spesso forniti degli indizi, sotto forma di note lasciate in giro, come consiglio dato da un NPC (in modo non invasivo), oppure chiedendo un suggerimento direttamente a Indiana Jones qualora si rimanesse bloccati.

Indiana Jones in una base militare nemica

Non possono mancare un po’ di nemici

Grafica e sonoro

Il motore grafico di gioco risulta davvero importante: ottimi modelli poligonali (incredibile la ricostruzione di Indiana Jones sulla base dell’attore Harrison Ford) si muovono in ambientazioni estremamente curate e ricche di dettagli. Tutto ciò ha però un costo, perché per poter aumentare le impostazioni sui livelli più alti è richiesto avere un hardware piuttosto potente. Infatti, già con la mia 3060ti non ho potuto spingermi oltre il preset “medio” prima di essere avvisato dal gioco che le impostazioni superiori richiedono un quantitativo di VRAM maggiore di quella disponibile nel mio PC. Già però con il preset medio, unito ai vari effetti di luce e grazie anche al supporto della tecnologia DLSS, sono riuscito a ottenere un risultato grafico più che soddisfacente e un framerate stabile a 60 FPS.
Per chi è interessato a giocare a Indiana Jones e l’antico Cerchio su un dispositivo handheld, vi confermo che sono riuscito a farlo girare sulla mia ROG Ally (Z1 Extreme) ottenendo un framerate compreso tra i 30 e i 40 FPS, al costo di dover impostare la risoluzione a 720p e impostando il preset grafico a “medio”.

La Cappella Sistina

La Cappella Sistina merita sempre di essere immortalata

Il comparto sonoro è di ottima fattura con un egregio doppiaggio sia in lingua inglese, che in italiano (ricordo che Indiana Jones e l’antico Cerchio è integralmente tradotto nella nostra lingua, sia per quanto riguarda i testi che per il doppiaggio). All’ottimo lavoro svolto dai doppiatori si accompagna la sontuosa colonna sonora, composta da brani musicali orchestrali, che accompagnano in modo puntuale i vari momenti dell’avventura.

Accessibilità

Per quanto riguarda l’accessibilità, Indiana Jones e l’antico Cerchio permette di personalizzare l’esperienza visiva di gioco tramite alcune modalità filtro colore, appositamente pensate per i giocatori affetti da daltonismo, oltre alla possibilità di modificare le caratteristiche dei sottotitoli e introdurre una modalità a contrasto elevato.

Indiana Jones si addentra nella giungla

Pronti ad addentrarci nella giungla

Non riesci a trovare alcuni dei segreti del gioco? Vuoi chiacchierare e giocare con noi? Vienici a trovare sul nostro Server Discord e sul nostro Gruppo Telegram.

Nerdando in breve

Con Indiana Jones e l’antico Cerchio ci troviamo di fronte a una avventura sorprendente, che posso consigliare, in primis agli appassionati dell’eroico archeologo, che possono vivere così una nuova avventura che ben si inserisce nella timeline dei film, ritrovando allo stesso tempo le atmosfere e i personaggi che hanno imparato ad amare nel corso degli anni; in secondo luogo, può essere apprezzato anche da chi non conosce il personaggio originariamente interpretato da Harrison Ford, che può comunque divertirsi con una avventura in prima persona fresca e in grado di intrattenere senza mai stancare per un elevato numero di ore (come longevità si attesta intorno alle 25 ore, ma sono presenti anche numerose missioni secondarie opzionali).

Nerdando Oro

Contenuti

To Top