Due caratteristiche di The Very Good Dogs of Chernobyl mi hanno attirato subito: il manuale stiloso e la possibilità di interpretare un cane. Potevo resistere quindi alla tentazione di leggerlo, studiarlo e giocarlo? Ma ovviamente no! Ringrazio tantissimo Mana Project Studio per avermi inviato questo gioiellino (oh, no! Vi ho fornito un piccolo spoiler sul mio pensiero finale).
Recensione
L’idea dell’autore Chris O’Neill parte da un terribile avvenimento accaduto davvero nel lontano 26 aprile 1986, il disastro di Chernobyl, quando il reattore 4 della centrale della città ucraina è esploso causando il più grande incidente della storia riguardante l’energia nucleare.
The Very Good Dogs of Chernobyl ci porta proprio nei pressi, o giù di lì, del reattore ma nei panni di cani bravoni che vivranno incredibili avventure.
Dopo l’incidente, gli umani sono stati costretti, durante l’evacuazione, a lasciare i loro animali domestici che, successivamente, sono stati uccisi o messi in fuga verso i boschi dai soldati tornati a controllare la situazione e a evitare il propagarsi delle radiazioni. Disperate, le povere creature sono state costrette a vivere in branco, anche tra razze diverse ma, con il tempo, si sono fatte più intelligenti e in grado di comunicare tra loro.
Da quella che i cani chiamano la Fornace, cioè il reattore esploso, sono fuoriusciti fumo e radiazioni che hanno infettato tutto ciò che hanno incontrato, rendendo le zone intorno alla centrale inospitali e terribilmente pericolose, soprattutto di notte: la polvere radioattiva, sparsa nell’aria a causa dei venti cancerogeni, ha infettato chi la respirava, rendendolo incredibilmente forte ma desideroso di fare del male, persino gli alberi hanno iniziato a far germogliare non più fiori ma insetti in grado di uccidere e persino alcuni morti si sono rialzati, in cerca di esseri viventi da uccidere.
Manuale
Tutto il manuale di The Very Good Dogs of Chernobyl è pervaso principalmente dai colori giallo e rosso ed è davvero molto particolare. L’illustrazione di copertina mostra un branco di cani di diversa razza e, sul retro, uno di loro sta brandendo in bocca una falce e un altro un martello, situazione che mi ha ricordato parecchio i tempi del CCCP.
Il volume è composto da 86 pagine: la parte introduttiva spiega l’ambientazione, gli strumenti per la sicurezza al tavolo e per condurre una sessione in maniera che nessuna persona si senta a disagio; successivamente, vengono spiegate le regole, mentre la parte centrale è incentrata alla creazione del nostro cane, con alcuni esempi; l‘ultima parte è dedicata principalmente agli MC (maestri di cerimonia, come vengono definiti nell’opera, per farla più semplice, master) con la descrizione e consigli sui luoghi in cui si svolgeranno le vicende e alcuni ganci narrativi; nelle ultimissime pagine sono presenti le schede dei personaggi.
Come si gioca a The Very Good Dogs of Chernobyl
Il sistema di gioco di The Very Good Dogs of Chernobyl è il Polymorph System: non lo conoscevo e devo ammettere che funziona e si spiega in pochi minuti; per giocare occorrono un dado da 4, da 6, da 8 e da 10.
Partiamo da un presupposto: solo i cani tirano i dadi, quindi l’MC non ne avrà bisogno. A seconda del Ruolo scelto all’interno del branco, si tira un tipo di dado: l’Anziano lancerà un dado da 4, l’Esploratore da 6, il Guerriero da 8 e il Guardiano da 10.
I lanci sono divisi in tiro Azione, effettuato per portare a termine qualcosa che è stato dichiarato dal/la player nella narrazione, e il tiro Salvezza, eseguito per evitare un ostacolo imposto dal/la master.
Le caratteristiche dei cani sono i Sensi, usati per interagire con il mondo circostante, la Corsa, per saltare, scivolare e correre, i Denti e Artigli per attaccare, il Cuore, per resistere al dolore e alla malattia, la Chiamata che è la vocazione e, infine, l’Istinto che è l’indole più profonda.
Su ogni scheda del cane, come vi spiegherò nel prossimo paragrafo, è presente il dado da tirare e il risultato da ottenere perché la nostra prova abbia successo. Nel corso delle sfide che ogni pg si troverà ad affrontare, se una situazione è particolarmente favorevole o sfavorevole, potremo avere un Vantaggio o uno Svantaggio: tireremo due dadi e, nel primo caso dovremo avere successo con almeno uno dei due, nel secondo occorrerà ottenere due successi.
Ci sono altri due tiri che saremo chiamati a effettuare durante il gioco: l’Efficacia che, a seconda del risultato mostrato dal dado, ci indica quanto sia andato bene un lancio; per esempio, può indicarci il numero di soldati che siamo riusciti a spaventare abbaiando. Il secondo tiro è chiamato Pericolo e ha bisogno di una spiegazione più specifica.
Fallendo un tiro Azione o Salvezza, riceveremo un segnalino Pericolo e dovremo effettuare un tiro omonimo, sempre usando il dado che viene indicato dalla scheda del cane, e confrontarlo con i segnalini presenti: in caso di risultato superiore al Pericolo accumulato, non avviene niente, in caso di risultato inferiore, il cane subirà un Conseguenza e scarterà tutti i segnalini pericolo, in caso di risultato uguale, scarteremo tutti i segnalini e strapperemo il Velo. Con la Conseguenza, il cane uscirà di scena per essere reintegrato nella scena successiva e verrà accumulata dell’Oscurità, mentre con lo strappo del Velo, il/la nostro/a protagonista riesce a percepire il mondo reale e quello da cui proviene il male e il/la player narrerà di come sia riuscito/a a salvarsi per un pelo.
Ho scritto poc’anzi di Oscurità: si tratta di un valore, compreso tra 1 a 9, che rappresenta il grado di oscurità nei boschi; con 1,2 e 3, c’è luce e le Conseguenze subite in seguito a un tiro fallito saranno leggere, con i valori da 4 a 6 c’è il crepuscolo e si iniziano a subire Conseguenze peggiori mentre, con il buio (7,8 e 9) le Conseguenze saranno terribili. La sessione termina con l’arrivo dell’Oscurità a livello 9.
La scheda del personaggio di The Very Good Dogs of Chernobyl
La scheda del personaggio o, per essere più precisi, del cane di The Very Good Dogs of Chernobyl, che trovate a questo link, è divisa in due sezioni: in quella di sinistra si appuntano il nome, il Branco, la Generazione e la Razza di appartenenza, la propria Chiamata e il livello di pericolo; in quella di destra, è illustrato il dado che verrà utilizzato per i tiri azione e salvezza e i punteggi che forniscono dei successi per i tiri d’Istinto, Chiamata, Sensi, Corsa, Denti e Artigli e Cuore.
Impressioni
The Very Good Dogs of Chernobyl ha stile sia per quanto riguarda il lato visivo, e ciò lo si comprende semplicemente guardando la copertina del manuale, che per quanto riguarda il gioco vero e proprio, con il Polymorph System che lascia parecchio spazio alla fantasia delle giocatrici e dei giocatori: ci troviamo di fronte a un gdr coinvolgente dove, oltre all’ovvio/a MC che gestirà la sessione, ogni persona metterà del proprio per narrare un’avventura entusiasmante e che verrà creata minuto dopo minuto da chi è seduto intorno al tavolo.
Come specificato quasi subito, il Polymorph System è stato creato (ed è ottimale) per la gestione di one shot o mini campagna da 2-3 sessioni e la forza di The Very Good Dogs of Chernobyl è proprio quella di costruire storie fantastiche che si concludono nell’arco di poco tempo, adatta anche a player che non conoscono il mondo dei gdr.
Dopo aver interpretato un corvide con Be Like A Crow, sempre edito da Mana Project Studio, entrare nei panni di un cane si è rivelata un’esperienza inedita estremamente particolare e stimolante: è un punto di vista che non avevo mai esplorato nei miei tanti anni da giocatore di ruolo e credo che sia un esperimento che tutti dovrebbero provare almeno una volta.
Torno un attimo sul manuale, disponibile all’onestissimo prezzo di copertina di 29,90 €, che trasuda arte e stile, ha la giusta e compatta dimensione per essere trasportato e nel quale le pagine sono leggibilissime grazie a un azzeccatissimo font.
Se vi piace giocare di ruolo e volete vivere emozionanti avventure sperimentate da un nuovo punto di vista, procuratevi quanto prima The Very Good Dogs of Chernobyl.
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Nerdando in breve
The Very Good Dogs of Chernobyl è un ottimo gdr, con un bel sistema di gioco, che ci trasforma in cani e ci fa vivere avventure da un inedito punto di vista.
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