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Kevin Can F*** Himself – Una sitcom tragicomica che vi stupirà

Recensione

Avete presente quelle sitcom dove il protagonista è un uomo sulla quarantina un po’ fuori forma che ama bere birra e fare cazzate con gli amici, ma che miracolosamente si trova sposato con una donna bellissima?

Se non ce l’avete presente credo basterà nominare qualche sitcom come La vita secondo Jim oppure I Simpson.
Jim e Homer hanno molte cose in comune, entrambi sono padri di famiglia spesso negligenti che fanno cose stupide e trattano con superficialità le proprie mogli. Mogli che vengono dipinte come le rompiscatole di turno, che rovinano la festa con le loro regole rigide e finiscono inevitabilmente per essere il personaggio più odiato della serie.

Col passare degli anni, mentre crescevo guardando I Simpson, ho iniziato a chiedermi come mai Marge non avesse mai lasciato Homer anche dopo alcune cose orribili che aveva commesso. Per farvi capire quello che intendo, voi come reagireste se il vostro partner ipotecasse la vostra casa senza prima averne parlato assieme? Non so voi, ma io probabilmente passerei qualche anno in carcere con l’accusa di aggressione aggravata o tentato omicidio.

Marge ogni volta si arrabbia, fa il suo celebre verso di disappunto e sono poche le volte in cui decide di allontanarsi per un periodo, magari alla ricerca del supporto delle sorelle Patty e Selma. Tuttavia, la sua rabbia ha vita breve e alla fine torna sempre dal suo “papino”, il quale è completamente perduto senza di lei. È come se Marge, Cheryl e tutte le altre mogli delle sitcom resettassero la loro memoria ogni volta che inizia una nuova puntata.

Ma cosa accadrebbe se all’improvviso una di queste mogli da sitcom si rendesse conto che il proprio marito è uno stronzo oltre che un idiota?
Questo è quello che ci vuole raccontare la serie Kevin Can F*** Himself, di cui ho divorato la prima stagione su Prime Video e che mi ha colpito a tal punto da spingermi a parlarne e riprendere così a scrivere.

Trama

Kevin McRoberts è un uomo di 35 anni che fa l’antennista, ama lo sport, anche se dalla sua pancetta è evidente che lo guarda alla tv e basta, e passa le sue giornata con il padre e il suo migliore amico. Si potrebbe dire che con loro condivide non solo un alto tasso alcolico nel sangue ma anche un alto tasso di immaturità nel cervello.


Anche in questo caso il protagonista è sposato con una donna più bella di lui, fissata con la pulizia e considerata una guasta feste.
La verità, però, è un’altra e non vedo l’ora di spiegarvi il perché.

La serie ci presenta già dai primi minuti come una sitcom a tutti gli effetti: infatti, veniamo immediatamente catapultati nel salotto di casa McRoberts, dove Kevin e il suo amico Neil si stanno allenando a beer pong in vista della festa alcolica di anniversario del protagonista e di sua moglie Allison. Insieme a loro, a fare il tifo per il protagonista, troviamo il padre di Kevin e Patty, la sorella di Neil, una donna dal carattere forte e dalla battuta sempre pronta.

Il divertimento e le battute, immancabilmente accompagnate dalle risate finte, sono interrotte dall’arrivo della moglie di Kevin. Sebbene sia lei la vera protagonista della serie, ci viene introdotta come una figura marginale. Lei non fa parte del gruppo, anche se prova in qualche modo a partecipare alle dinamiche attraverso battute e venendo a costanti compromessi, come l’accettare una festa alcolica per il suo anniversario di nozze.

Nonostante gli sforzi, Allison viene percepita da tutti come una rompiballe, è la secchiona in una classe di bulli e fancazzisti, è la mamma responsabile che dà le regole a cui però disobbedire, è la donna da mandare in cucina a preparare un panino o come in questo caso a riempire il boccale di birra. I gesti d’affetto del marito sono sempre dettati dall’opportunismo e dalla necessità di ottenere qualcosa in cambio e lei in fondo sa che è così.

Le cose, tuttavia, sono destinate a cambiare e la rottura di un boccale di vetro in uno scatto d’ira segna una rottura anche in Allison, la quale realizza di essere sposata con uno stronzo manipolatore, infantile e imbecille.
Da qui in poi vediamo l’alternarsi di scene comiche tipiche nelle sitcom, in cui Kevin e le sue stupide idee sono il fulcro, e di quelle più drammatiche che vedono come protagonista Allison, la quale vuole riprendere in mano la sua vita ed è disposta a tutto pur di riuscirci, anche commettere un omicidio se necessario.

Stile

Questo cambio tra i due generi lo si nota chiaramente e viene enfatizzato da un uso geniale della fotografia e delle luci. Sin dai primi minuti si può osservare l’evidente contrapposizione tra le scene con Kevin e quelle con Allison senza lui. Le prime appaiono super luminose, i colori dei mobili e della casa stessa sono molto vivaci e mettono immediatamente allegria al telespettatore, ma il tutto ha un che di artificioso e finto; al contrario nelle scene con Allison troviamo ambienti più bui e dai colori più spenti che hanno il potere di esternare a pieno il malessere interiore della protagonista.

Sebbene si tratti degli stessi luoghi, sembra che marito e moglie vivano in una casa completamente diversa e questo è uno degli aspetti che mi ha colpito di più in assoluto.

Ancora non mi conoscete bene, ma ci tengo a precisare che non sono il tipo di persona che consiglia una serie solo per un motivo puramente estetico, infatti ritengo che Kevin Can f*** Himself meriti soprattutto a livello narrativo.

Nel corso degli 8 episodi della prima stagione vediamo uno sviluppo non solo del personaggio di Allison, ma anche di quello di Patty. Le due donne sono centrali nello svolgimento della storia e man mano che si allontanano dal mondo patinato del salotto di Kevin rivelano maggiori sfaccettature e sfumature. Al contrario, i personaggi maschili non si discostano mai dai comportamenti stereotipati della sitcom, tuttavia la loro stupidità è in grado di strapparci qualche risata.

Proseguendo con la trama iniziamo ad affezionarci a Patty e Allison, le vediamo conoscersi e pian piano legare sino a diventare amiche complici una dell’altra. Facciamo tifo per loro, nella speranza che riescano a trovare la propria strada e una soluzione ai propri guai.

Un altro aspetto che mi ha colpito molto è il modo in cui viene raccontato il vacillamento della psiche di Allison quando realizza di vivere una menzogna, in cui si è autoillusa di poter avere la vita perfetta con il marito migliore del mondo e con la casa dei sogni. Uno shock che probabilmente affrontato in terapia non avrebbe mai portato, però, allo sviluppo di una trama così avvincente, dettata anche da molte azioni impulsive.

Concludendo

Se dovessi definire in poche parole Kevin Can F*** Himself per convincere qualcuno a guardarla direi che è una gran bella serie TV che sa combinare bene la commedia al dramma e che, soprattutto, sa tenere incollati allo schermo, sia della TV che del PC, come nel mio caso. Al termine di ogni episodio, infatti, mi chiedevo cosa avrebbe fatto Allison e quale soluzione avrebbe trovato al nuovo intoppo che le si presentava.
È una serie talmente avvincente e coinvolgente che man mano la si guarda, si empatizza inevitabilmente sempre di più con la protagonista: la sua rabbia diventa gradualmente anche nostra e alla fine vorremmo urlare pure noi un bel VA A FARTI FOTTERE, KEVIN!

Sicuramente la promuovo a pieni voti e le assegno il mio primo bollino d’oro. Tale decisione è dettata principalmente da due motivi: in primis è una serie che mi ha colpito a tal punto da farmi tornare la voglia e il desiderio di scrivere dopo una lunga pausa e, per me, questo ha un grande valore e, come seconda motivazione, non sottovaluterei il modo intelligente in cui viene mossa una critica alla rappresentazione maschilista delle donne nella TV senza risultare troppo polemica, ma neanche completamente sterile.

Perciò, se siete in cerca di una nuova serie TV, da guardare e vorreste provare a guardare una sitcom sotto un’altra luce, attraverso gli occhi di una moglie da sitcom, vi suggerisco di provare a darci un’occhiata.

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Nerdando in breve

Kevin Can F*** Himself è una serie che mostra la sitcom sotto un’altra luce combinando comicità e dramma in modo semplicemente geniale.

Trailer

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