Era oramai il lontano anno 2018 quando, insieme a uno dei miei migliori amici, spendevo le nottate alla ricerca di qualche videogioco co-op che potesse arricchire le nostre vite come tempo prima avevano fatto giochi indie di un certo spessore (vedi: Crawl) o più iconici titoli come Halo 3. La maniacale ricerca del gioco perfetto atto a creare la serata perfetta tra videogames, chiacchiere e bevande al gusto di luppolo incappò inaspettatamente in un titolo da poco sviluppato dalla casa produttrice IronOak Games ed edito da Curve Games.
Quel gioco era For The King. Questo peculiare indie univa tutto ciò che di bello c’era nelle più classiche esperienze di couch co-op (per intenderci quel co-op in cui si può giocare con due controller o un controller e una tastiera, su un solo pc) con tanta innovazione, idee fresche e un profumino di ironia niente male!
Facciamo un salto temporale di circa 200 ore di gioco e vi potrei raccontare per giorni dell’emozione che giocare For The King nel 2018-2019 ha suscitato in me, di come sconfiggere il boss finale nella difficoltà media (fidatevi, il gioco è difficile!) sia stata un’impresa degna di veri eroi e che all’ultimo secondo, se non fosse stato per un fortuito lancio di dadi, non saremmo mai riusciti a portare a casa una vittoria e urlare di gioia come ragazzini.
Ma non sono qui per scrivere di tutto ciò, perché il 2 novembre 2023, lo sviluppatore IronOak Games e l’editore Curve Games hanno deciso di unire un’altra volta i loro sforzi per creare un sequel: For The King II.
RECENSIONE
For The King II porta sul tavolo e sulla carta solo migliorie.
Infatti, fin da subito, nel trailer di lancio del gioco era palese che questo sequel fosse atto a essere una versione 2.0 migliorata ed espansa del primo gioco. D’altronde sarebbe stato un po’ troppo folle e rischioso per i creator distaccarsi dal tanto amato e celebrato (vedi le recensioni estremamente positive su steam) primo capitolo. Per questo motivo l’idea di produrre un sequel mi era inizialmente sembrata una grandissima idea – sia per celebrare la community che tanto aveva apprezzato il primo capitolo e al quale il secondo avrebbe solo portato più gioia e sia per poter comunque battere cassa su terreni già sondati e proficui – (e non c’è niente di male!). Tuttavia il piano iniziale sembra non aver dato tutti i suoi frutti e quella che sembrava essere una facile scommessa si è rievelata forse un azzardo. Ma non sono io a dirlo, basta guardare attualmente le recensioni di For The King II su steam, le quali sono indicate come “Nella media”: un netto distacco dal precedente capitolo, dove troviamo “VALUTAZIONI RECENTI: Molto positiva – TUTTE LE VALUTAZIONI: Molto positiva”. Cosa è successo? Cosa porta sul tavolo For The King II realmente e cosa hanno percepito i giocatori? Ma soprattutto: si tratta di sola paranoia e panico da gioco indie uscito con qualche bug? Scopriamolo insieme.
GAMEPLAY
For The King II è un prodotto pensato per essere meglio del precedente capitolo. Infatti sarà ora possibile portare 4 personaggi nella vostra campagna invece di 3. Il comparto grafico è più nitido, rifinito e un piccolo ma piacevole gradino più in alto rispetto al primo gioco. Inoltre è stato introdotto nel combattimento un piccolo aspetto più “classico”, e cioè una griglia di battaglia. Grazie a questa, eroi e nemici hanno la possibilità di muoversi in battaglia – creando qualche piccolo ma intrigante cambiamento nello stile e modo di gioco.
Ad esempio è possibile per un personaggio “ranged” (sia mago o arciere) posizionarsi dietro un tank, ottenendo così una parziale copertura e possibilità di ridurre danni. Al tempo stesso sarà possibile allontanare i nostri personaggi e spargerli nella griglia al fine di evitare danni ad area o comunque ridurre i bersagli colpiti. Ma fondamentalmente le differenze e migliorie finiscono un po’ qui. La campagna è alquanto simile alla precedente – almeno nello spirito.
Ho notevolmente apprezzato il plot twist narrativo con cui questo sequel si lancia sul nostro schermo: raccontando di come la regina che abbiamo aiutato a liberare il suo regno dal male nel primo capitolo è caduta anch’essa vittima del potere ed è divenuta una malvagia tiranna. Ma, tolto questo, per chi ha già giocato il primo capitolo in lungo e in largo (sospetto molti utenti affezionati) non c’è un grandissimo richiamo o necessità di giocare questo sequel. Non si tratta, insomma, del sequel MUST BUY che ci potevamo aspettare ma di un (tentato) upgrade del primo capitolo atto a rimpiazzare quest’ultimo offrendo due o tre differenze/migliorie che possono piacere, far comodo ma non far innamorare.
Non fraintendetemi: giocherò per altri 2 o 3 anni questo gioco. Sarà sempre il mio gioco preferito per spendere serate in compagnia, giocandolo con amici o amori senza distinzione, ma avrei fatto lo stesso con il precedente capitolo senza mai sentire il bisogno di un sequel, né tantomeno di questo sequel. Vi è senza dubbio un mondo da scoprire dietro i vari bonus acquistabili in game (con currency che si può ottenere in game, giocando) e sono sicuro che questi bonus, come fu per il primo capitolo, andranno solo ad arricchire le mie partite e le renderanno solo più divertenti ma non è abbastanza, temo.
COMPARTO TECNICO
Eccoci giunti alla nota dolente della recensione, su cui comunque mi sento di voler essere buono e speranzoso. Non è un segreto (basta guardare online) che questo gioco sia uscito con diversi bug o funzionalità mancanti. Al day one il gioco era sbilanciato, problematico e frustrante ma i developers hanno risolto il 99% del bug segnalati in poco più di 48h.
Restano però alcune piccole problematiche – il saltuario errore grafico qui e lì, il piccolo randomico bug (che comunque non fa alcun danno) ma imperdonabile è la menomazione della parte cooperativa del gioco. A differenza del primo capitolo il gioco non ha (nonostante le promesse) lo stesso couch co-op che tanto ho osannato all’inizio della recensione. Sarà sì possibile giocare in due o tre o quattro dallo stesso pc ma passandosi il controller ogni volta. Questo vuol dire che se siamo in due a giocare, dalla mia tastiera potrò controllare sia il mio che il tuo personaggio nel relativo turno e, viceversa, chi giocherà con me con il controller potrà controllare sia il mio che il suo personaggio. Si tratta pur sempre di un gioco a turni, pertanto non è un grande problema, ma la scomodità di ciò e il triste downgrade dal primo capitolo rendono la cosa alquanto frustrante (infatti ora con la mia compagna giochiamo tutti e due con lo stesso pad).
I developers hanno comunque promesso che quando il gioco sarà disponibile su console, questa “problematica” (?) verrà risolta. Non vi nego che non mi fa impazzire sapere che un gioco indie spopolato su pc grazie alla sua community dovrà attendere un rilascio su console per essere fruibile come e quanto il primo capitolo.
CONCLUSIONI
In molti su internet gridano all’ “half baked game” ovvero un gioco che doveva restare in development ancora un po’ prima di essere “sfornato”. Non mi sento di dare giudizi, certamente il gioco ha dei problemi – molti dei quali si sarebbero potuti risolvere rimandando l’uscita del gioco – ma ho tanta fiducia nei developers: In primis perché hanno agito finora con incredibile tempestività e grande professionalità e poi perché hanno tutto l’interesse nel mondo di migliorare questa esperienza. Ciò che attualmente For The King II fa non è poi così diverso dal primo capitolo e se comunque siete alla ricerca di un gioco indie da giocare in co-op (passandovi il controller, al momento) mi sento di consigliarvi una decina di titoli e includere anche questo nella lista.
NERDANDO IN BREVE
For The King II è il sequel che forse non meritiamo ma soprattutto che non ci aspettavamo, c’è ancora del lavoro da fare per renderlo un titolo degno di grandi parole, ma è comunque (proprio come il primo) un gran party game perfetto per spendere una serata tra amici.
Trailer
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