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RIDE 5 – Indispensabile per gli appassionati di motociclismo

RIDE 5 cover

Per noi appassionati di motociclismo, sportivo o turistico che sia, l’uscita di un nuovo RIDE rappresenta qualcosa di davvero importante. Conosciuto anche come “il Forza Motorsport delle moto” (o il Gran Turismo, se volete), l’IP creata da Milestone si è nel tempo evoluta moltissimo. Ho letteralmente adorato RIDE  4, uscito oramai nel lontano Ottobre del 2020 e i fan hanno chiesto a gran voce un nuovo capitolo. RIDE 5 compie una scelta rimarchevole, lasciandosi alle spalle le console old gen e uscendo ‘solo’ per Xbox Series X|S, Play Station 5 e PC. Nonostante questa sia solo l’intro della recensione, voglio mettere le cose in chiaro: tanta attesa è stata ripagata! RIDE 5 è davvero un titolo indispensabile per gli appassionati di motociclismo.

RECENSIONE

Nel ringraziare Plaion per averci inviato un codice per la recensione in oggetto, preciso che la mia prova si è svolta su console Xbox Series S. Vi rimando alle innumerevoli prove presenti su YouTube per i settaggi PC, qualora siate interessati. Se in futuro avrò modo di testare RIDE 5 su Steam Deck vi terrò aggiornati sui nostri canali.

PARTENZA

Per chi non lo sapesse, la software house italiana Milestone si è da tempo distinta per la pubblicazione di titoli corsistici a 2 ruote di alta qualità. Sebbene apprezzati da moltissimi appassionati, titoli come RIDE o MotoGP sono spesso quasi del tutto impenetrabili per giocatori più casual configurandosi come scelta ideale per chi mangia pane e motociclette digitali.

Prendiamo RIDE 4 ad esempio, un tripudio di contenuti che mi ha tenuto compagnia per quasi 3 anni dopo la sua uscita. Un vero paradiso per l’aficionado del genere, fatto di innumerevoli circuiti ed una vastissima presenza di marchi e modelli per tutti i gusti. RIDE 5 prende quanto di buono c’era già nelle precedenti iterazioni e lo moltiplica, dandogli inoltre una bella lucidata tecnica puntando, come detto, sul current-gen only. Inoltre, fattore per me ancora più importante, diventa finalmente più approcciabile per i neofiti e più divertente per chi, come me, ha già svariati chilometri alle spalle.

GAMEPLAY

Parlavo di impenetrabilitá, nel paragrafo precedente. Ed effettivamente il timore che RIDE 5 fosse uno schiaffo in faccia al giocatore inesperto come il predecessore, fatto di difficoltà e frustrazione, c’era eccome. Questo nuovo capitolo, sia ben chiaro, è ancora tanto difficile per chi non è avvezzo alle 2 ruote digitali. Allo stesso tempo, però, compie un importante passo verso un on-boarding meno ripido e meno inutilmente punitivo. Gli aiuti settabili alla guida sono molteplici e tra questi spicca il nuovo controllo della velocità del tempo. Si può infatti rallentare lo scorrere delle lancette al fine di prendere confidenza con i movimenti dei nostri bolidi a 2 ruote.

Molti giocatori più esperti che, come me, apprezzano correre praticamente senza alcun aiuto (fatta eccezione per la traiettoria ideale e il rewind) invece apprezzeranno un sistema di guida più permissivo. RIDE 5 è, a mio parere, molto più divertente del 4 e questo lo si deve all’evidente sterzata che Milestone ha compiuto nei confronti di un approccio sim-cade piuttosto che simulativo duro e puro. Questo si evince soprattutto dai contatti con gli altri piloti che non risultano, come in passato, in una caduta sicura. Ci si può “sportellare” con più tranquillità senza interrompere il flow della gara. Accolgo con gioia questo cambiamento che non snatura il gioco ma che lo rende finalmente più approcciabile e soprattutto divertente.

Le sensazioni alla guida rimangono comunque comparabili a quelle di RIDE 4. Se avete dimestichezza coi titoli MotoGP, invece, ritroverete una piacevole somiglianza con le Moto2. Un sistema di guida fatto quindi di una fisica credibile, comportamento realistico di pneumatici e freni e peso della moto avvertibile, quest’ultimo più che in passato.

I cambiamenti dinamici del meteo, mostrati anche nei trailer promozionali, mantengono le promesse fatte. Con una fisica tanto elaborata è infatti un piacere notare, pad alla mano, come le variazioni di temperatura e umidità incidano sul comportamento delle motociclette. Le gare endurance (competizioni di lunga durata), in tal senso, rappresentano un vero e proprio godimento.

MODALITÀ DI GIOCO

Anche in questo caso Milestone si muove su un solco già tracciato. Non aspettatevi stravolgimenti rispetto al passato ma una buona rinfrescata rispetto a quanto già apprezzato nel quarto capitolo.

La modalità principale del gioco, in cui ci si sfida con vari “rivali” con diverse motivazioni e stili di guida, è ovviamente la Carriera. Questa si compone di quattro atti, ognuno con diversi eventi e obiettivi. Tutto molto funzionale, tutto già visto, tutto dannatamente soddisfacente per appassionati come me. La nuova struttura della carriera è meno caotica e innesca quell’adorabile meccanismo dell’ “un’altra e poi smetto”. Chi cercava una rottura col passato, però, rimarrà deluso visto che, in fin dei conti, la carriera si presenta come un’enorme sequela di eventi tematici.

Ho apprezzato il tentativo di donare un tocco di autenticità in più alla modalità grazie alle gradevoli cut-scene. Una strada che consiglierei a Milestone di riproporre in futuro (magari decidendosi a ricostruire i terribili modelli facciali dei piloti). Decisamente ininfluenti, per me, si sono rivelati i “rivali” introdotti dalla software house milanese. Sebbene capisca le intenzioni degli sviluppatori, non posso dire di aver vissuto un vero e proprio cambiamento nel gameplay. Peccato.

EDITING E MULTIPLAYER

Malgrado non possa vantare un gran talento nelle modalità di editing di livree (come quella presente in Forza Horizon per intenderci) non si può non lodare quanto visto in RIDE 5. Il tool progettato per rinfrescare l’estetica di moto, caschi e tute è impressionante e ancora più profondo che in passato. Se, come me, non siete dei fenomeni in tal senso, potete sempre godervi le innumerevoli creazioni garantite dalla community ogni giorno. Parlando di “creazioni” non posso non citare il Race Creator: una modalità che permette di creare competizioni personalizzate, scegliendo la moto, il circuito, il meteo, le regole e gli avversari. Una sezione di gioco tanto richiesta dai fan che farà la gioia di molti.

La modalità multiplayer di RIDE non mi è mai interessata particolarmente, devo ammetterlo. È un videogame chiaramente cucito intorno alla carriera e va incontro a chi, come me, adora investire tempo soprattutto in quella. Va ammesso però che RIDE 5 compie un discreto passo avanti grazie ad un multiplayer finalmente cross platform e popolato a dovere. Una divertente divagazione rispetto al core dell’esperienza rappresentato dalla carriera ma nulla di più.

COMPARTO TECNICO

Milestone è oramai maestra nell’utilizzo dell’Unreal Engine, spremuto a dovere in questa nuova iterazione di RIDE. Sebbene il colpo d’occhio iniziale non rappresenti un epocale salto in avanti rispetto al passato, la veste grafica è comunque impressionante. Quando entrano in gioco le variazioni meteo, però, il gioco risplende di luce propria e dona visuali mozzafiato. Ricordate i video che un paio di anni fa facevano capolino sui siti internet dei quotidiani al grido di “oddio! Il crimine impazza e i motociclisti sono fuori controllo!”? Bene, quei video erano tratti da RIDE 4 e hanno messo in imbarazzo non pochi giornalisti grazie al fotorealismo raggiunto da Milestone. RIDE 5 spinge un tantinello più in alto l’asticella grafica rivelandosi una vera carezza per gli occhi in quasi ogni situazione. Aspettatevi motociclette super dettagliate e circuiti ultra realistici tanto da essere tentati di perdere più tempo nell’ottima modalità fotografia che nelle corse.

Sempre sul versante grafico, come in passato, ho ancora qualche dubbio sulle texture angolate in lontananza che a volte sembrano eccessivamente piatte. Inoltre non riesco a capire la volontà di suicidarsi di Milestone rappresentata, ogni volta, dagli inguardabili modelli facciali dei piloti. Cozzano incredibilmente con tutto ciò che li circonda e invalidano il buon lavoro fatto, non solo sul comparto tecnico in generale, ma soprattutto sulle nuove cut-scene. Buono come sempre il sonoro.

CONTENUTI

In un video game come RIDE 5 è lecito aspettarsi numeri elevati, sia in termini di circuiti che di moto. E in effetti non si può che essere soddisfatti nel leggere la presenza di ben 36 circuiti. Tra tracciati reali e di fantasia sarà davvero impossibile annoiarsi.

Il numero di motociclette ha raggiunto la cifra monstre di più di 230 modelli. Un parco veicoli francamente impressionante e che sarà sicuramente ulteriormente espanso con futuri DLC a tema. Risulta dolorosa, per me, l’assenza delle Moto Guzzi ma, davvero, non posso lamentarmi rispetto alla presenza di tanti mezzi.

CONCLUSIONE

RIDE 5 non può mancare nella ludoteca di chi, come me, ama le corse motociclistiche digitali. Forte di un modello di guida più divertente che in passato, la solita e immancabile offerta quantitativa e una grafica fotorealistica, rappresenta il miglior titolo motociclistico in circolazione. Sebbene siano presenti ancora problemi e ingenuità, non si può negare quanto di buono sviluppato da Milestone.

NERDANDO IN BREVE

RIDE 5 è l’ultimo titolo motociclistico sviluppato da Milestone, assolutamente imperdibile per gli appassionati.

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