Ho incontrato per la prima volta il franchise di Street Fighter con il secondo capitolo, giocandolo su un cabinato di uno stabilimento balneare che frequentavo da bambino, durante un’estate dei primi anni ’90. Quel coin-op divenne luogo di incontri e sfide e, da allora (salvo qualche sporadica apparizione sul MAME), non ho più avuto modo di frequentare Ken, Ryu, Chun-Li e compagnia cantante fino a qualche giorno fa.
Il 2 giugno 2023 è uscito Street Fighter 6, edito da Capcom, e grazie a Plaion Italia ho avuto modo di provarlo.
Recensione
Street Fighter 6, disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC, arriva sulle nostre piattaforme in estate e subito mi sono tornati in mente i periodi della mia adolescenza in cui spendevo vagonate di monete da 200 lire per scontrarmi con i miei amici (e non solo, ma quella è un’altra storia) su Street Fighter II: The World Warrior.
Lo so, la nostalgia ha rotto le scatole, e proprio per questo sono stato contento di trovarmi di fronte a un titolo maturo, solido, divertente e adatto a tutti, anche ai giocatori casual come me.
Modalità di gioco
Le modalità di gioco sono tre, molto varie e per tutti i gusti:
- World Tour, una modalità inedita e ambiziosa; un open world nel quale, con il nostro personaggio generato nei minimi particolari (compresi i peli), si gira in una mappa enorme per sfidare avversari, incontrare personaggi conosciuti della serie e portare a termine quest.
- Battle Hub, un’arena virtuale in cui incontrare altre giocatrici e altri giocatori per sfide tra i personaggi del roster, tra i personaggi personalizzati e per giocare a classici come Street Fighter II: The World Warrior, Magic Sword: Heroic Fantasy e Final Fight.
- Fighting Ground sarà familiare a chi conosce già il mondo dei picchiaduro. Ha al suo interno Arcade, la modalità storia classica, Pratica per provare i personaggi, Versus per confronti 1v1 o a squadre, Battaglia Estrema per scontri con variabili piuttosto particolari, come per esempio tori che irrompono all’interno dell’arena, e Online per sfide amichevoli e classificate.
Gameplay
Ciò che ho amato di Street Fighter 6 è l’assoluta accessibilità poiché si pone allo stesso modo sia nei confronti delle esperte e degli esperti che, soprattutto, delle novizie e dei novizi.
Ci sono tre stili per affrontare il gioco: i Comandi Classici sono quelli a cui è abituato chi ha già giocato alla serie, i Comandi Moderni permettono di eseguire le Special con degli input semplificati e, infine, i Comandi Dinamici per eseguire mosse in base alla situazione, ottimi per chi si avvicina ai picchiaduro per la prima volta. Questa differenziazione è utilissima per far provare il titolo a chiunque nella maniera più opportuna.
Enorme il lavoro fatto con i tutorial: oltre a quelli dedicati al gioco in generale, per conoscere tutte le meccaniche, ce n’è uno per ogni combattente, per imparare ogni mossa nello specifico.
Il roster iniziale è di 18 lottatori ed è completo, con protagonisti per ogni stile di combattimento; inoltre, sono molto felice di ritrovare gli 8 personaggi con cui ho passato parecchio tempo su Street Fighter II.
Andiamo dunque a trattare l’argomento principe di Street Fighter 6, ovvero i combattimenti. Oltre alla classica “barra della vita“, in ogni scontro è di fondamentale importanza la barra Drive, divisa in sei tacche, che viene utilizzata per tre manovre principali: Drive Impact, ovvero un colpo potente che va a segno anche se subiamo attacchi avversari e che può essere fermato da un altro Drive Impact; Drive Rush, usato per muoversi rapidamente verso l’avversario e continuare a concatenare colpi; Drive Parry per parare (o, come dicono i giovani, parryare) i colpi.
Come scrivevo, è essenziale tenere la barra Drive sott’occhio perché, nel caso in cui dovesse consumarsi, si entra in Burnout, uno stato che ci farà subire danni in parata e diventare più vulnerabili agli attacchi degli avversari.
Ci vuole tanta bravura nel sapere quando spingere e consumare la barra Drive, stando attenti a non farla finire, per chiudere lo scontro e non passare in una posizione di svantaggio.
Per quanto riguarda le modalità di gioco, se il Fighting Ground è qualcosa di già visto, ho trovato molto carino il Battle Hub, soprattutto per merito dell’area dedicata al retrogaming.
Un discorso a parte se lo merita il World Tour che mi ha fatto divertire per parecchie ore: è praticamente un gioco di ruolo con mappa (quasi) open world nel corso del quale il nostro personaggio, totalmente personalizzabile in ogni dettaglio – mi sono impegnato per creare un essere meraviglioso che vedrete poco più avanti – si scontrerà con persone che passeggiano per la città, incontrando combattenti famosi del roster di Street Fighter, acquisendo punti esperienza, livelli e quindi nuove abilità e caratteristiche.
Comparto tecnico
Ho provato Street Fighter 6 su Xbox Series X ed è meraviglioso da vedere: fluido, con delle animazioni splendide e delle arene entusiasmanti.
Anche i combattenti sono davvero dettagliati ed espressivi e tutto è molto colorato. È una vera gioia per gli occhi portare a termine con successo una combo per poi godersi le esultanze finali del vincitore o della vincitrice.
Anche il comparto sonoro è ottimo, con i rumori della lotta che risultano credibili, una OST ben fatta e una telecronaca (disponibile in inglese o giapponese) che aumenta il coinvolgimento.
Dato che gioco, anche essendo parecchio scarso, la modalità online, mi sento di promuovere a pieni voti anche l’eccellente netcode che mi ha permesso di scontrarmi con tanti avversari senza il minimo rallentamento.
Impressioni
Street Fighter 6 è una gioia per gli amanti dei picchiaduro, per chi conosce appena questo mondo e per chi cerca una porta di ingresso e non ha mai saputo come entrare.
La parola per descrivere al meglio questo gioiello è accessibilità.
I tre tipi di comandi sono perfetti per qualsiasi tipo di esperienza: chi è esperto sfonderà il pad o lo stick concatenando combo mentre i novizi o chi non ha troppa voglia di imparare tutto a memoria.
Anche le tre modalità di gioco si adattano a qualsiasi stile, sia, per esempio, che cerchiate la competizione, le sfide con gli amici o qualche ora di divertimento girando in una città in cui qualsiasi passante è un probabile avversario da sconfiggere per guadagnare punti esperienza per passare di livello. E sì, World Tour è davvero una figata pazzesca.
Se poi non bastasse tutto questo, sappiate che c’è anche il crossplatform, quindi potete sfidare avversari indipendentemente dalla piattaforma di appartenenza. Direi che adesso l’affresco è completo e potremmo quasi parlare di capolavoro, no?
Nerdando in breve
Street Fighter 6 è un picchiaduro davvero accessibile che dovrebbe essere giocato da tutti almeno una volta.
Trailer
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