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NerDisney #32 – Il Re Leone

I miei ricordi

Come tutti quelli che l’hanno visto, appena vedo un’alba nella savana inizio a canticchiare parole a caso sperando di replicare le parole in swahili cantate all’inizio del film. Quando Il Re Leone uscì nel 1994 fu un successo clamoroso, era ovunque. Ricordo che ben due cinema diversi lo proiettarono per mesi – incluso uno famoso principalmente per proiettare cinema porno, ma questo lo scoprii anni dopo – in un periodo in cui non esistevano multisala ed era molto raro che un film monopolizzasse così tanto le proiezioni.

Ovviamente da bambino di appena sei anni all’epoca dell’uscita Il Re Leone è stato per anni il mio film preferito. Avevo la videocassetta, la musicassetta con tutte le canzoni, svariati giocattoli e io e mio fratello improvvisavamo Hakuna Matata – per la cronaca io facevo Timon. Non avevo il Super Nintendo ma a casa di amici ho provato per anni a passare il secondo livello del maledettissimo videogioco, quello ispirato alla canzone Voglio diventar presto un re. Non ci sono ancora riuscito.

Il re della foresta e degli incassi

Il Re Leone uscì negli Stati Uniti il 15 giugno 1994. I registi accreditati sono Roger Allers e Rob Minkoff, ma furono diversi gli animatori che si alternarono alla guida del film. L’idea di un film ambientato in Africa incominciò a farsi strada già nel 1988. L’effettiva paternità dell’idea non è chiara, con numerose versioni discordanti. Di certo il film subì numerosi riadattamenti, con uno stuolo di sceneggiatori che entrarono e uscirono dal progetto. A un certo punto Simba doveva crescere tra i babbuini, in un altro era un leone pigro e viziato, poi combatteva le iene. Dopo un po’ il progetto prese sempre più forma e furono Jeffrey Katzenberg e Michael Eisner, rispettivamente capo degli studi d’animazione e amministratore delegato di tutta Disney a suggerire di inserire quanto più Shakespeare possibile. E in effetti è difficile non notare le somiglianze con Amleto.

Durante la produzione molti animatori di punta preferirono dedicarsi all’altro film in produzione in quel momento, Pocahontas. Il Re Leone era ritenuto un progetto meno interessante e meno prestigioso da parte degli animatori. Nonostante questo, Disney fece le cose in grande, mandando alcuni animatori in Africa a studiare gli animali protagonisti nel loro habitat naturale e visitando spesso zoo negli Stati Uniti per meglio rappresentare i personaggi.

Il risultato fu clamoroso. Gli animatori rimasti erano estremamente appassionati alla storia e ai personaggi, finendo per metterci tutta la loro abilità in sequenze animate bellissime. La scena iniziale è splendida, sembra quasi di guardare un documentario. Ma sono numerose le sequenze indimenticabili. Tutti gli studi di animazione Disney erano arrivati al loro culmine qualitativo, al punto che alcune sequenze furono realizzate dalla succursale Disney in Florida senza perdere un briciolo di qualità.

Curiosità

Il Re Leone fu il maggior incasso dell’anno con $763.4 millioni, sorpassando Aladdin come il miglior incasso animato di sempre dopo un anno appena. Divenne per un periodo il secondo incasso di sempre e rimase per anni il maggior incasso per un film d’animazione di sempre, superato da Toy Story 3 nel 2010. Ancora oggi è il maggior incasso di sempre per un film d’animazione in 2D. Un altro primato detenuto dalla pellicola è quello di primo film animato doppiato in zulu.

Il film fu il primo progetto animato interamente inedito sviluppato da Disney. Tutti i Classici precedenti erano basati su racconti o romanzi. All’uscita ci furono polemiche per via di un presunto plagio nei confronti del manga Kimba il leone bianco di Osamu Tezuka. In effetti la premessa è simile, un cucciolo di leone viene allontanato dal suo branco e deve riconquistare il trono, ma lo sviluppo è molto diverso e gli stessi eredi di Tezuka non cercarono mai di andare per vie legali, minimizzando la similitudini.

Il doppiaggio originale contiene numerose icone del cinema. Mufasa è doppiato da James Earl Jones, ovvero Darth Vader, mentre Simba adulto ha la voce di Matthew Broderick. L’uccello Zazu è Rowan Atkinson, mentre Whoopi Goldberg doppiò la iena Shenzi. Il cattivo Scar è doppiato da Jeremy Irons, ma Disney all’inizio contattò tra gli altri Tim Curry, Alan Rickman, Malcom McDowell, Patrick Stewart e Ian McKellen. In Italia la voce di Mufasa è altrettanto iconica, visto che è di Vittorio Gassman.

Colonna Sonora

La colonna sonora contribuì decisamente al successo del film. Le canzoni furono composte da Tim Rice, che aveva già lavorato ad Aladdin, ed Elton John. Furono talmente un successo che ben tre canzoni furono candidate all’Oscar: Can you feel the love tonight?, The Circle of Life e Hakuna Matata. A vincere fu la prima canzone.

Anche la colonna sonora vinse l’Oscar. Composta da Hans Zimmer e cruciale per dare epicità al racconto, la musica è piena di echi alle musiche tradizionali africane e cori zulu, grazie anche alla collaborazione con il produttore e musicista sudafricano Lebo M. È sua la voce all’inizio del film che canta in zulu le prime parole de Il cerchio della vita.

L’album con canzoni e colonna sonora fu disco di diamante negli Stati Uniti ed è ancora oggi il disco più venduto basato su un cartone animato.

Live Action e Seguiti

Dato l’enorme successo, Il Re Leone ha generato seguiti, remake e altro. Già nel 1997 debuttò a Broadway il musical teatrale basato sul film, con nuove canzoni, alcune scartate in fase di produzione. Contemporaneamente, gli studi d’animazione televisiva produssero una serie animata basata su Timon e Pumbaa che durò tre stagioni. Nel 1998 fu la volta del primo sequel, direttamente in home video, Il Re Leone II – Il regno di Simba, mentre nel 2004 uscì una sorta di midquel Il Re Leone 3 – Hakuna Matata, che racconta la storia dal punto di vista di Timon e Pumbaa.

Come tanti altri Classici, Il Re Leone ha avuto il suo remake. Non esattamente in live action, ma in versione fotorealistica. Il nuovo film uscì nel 2019, diretto da Jon Favreu. A testimonianza dell’enorme seguito che il film ha ancora, il remake incassò tantissimo ed è attualmente il film animato ad aver incassato di più. Come tutti gli altri, trovo questo remake decisamente inutile e più noioso dell’originale, oltre ad essere terrificante graficamente. Però evidentemente la mia opinione non è condivisa visto che è attualmente in produzione un prequel, sempre realizzato in animazione 3D, incentrato su Mufasa.

Com’è invecchiato

Visivamente è sempre uno spettacolo. I colori, gli sfondi, le animazioni, tutto è bello esattamente come me lo ricordavo. Anche l’atmosfera epica è ancora oggi intatta. Da adulto ho potuto ancora di più apprezzare la magnificenza della colonna sonora, al livello della più grande epica cinematografica.

Non è manco invecchiata la storia o l’umorismo. Resta un film adatto senza riserve a tutti. Rivedendolo da adulto ho notato più del solito uno sviluppo troppo rapido nella seconda parte del film. Sopratutto lo scontro finale mi è sembrato meno epico e lungo delle premesse. Inoltre la seconda parte è un po’ troppo sbilanciata verso il dramma, con solo Timon e Pumbaa a offrire qualche sprazzo di umorismo. Mentre fino a Hakuna Matata il film riesce sempre a bilanciare alla perfezione dramma e commedia. Quisquilie che comunque non cambiano il mio giudizio sempre positivo del film.

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