Recensione
Quella dei trenta-quarantenni è una generazione a cui tutti sembrano dare indicazioni e direttive ma a cui pochissimi sembrano davvero parlare. Poi arrivano libri come Punti di Svista e non solo raccontano una storia che può essere quella di chiunque di noi ma ci parlano davvero. Senza giudicare o dare risposte ma semplicemente prendendoci per mano e comprendendo il gomitolo contorto di emozioni e stati d’animo che, prima o poi, ha caratterizzato chiunque di noi.
Punti di Svista è il primo romanzo a quattro mani di Stefania Gimmelli e Antonio Sepe, pubblicato proprio questo mese da LFA Publisher. Un’opera intensa e lieve allo stesso tempo, che racchiude un’intera generazione. E che, non certo a caso, è infatti andata esaurita nel giro di pochissimo tempo ed è già in ristampa!
Trama
Luca e Sofia, una coppia come tante. Conosciutisi tramite amici comuni, una convivenza lunga cinque anni, la routine quotidiana fatta di affitto, lavoro e affetti. Una vita in apparenza perfetta, che sotto la superficie nasconde però incrinature impercettibili pronte ad espandersi e a far strabordare uno tsunami di non detti, di incomprensioni e frustrazioni sopite.
Perché lasciarsi non è semplice ma non lo è nemmeno restare insieme quando il filo che teneva insieme il tutto si è ormai spezzato.
Attraverso il diario di Sofia e le note vocali di Luca, assistiamo al lento deteriorarsi del rapporto e al turbine di sensazioni e riflessioni che lo accompagnano. Esiste una strada giusta? E quanto è difficile riconoscerla e percorrerla?
Stile
Lo devo ammettere, Antonio Sepe è un grande amico e sono stata davvero felice quando mi ha proposto di leggere Punti di Svista. Con questo libro, insieme a Stefania Gimmelli, ha dato vita ad un canto generazionale capace di mantenersi lieve mentre scende incredibilmente in profondità. È facile rivedersi in Luca e in Sofia, nelle loro aspettative, nelle loro paure, nelle loro debolezze e nelle loro particolarità.
Una prosa semplice e ricercata allo stesso tempo, estremamente puntuale, ci accompagna in un viaggio nell’interiorità che, parallelamente, può essere anche un viaggio in noi stessi e portarci a interrogarci insieme ai personaggi sul futuro, sulle scelte di vita, sulla propria essenza. Un viaggio da cui non usciremo con le risposte alle eterne domande su “la vita, l’universo e tutto quanto” ma dal quale usciremo sicuramente sentendoci meno soli e consapevoli che non siamo un punto nell’universo ma le nostre problematiche sono più o meno condivise da tutti i nostri coetanei.
Ma Punti di Svista è soprattutto una storia: una bella storia, amara ma sincera, che ci trascina in una lettura tutta d’un fiato e ci lascia tanto una volta chiuso il volume. Bellissima, a mio avviso, la scelta di lasciare in chiusura due link, uno alla playlist di Luca e uno alla playlist di Sofia: il modo ideale per uscire lentamente dal turbine di sensazioni, assaporarne le atmosfere e rientrarci tutte le volte che ne sentiamo il bisogno.
Nerdando in breve
Punti di Svista è molto più di una storia d’amore: è la storia di una generazione intera alla ricerca della propria identità.
Contenuti