Da sempre, nella breve storia degli Uomini che Pubblicano Opinioni Online, avere opinioni affrettate, estreme e polemiche funziona: attrae visualizzazioni, genera traffico e soprattutto consente all’autore o autrice di sedersi tronfio o tronfia, un’altra occasione per dividere l’internet (se non l’umanità intera) tra “gli illuminati” e “quelli che ma come, ancora non capiscono?” è stata creata.
Nonostante sappia bene come funziona tutto ciò e abbia avuto decine e decine di esperienze a riguardo, non ho mai visto niente come le reazioni ai trailer e teaser di recente pubblicati da Prime Video de Gli Anelli del Potere.
In un senso, questi video da centinaia di migliaia se non milioni di visualizzazioni su YouTube in meno di due giorni non sono niente di nuovo, ma rappresentano un concentrato di tutto ciò che odio nelle discussioni sui media recenti, soprattutto film e serie TV.
Alla luce di ciò, ho deciso inutilmente di dedicare il mio inutile tempo a un’inutile analisi di quanto questa inutile sh*tstorm sia inutile.
Eeeh, ma la storia fa schifo
Sì, lo so è difficile da capire che un video dalla durata di tre minuti con “trailer” nel titolo non sia il prodotto reale più di quanto una copertina non sia il contenuto di un libro.
È così difficile che migliaia di utenti sono già pronti a condannare Gli Anelli del Potere perché “hanno una trama pessima”, “le scene d’azione sono assurde” (su questo torniamo dopo), “il casting fa ridere” e così via.
Sempre più di recente (e anche per colpa degli entusiasti che fanno video di quattro ore di analisi) tutti sembrano aver deciso il destino di giochi, film e quant’altro dai trailer, per la gioia del Buon Presidente Tencar, che è un noto amante di questi giudizi.
Nel caso specifico de Gli Anelli del Potere, l’ironia è che un’altra fazione dei critici sembra adirata perché “il trailer non dice niente”, punto su cui tra l’altro sono abbastanza d’accordo, per quanto non capisca come possa essere negativo.
Eeeh, ma non è canon
No, grande sorpresa: Amazon non ha comprato i diritti su quasi niente, quindi la serie non sarà canonica. Si sapeva dall’inizio, ma a quanto pare molti lo scoprono solo ora. Per carità, ci può stare, però mi verrebbe da chiedere: e quindi?
Personalmente anche io avrei preferito adattamenti di storie vere dal Silmarillion o dai Racconti, visto che ce ne sono parecchie e quasi tutte splendide.
D’altro canto però preferisco di gran lunga uno show che faccia questa scelta chiaramente dall’inizio, invece di quelli che iniziano in un modo e poi vanno in un altro perché non hanno un’idea precisa di dove vogliono parare (quello schifo di Game of Thrones è l’esempio più famoso).
C’è però il discorso di rispettare l’opera originale, quantomeno in alcuni elementi di base.
Beh, chiaramente Gli Anelli del Potere fa schifo sotto questo punto di vista, no? Mica come i film di Peter Jackson!
Eeeh, ma i film
Se la prima sezione era dedicata a Tencar, mi piacerebbe dedicare questa all’amichevole pisano di quartiere FrankieDedo.
Una quantità incredibile di persone vuole portare la trilogia di Peter Jackson (Lo Hobbit viene ignorato) come paragone a Gli Anelli del Potere per mostrare com’è che si adatta Tolkien in maniera canonica.
Da sempre questa cosa mi manda in bestia. La trilogia di Peter Jackson è a suo modo un capolavoro e La Compagnia mi ha letteralmente cambiato la vita, per cui non riesco a non avere un’impressione positiva.
Tuttavia, odio con tutto il cuore quanto la nostalgia per questi film usciti quando eravamo giuovani debba cancellare tutti gli aspetti negativi e i cambiamenti che oggettivamente ci sono.
Facciamo un piccolo ripasso dei “canonici” film, va bene? Prometto che ignorerò i tagli necessari tipo Tom Bombadil.
Innanzitutto ci sono cambi importanti nelle personalità e interazioni dei personaggi: Sam e Frodo che litigano per il lembas per dire, o Denethor completamente snaturato e reso una specie di mostro.
La geografia sembra non avere senso, con Elrond che in qualche modo cavalca da Imladris a Rohan in un istante e i Galadhrim che arrivano al Fosso di Helm con un portale di Dr. Strange suppongo.
Parlando di Marvel, tra l’altro, i film introducono le ormai famose battutine a-la-Marvel, che nel libro sono del tutto assenti, visto che per la stragrande maggioranza mantiene un tono austero, soprattutto quando non ci sono gli Hobbit di mezzo.
Ma veniamo a due dei cambiamenti più criticati de Gli Anelli del Potere, che però c’erano già nei Santissimi Canonocissimi film: le scene d’azione assurde e il fem power.
Quando la gente si lamenta di Galadriel che scala una cascata in maniera effettivamente assurda, mi chiedo se si siano tutti scordati di Legolas che usa uno scudo come uno skateboard. Però quello va bene, perché l’abbiam visto quando facevamo le medie e quindi faceva figo.
Quanto al secondo punto, sarei sinceramente curioso di vedere ore di analisi e migliaia di commenti su “Mary Sue Arwen”, un personaggio femminile che si permette di prendere il posto di uno maschile e di usare i poteri di un altro. Ma dove andremo a finire?
Eeeh, ma l’inclusività
Questo è forse il punto che più mi causa rabbia. Ovunque leggo di gente adirata per il numero elevato di donne protagoniste e per la presenza di attori di colore.
Ci tengo a fare una premessa: personalmente sono uno a cui piace vedere adattamenti che rispecchiano quanto più possibile il materiale originale e mi scoccia parecchio l’idea che si debba ricreare una rappresentanza simile agli Stati Uniti moderni ovunque (perché siamo seri, è di questo che si parla, a nessuno interessa una corretta rappresentazione etnica dell’India o della Romania).
Allo stesso tempo però, trovo che alcuni cambiamenti per aumentare la diversità del cast siano del tutto innocui (l’esempio lampante è Kynes in Dune) o perfettamente giustificati quando l’adattamento non è canonico a prescindere… tipo Gli Anelli del Potere!
Posso anche vagamente capire le critiche alla presenza di un elfo nero: l’aspetto degli elfi è descritto in dettaglio ed è parte integrante di chi sono e, semmai, avrebbe avuto più senso scegliere un attore di origine asiatica.
Ma i discorsi legati al colore della pelle delle altre razze o nel fatto che Numenor ha una regina invece che un re non hanno ragione di esistere in un’opera esplicitamente non canonica.
Lo stesso dicasi per Galadriel che sembra essere una guerriera in questa versione. C’è chi polemizza perché trova che sia l’ennesimo caso (che poi ennesimo de che?) di un personaggio messo lì per far vedere che esistono anche le donne toste.
Uhm, sì? E quindi? Faccio veramente fatica a capire quale sia il problema.
Se un personaggio maschile scalava una montagna con un pugnale nessuno si sarebbe messo a dire che “è un modo per far vedere che gli uomini son tosti”. Ma d’altronde chi lascia questi commenti e questi video non è mai una donna. Qualcosa significherà pure.
Sì, ma quindi?
Io non so se Gli Anelli del Potere sarà un capolavoro o una monnezza e sinceramente ho aspettative piuttosto basse. E sì, mi spiace che si stia creando una storia nuova quando mi sarebbe piaciuto vedere adattata una di quelle esistenti.
Tuttavia, il fatto che non sia canonico e sia esplicitamente presentato come tale, implica che questo show non dovrebbe essere soggetto alle critiche che invece vengono giustamente applicate ad adattamenti come The Witcher.
E, a prescindere, mi piacerebbe veramente se collettivamente come fan di questo tipo di intrattenimento la smettessimo di giudicare le cose prematuramente, con gli occhiali dei nostalgici e gli occhi dei paranoici del politically correct.
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