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1984 – Quando la distopia rivive in forma di fumetto

1984

Recensione

Da ragazzina ero un’appassionata lettrice e tra i generi che preferivo c’era sicuramente la fantascienza: ero nell’età in cui mi piaceva scoprire i grandi classici, che per me erano novità assolute, ed è così che mi sono imbattuta in 1984. Il capolavoro di George Orwell era ed è considerato un caposaldo non solo del genere fantascientifico ma della letteratura tutta: inutile negare che avevo aspettative altissime quando ho iniziato a sfogliare le pagine.
Non potevo saperlo, prima, ma la lettura di 1984 mi avrebbe devastata: un romanzo che rappresenta alla perfezione il concetto di bellezza terribile. Ricordo benissimo che odiai il finale. Lo odiai con tutta me stessa e per molto tempo, solo da adulta sarei riuscita a venire a patti con una visione del futuro così tetra, angosciante e senza speranza.

Un libro che ti fa questo effetto, non può che restarti dentro. Ed è per questo che, quando ho saputo che Star Comics avrebbe pubblicato una versione a fumetti di 1984, mi sono subito proposta: volevo vedere se il cambio di medium avrebbe suscitato in me le stesse emozioni che avevo provato quando, da ragazzina, avevo scoperto per la prima volta la storia immaginata da George Orwell. Beh, è stato proprio così: la coppia di autori Jean-Christophe Derrien e Rémi Torregrossa ha dato vita ad una riduzione perfetta, che ci restituisce intatto lo spirito dell’originale, arricchito da una componente visiva di grandissimo impatto.

Trama

In un 1984 futuristico e distopico il mondo è governato da un’autarchia che esercita un controllo assoluto sull’individuo. Winston è uno degli addetti alla revisione della storia: il suo compito è modificare fatti e protagonisti in base alle indicazioni del regime.
Nonostante questo, segretamente Winston nutre scetticismo e fastidio nei confronti della situazione che lo circonda.
Le cose si complicheranno ulteriormente quando si innamorerà, ricambiato, di Julia. In un mondo che proibisce categoricamente l’amore, per i due potrebbe essere l’inizio della fine.

Stile

1984 è un romanzo che ti attanaglia, ti porta su vette altissime e poi ti butta giù brutalmente. È un’esperienza devastante, che dà potere alla vocina che tutti sentiamo nella testa nei momenti di sconforto, quella che ci sussurra che andrà tutto male. Ecco, in 1984 va tutto male. Anzi, malissimo. Eppure, anche se conosciamo già il finale, non possiamo fare a meno, mentre leggiamo, di sperare per i nostri protagonisti una fine diversa, almeno per una volta. Ed è questo a rendere ancora più fragorosa la caduta.

1984 è tutto questo e la sua trasposizione a fumetti non è da meno: la sceneggiatura di Jean-Christophe Derrien mantiene i passaggi chiave del romanzo, racchiudendo in poche pagine tutte le sensazioni e le emozioni dell’originale, inalterate e rese forse ancora più intense dalle immagini.
Le tavole di 1984 sono realizzate da Rémi Torregrossa e mi hanno conquistata: uno stile realistico nel tratto e la scelta del totale bianco e nero, spezzato solo qua e là da significativi elementi di colore è secondo me la decisione migliore per rappresentare, anche visivamente, il mondo di 1984.

Edizione

1984 esce per Star Comics il 22 giugno 2022 e si presenta in un’edizione curata: le 128 pagine di narrazione scorrono tra le dita, avvincendoci inesorabilmente in un universo narrativo di disperazione e ineluttabilità da cui sarà difficilissimo uscire.

Nerdando in breve

1984, il romanzo simbolo di George Orwell, rivive in un’intensa rivisitazione a fumetti che ne mantiene inalterata tutta la forza narrativa, anche grazie ad una resa grafica di incredibile impatto.

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