Giochi di ruolo

City of Mist – Nella città delle nebbie, tra miti e gente comune

Gioco dal sapore un po’ noir ibridato con una buona dose di sovrannaturale, City of Mist è l’ultima fatica tradotta e adattata per il mercato italiano da Isola Illyon Edizioni. Oggi per Nerdando vi parliamo della Guida del Giocatore che contiene già tutti gli elementi necessari a preparare e svolgere sessioni di gioco.

Recensione

Nato dalla mente di Amít Mosh e pubblicato in lingua originale dall’editore Son of Oak Game Studio, il gioco mescola elementi del genere investigativo e quello super-eroistico, quasi a voler portare sul tavolo da gioco l’esperienza di certi fumetti di qualche decennio fa, detective story con protagonisti straordinari.

I personaggi si muovono attraverso la Città delle Nebbie, un luogo dove alcuni di loro vengono chiamati ad essere i prescelti, a vivere il proprio Mythos: un legame con un passato mitico, con un’altra dimensione che fornisce ai protagonisti della storia poteri sovrannaturali. Poteri che però convivono con un grande senso di vuoto, di incertezza e in una certa misura di disillusione: le nebbie della città infatti sopiscono i sensi dei propri abitanti che non sono in grado di percepire la presenza e l’azione di persone e forze leggendarie all’interno della loro vita.

In poche righe, questa è la lore del gioco che poggia in realtà su molti altri spunti, in grado di fornire al narratore (qui chiamato Maestro di Cerimonia) un ricco catalogo di ispirazioni per le sessioni dei personaggi, per la creazione di una loro storia comune e per la ricerca delle risposte alle quali ambiscono.

Il sistema di gioco è parzialmente basato su quello di Apocalypse World, un gioco che è stato una pietra miliare nello sviluppo di giochi più narrativi e meno “crunchy” a partire dai tardi anni 2000 in poi.

La natura spiccatamente narrativa di questo titolo si evince già dai passaggi di creazione del personaggio che non utilizzano valori numerici bensì attributi in grado di caratterizzare forze, debolezze e tratti più celati di ogni Prescelto protagonista della nostra storia. Oltre agli attributi, i temi definiscono invece il legame sovrannaturale del personaggio con la città e quindi ovviamente ciò che li differenzia dalle persone comuni.

Il manuale del giocatore spende parecchie pagine per descrivere con dovizia di particolari ogni attributo in un determinato dominio, fornendo spunti e archetipi di rapido e facile utilizzo. Tutti questi elementi entrano nel gioco e nella narrazione, i poteri prendono forme sovrannaturali per l’attacco e la difesa, le esperienze vanno ad incrementare il potere di un prescelto man mano che l’avventura si svolge e prosegue.

Una volta creati i personaggi e stabilite le relazioni tra gli stessi, il gioco scorre come una narrazione di tipo teatrale, con una sorta di dialogo tra i personaggi al fine di arrivare a condurre insieme il gioco, a risolvere il caso, a svelare il mistero e tutto rimanda molto ad un tipo di costruzione della scena molto cinematografico.

In conclusione

Personalmente sono rimasto colpito dalla semplicità delle regole e pur non avendo avuto modo di provarlo, mi rendo conto che al tavolo funzionerebbe molto bene con gruppi già affiatati, dove l’interazione tra i personaggi può essere facilitata e dove l’improvvisazione (elemento che penso sia molto importante in un gioco del genere) trova meno barriere. Pur nella loro semplicità, ad una attenta lettura non ho trovati buchi o incongruenze.

La Guida del Giocatore è il primo di una serie di manuali che Isola Illyon Edizioni tradurrà per il mercato italiano: il fondamentale Kit del Maestro di Cermonia uscirà a Settembre 2022 e insieme a quello vedremo quali altri supplementi verranno tradotti.

Nerdando in breve

Credo in definitiva che sia un gioco audace, di facile comprensione e che potrebbe funzionare bene con molti gruppi. L’unica pecca che trovo, ma è un piccolo difetto che trovo in tutti i PbtA, potrebbe essere difficile da capire fino in fondo da parte di chi è abituato a giochi più crunchy e con gran rollare di dadi.

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