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Slipstream – Come farmi travolgere dalla passione per la quattro ruote

Non ho mai amato i giochi di corse automobilistiche ma ci sono due grandi eccezioni, avendo speso parecchie ore su Burnout Paradise e su – ma qui ho investito non solo tempo, ma anche tanto denaro del vecchio conio, nelle peggiori sale giochi abruzzesi – Outrun.
Il trailer di Slipstream mi ha intrigato molto e per questo ho chiesto un codice all’editore indie spagnolo BlitWorks che mi ha gentilmente offerto una copia del titolo per scrivere questo articolo.

Recensione

Slipstream è stato realizzato da Sandro Luiz de Paula conosciuto come Ansdor, uno sviluppatore di giochi e grafico, con l’ausilio di Stefan Moser (Effoharkay) per quanto riguarda la colonna sonora: inutile dirvi quanto sia sempre interessato, dati i miei studi, a prodotti di questo genere, creati da soli o da team di poche persone.

Modalità di gioco

Slipstream presenta sei diverse modalità di gioco che andrò ora a descrivervi:

  • Gran turismo, che potremmo definire una passeggiata panoramica divisa in cinque tappe, con piloti da superare e bivi da affrontare per scegliere il percorso (vi ricorda qualcosa, giusto?);
  • Cannonball, una gara in cui le opzioni come traffico e altri piloti sono totalmente personalizzabili;
  • Gran premio, un campionato in cinque gare al termine delle quali si guadagneranno dei punti per primeggiare nella classifica finale;
  • Gara singola, una corsa in stile rally lungo una serie di tappe collegate tra loro, con opzioni customizzabili;
  • Prova a tempo, una sfida in cui l’unico avversario è il cronometro;
  • Battle royale, una gara di resistenza in cui, in ogni tappa, viene eliminato il pilota che arriva ultimo.

Gameplay

La struttura di Slipstream è piuttosto semplice: in ogni attività, si tratterà di correre dal punto A al punto B avendo come nemici il traffico, altri piloti rivali e/o il cronometro; questa apparente accessibilità, nasconde però un gioco sfidante, che richiede tempo e pratica per essere padroneggiato (o, per dirla come i giovani, masterato). Ci sono comunque tante opzioni per calibrare la difficoltà in base al proprio gusto quindi non temete: potrete diventare imbattibili anche in seguito, con l’esperienza.

Il sistema di comandi è semplicissimo, con un tasto designato all’accelerazione, uno alla frenata e uno per tornare indietro nel tempo di qualche secondo allo scopo di evitare incidenti o manovre sbagliate ma questo pulsante non è sempre disponibile, una volta usato, andrà atteso qualche momento prima di poterlo risfruttare.
A queste semplici direttive, si aggiungono due stuzzicanti meccaniche: drifting e slipstream; la prima serve per affrontare al meglio le curve, anche quelle più strette, e si effettua premendo, in rapida successione, acceleratore, freno e acceleratore mentre la seconda è semplicemente la scia e si attiva stando per qualche secondo dietro a una macchina che ci precede, dando alla nostra vettura maggiore velocità per un breve lasso di tempo.
Sono riuscito a imparare le tecniche nel corso della prima ora di gioco e mi sono tolto parecchi sfizi.

Il parco veicoli è composto da cinque automobili – senza licenza ma fortemente ispirate ad auto iconiche – identificate da tre caratteristiche: velocità di punta, accelerazione e tenuta di strada. Non esiste la macchina perfetta ma, in base allo stile di guida, si potrà scegliere quella giusta ad affrontare le sfide che Slipstream propone.

Scrivevo poc’anzi della personalizzazione del livello di difficoltà e ora andrò più nello specifico: ci sono varie opzioni per rendere Slipstream più o meno difficile, come il drifting manuale o automatico, la selezione della classe di gara che va da leggera a pesante in base alla velocità di punta più o meno bassa e alla maggiore accelerazione o addirittura la scelta della velocità di gioco.

Ho trovato interessantissimo il semplice e ordinato hud che mostra a schermo, nella parte alta, il cronometro, le informazioni della gara e il tempo e, nella parte bassa, il radar e la velocità.

Ogni pista ha una sua personalità e si differenzia parecchio dalle altre e anche i rivali, che costantemente ci parlano (e provocano) durante le corse, hanno una loro natura che li caratterizza. Ovviamente, oltre ai nostri nemici, è presente anche il traffico che aumenta ulteriormente l’imprevedibilità.

Le modalità di gioco che prevedono più gare, oltre a permetterci la scelta del numero di avversari e dei giri da effettuare, danno l’opzione, in base al denaro guadagnato tra una corsa e l’altra, di potenziare il proprio mezzo, andando a migliorare il motore, la trasmissione e i pneumatici che aumenteranno rispettivamente velocità massima, accelerazione e manovrabilità.

Purtroppo manca il multiplayer online, mentre c’è lo split screen per giocare fino a un massimo di quattro giocatori sulla stessa console o PC.

Comparto tecnico

Slipstream è un piccolo gioiello retrowave, che trasuda stile da tutti i pixel e che farà la gioia di chi apprezza questo particolare genere e degli appassionati di retrogaming. La scelta dell’autore (continuo a chiedermi come diavolo abbia fatto a creare un prodotto del genere da solo) di dare un tocco retrò al gioco, con questa grafica 2D, è coraggiosa: sembra di vedere una vecchia VHS su una di quelle grandi TV a tubo catodico sempre presenti la mia infanzia; fortunatamente – lo scrivo soprattutto per FrankieDedo che è stato parecchio critico nel corso della live del buon Ayr sul nostro canale Twitch – gli effetti sono disattivabili.

Ogni pista è realizzata in maniera da essere caratteristica: si va dalla campagna alla montagna, da strade a un passo dal mare a paesaggi urbani, dando una giusta varietà e rendendo il prodotto estremamente gradevole.

Ho effettuato la mia prova su Nintendo Switch e, sia nella dock che in portabilità, Slipstream propone un’esperienza nella quale i 60 fps sono stati stabili, rafforzando il mio parere positivo sul titolo.

Il comparto sonoro e la musica è stata realizzata da Stefan Moser detto Effoharkay: le canzoni, appartenenti a un sottogenere della musica elettronica chiamato synthwave, hanno carattere e aumentano il fattore gaso nel corso di ogni gara.

Concludendo

Non mi piacciono i titoli di guida ma per Slipstream ho fatto un’eccezione. La sua natura arcade, il suo adattarsi a sessioni di qualsiasi durata, la totale personalizzazione della partita e l’inconfondibile stile retro gli ha fatto guadagnare un posto nel mio arido cuore di quasi quarantenne (anche perché stavo cercando qualcosa che potesse anche lontanamente avvicinarsi all’esperienza avuta con Outrun).

Slipstream è uscito il 7 aprile 2022 ed è disponibile per Xbox, PlayStation 4 e 5, Nintendo Switch e PC al prezzo contenuto di 8,99 euro.

Il titolo è completamente localizzato in Italiano.

Nerdando in breve

Slipstream è uno sfidante (e totalmente scalabile) gioco arcade di corse automobilistiche davvero coinvolgente.

Trailer

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