Il 6 maggio 2021 per Bao Publishing è uscito Il cerchio magico, il primo graphic novel di Carlotta Scalabrini. Il volume si colloca nella categoria BaBao livello 3, ossia quella consigliata per un pubblico dai 12 anni in su. Ma di cosa parla Il cerchio magico? E Perché io, che di anni ne ho 25, ci ho tenuto particolarmente a leggerlo e parlarvene? Seguitemi nella lettura che ora ve lo racconto.
Trama
Il cerchio magico racconta la storia di Olivia, di suo fratello Otto e della loro amica Cleo. Il trio è composto da preadolescenti con gusti in comune ma peculiarità ben differenti: fra le tante, Otto e Cleo amano l’avventura, Olivia è più schiva e se ne starebbe sempre tranquilla fra le mura della sua cameretta. È paurosa, si spaventa spesso, si preoccupa tanto, sempre, di ogni cosa, e talvolta un mostro nero la ingabbia e la stringe così forte da farle mancare il respiro. Un bel giorno a scuola arriva un nuovo compagno: si chiama Nero, ha i capelli biondo platino, gli occhi chiarissimi e un forte carisma, tutte caratteristiche che attraggono la nostra protagonista.
C’è anche un’altra particolarità di Nero che colpisce Olivia: Nero è uno Stregone e, stando a quanto dice lui, anche lei possiede una forza smisurata, che deve però imparare a gestire. La magia scorre nella famiglia del tenebroso avventuriero da diverso tempo, tanto che sua sorella gemella, madre e nonna sono abili fattucchiere, scacciate dalla cittadella diverso tempo prima e tornate per avere la loro vendetta.
Riuscirà Olivia a imparare a usare i suoi poteri prima che le tre streghe attuino il loro malefico piano? Ovviamente, non sarò io a dirvelo.
Cara ansia ti scrivo
Disclaimer: qui di seguito troverete termini quali ansia e attacchi di panico e altre parole della stessa area semantica. Non si intende riferirsi ad alcun tipo di diagnosi. Semplicemente, raccontare un aspetto chiave del fumetto da un punto di vista estremamente personale. Fatti o riferimenti a disturbi dell’umore realmente esistenti sono puramente casuali e non riguardano nessuna persona che non sia la protagonista del fumetto o la redattrice di cui state leggendo la recensione.
Bene, ora possiamo proseguire.
Vi è mai capitato di essere così tanto in preda alla paura da non riuscire a mettere a fuoco i ricordi? Cercare informazioni accuratamente stipate nella vostra memoria, ma poi, al momento di rendervene conto, non c’è più nulla? Tabula rasa? A me sì, diverse volte, dalle recite in oratorio alla seconda prova di maturità, per non parlare degli esami universitari (ciao facoltà di Fisica, è stato un piacere frequentarti, non è colpa tua se non è andata come volevamo, non sei tu, sono io, stavolta per davvero).
Avete mai provato la sensazione dell’aria che non entra nei polmoni come dovrebbe, fin tanto da farvi venire “sete d’aria“? Altra grande esperienza mistica che non vi auguro di provare ma che ehi, guarda un po’, ormai è una sensazione normale quanto il mal di schiena per il ciclo: a un certo punto sai che arriverà, puoi prevenirlo in qualche modo, non è detto ci riuscirai, sai che volendo esiste qualche farmaco che ti aiuterà a stare meglio in tempi brevi, oppure che basterà avere pazienza e passerà da sé, a suo tempo.
Ecco, il “mostro nero che ingabbia Olivia” altri non è che la rappresentazione di quel tipo di ansia lì. Quella brutta che ti fa iniziare a voler scappare dal mondo perché la sensazione di oppressione è così tanto forte che arrivi addirittura a chiederti cosa sei nata a fare, se la vita è solo un peso che ti schiaccia ogni volta che ti svegli. Mi rendo conto siano parole molto forti, non le penso io, ma una loro parafrasi la ritroverete anche fra le prime pagine de Il cerchio magico: Olivia scrive nel suo diario note come sono troppo fragile, ho solo voglia di sprofondare in un mucchio di cuscini morbidi e rimanere nascosta per un po’: giorni, mesi, anni! Oppure ancora […] A volte sono proprio strana, non mi capisco nemmeno io.
C’è poi una frase che mi ha colpito un sacco: Caro diario, perché sono difettosa? […] Io ho qualcosa che non va. Il mio corpo diventa tutto strano e mi sembra di morire. Cara Olivia, quella sensazione lì è capitata anche a me diverse volte, solo che poi tu hai incontrato uno stregone che ti ha insegnato a gestire le tue emozioni diventando un’abile strega, io lo sto imparando un po’ alla volta grazie a psicologa e psichiatra (e sono un sacco felice di farlo).
Dietro la magia c’è di più
La recensione di questo fumetto è iniziata in un periodo in cui riflettere apertamente di questi temi sembrava un ostacolo più piccolo, invece, come avrete notato, ne sono passati un po’: a distanza di tempo sono riuscita a scrivere l’ultimo paragrafo, questo qui.
La storia di Olivia è difficile da recensire se ci si immedesima troppo con lei, perché ne Il cerchio magico, Olivia affronta le difficoltà portate dall’ansia grazie a un aiuto esterno che le capita fortuitamente. Un bel giorno incontra qualcuno che le dice che è speciale anche grazie alle difficoltà che prova, la nobilita per quella che è e le insegna degli stratagemmi per affrontare “il mostro”. Solo che questa storia non è universale: molte volte il primo passo devi farlo tu, altrimenti vince il mostro, perché -salvo eccezioni- di maghi non ne arrivano.
Ma va bene così.
Olivia lo impara alla fine di questa storia, io me lo devo ricordare ogni tanto: va bene così. La protagonista arriva ad affermare che le sue paure fanno parte di lei, e che solo imparando a conviverci e affrontandole riuscirà a farsele amiche. E, soprattutto, la lezione più importante: “È okay affrontare le proprie paure e affrontare i propri limiti… ma senza esagerare.”
Chi vi scrive è un esserino entusiasta che cerca di spremere la felicità da ogni momento che vive, come se fosse un tubetto del dentifricio, e vi avviso: la storia di Olivia è carina ma è una storia possibile nel mare delle tante. Conosco tante Olivia che le paure le riescono ad affrontare senza rimanere paralizzate, addirittura non manifestandole; altre, che in alcuni periodi non escono di casa e non rispondono ai messaggi, ma si fanno vive quando è passata. Poi ci sono le Olivia come me, che spesso affrontano tutto col sorriso ma ogni tanto fanno degli scivoloni enormi e per un po’ non riescono a fare più nulla: può succedere, ma va bene così.
L’importante, credo, è prenderne coscienza e non nasconderlo, almeno a sé stessi, per questo mi piacerebbe che questo fumetto venisse fatto leggere a quante più persone possibili, o almeno a quelle più giovani. Non si può più stare in silenzio davanti alla salute mentale, non può essere ancora un tabù. Forza e coraggio: Olivie di tutto il mondo, unitevi. Sono con voi <3
Conclusione
Che dire, una delle recensioni che ho fatto più fatica a scrivere ma anche una di quelle più importanti. Il cerchio magico affronta il tema dell’ansia senza entrare specificamente nel merito e lo fa con gentilezza e semplicità. Quest’ultima infatti è sia visiva – tratto e inchiostrazione sono delicati e minimalisti, con toni pastello salvo qualche colore fluo usato ad hoc – sia nei dialoghi, essenziali e non troppo articolati.
Il tutto, per raccontare che un finale sereno è possibile. E se anche non vi imbatteste in un mago sensazionale o in un essere umano speciale, che promette di risolvere tutti i vostri problemi, proseguite e se serve, cercate aiuto: alla fine quelli che hanno i poteri magici siamo noi, dobbiamo solo imparare a usarli.
Nerdando in breve
Fra i primi amori, i tormenti quotidiani e una forte emotività da gestire, l’avventura di Olivia promette di conquistare il cuore di chi sta muovendo ora i primi passi in quel periodo di vita caotico che è l’adolescenza, ma anche a chi l’ha passata da un po’ e ancora ha un po’ di strada da fare.
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