Videogames

Il Museo dell’Intrattenimento Elettronico – Uno sguardo al futuro partendo dal passato

L’ultimo evento a cui ho partecipato di persona è stato il Lucca Comics & Games 2019 e, dopo un anno e sette mesi, iniziavo a essere in astinenza.

Capita a fagiolo un amico che, in un gruppo Whatsapp, mi passa un interessantissimo link inerente l’inaugurazione del più grande Museo dell’Intrattenimento Elettronico d’Europa ad Avezzano (AQ), a solo un centinaio di chilometri da casa.
Decido di dirlo immediatamente a Claudia che subito si mette in moto con me per organizzare la trasferta al fine di visitare quello che sembra essere un vero e proprio Paese dei Balocchi; il buon Lorenzo “ChatDiFacebook” ci fa l’onore di accettare l’invito per il viaggio insieme mentre Americo “Dandor”, che vive a poca distanza dal Museo, ci aspetta in loco per farci da Cicerone e accompagnarci in interessanti locali dove rifocillarci.

Dove si trova

Il Museo dell’Intrattenimento Elettronico si trova ad Avezzano (AQ) in via Pertini, 105. È facile da trovare poiché il logo di ElettroLudica – l’associazione culturale che si è occupata di realizzare questo piccolo miracolo – svetta su un’insegna; nei dintorni, c’è parecchio spazio dove parcheggiare in tutta sicurezza l’auto.

Cosa c’è all’interno

Nei 1500 metri quadri dell’Esposizione sono presenti oltre 200 Console, 110 Home e Personal Computer, 110 Giochi Elettronici da tavolo e portatili, 100 Flipper e 200 Cabinati funzionanti, costruiti tra il 1970 e il 2018.
Fidatevi quando vi scrivo che, anche se adesso conoscete i meri numeri, una volta entrati nel Museo resterete letteralmente a bocca aperta per via della varietà di macchine che vedrete.

L’esperienza

Mentre mi avvicino al Museo con i miei compagni di viaggio, sento dei suoni familiari che mi riportano alla mente i tempi in cui frequentavo le Sale Giochi e i bar in cerca di nuovi giochi.

Gli organizzatori ci accolgono misurandoci la febbre, facendoci indossare dei guanti per poter toccare i coin-op e i flipper e spiegandoci in maniera rapida ed efficace cosa andremo a vedere appena varcata la soglia.
All’ingresso, un monitor mostra in loop un video di Super Mario World e, alle pareti, delle decalcomanie raffiguranti delle mura pixellose ci accompagnano verso la reception.

Superati il primo disimpegno, già conditi di coin-op e vecchie macchine, e la sala conferenze, si accede all’area espositiva che ha, al suo interno, Computer, Console, Cartucce, Giochi Portatili e Periferiche che hanno fatto la storia del videogame: è stata la porzione di Museo che ha generato in me maggiori emozioni. Su ogni vetrina, sono apposti degli adesivi che descrivono cosa stiamo guardando e, con un QR Code, ci rimandano alla scheda tecnica dell’oggetto, disponibile sul sito ufficiale dell’associazione.

Proseguendo, mi sono addentrato in due stanze dove sono presenti in una console e in un’altra vecchi home computer da poter utilizzare.
La maggior parte dello spazio restante dell’esposizione è occupato da Flipper e Coin-Op degli ultimi 5 decenni, accesi e a completa disposizione dei visitatori: non è necessario alcun gettone o moneta, con la pressione di un tasto vicino alla gettoniera, viene aggiunto un credito per partire con l’esperienza di gioco.

Il lavoro effettuato dagli associati di ElettroLudica è stato enorme perché non hanno semplicemente allestito in maniera ordinata le stanze con le macchine, ma le hanno anche rese funzionanti e si occuperanno della continua manutenzione e di aggiornare la collezione.

L’inaugurazione non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un’avventura che consentirà alle vecchie ma soprattutto alle nuove generazioni di giocatori, appassionati e curiosi di conoscere la storia dei videogame e dell’intrattenimento elettronico. Come ama spesso dire FrankieDedo, non dobbiamo farci fregare dalla nostalgia: l’Esposizione non è una DeLorean che ci porta indietro nel tempo verso giorni spensierati ma è un punto di vista tangibile dell’evoluzione che abbiamo avuto in questo mondo, nel corso degli anni, che ci permette di capire meglio il presente tramite uno studio del passato.

Per quanto mi riguarda, ho trovato il Museo organizzatissimo e completo e l’esperienza piacevolissima, non solo per aver rivisto e provato tutti i giochi della mia infanzia ma anche per aver scoperto curiosità che non conoscevo e sono contentissimo di aver visto Claudia, Americo e Lorenzo appagati come me.
Lo ammetto: spero di tornarci quanto prima.

Vi lascio con l’album di foto pubblicato su Facebook in occasione dell’evento e con l’intervista di Claudia a Erik Pede, nella quale hanno parlato dell’inaugurazione del Museo e delle prossime iniziative.

Contenuti

To Top