Diamo per scontato che ormai tutti voi, lettori di Nerdando, conosciate i Mii. No? Vabeh dai, ecco un riassuntino. Introdotti da Nintendo nel 2006, i Mii sono avatar di gioco altamente personalizzabili, utilizzati a partire dalla console Nintendo Wii in diversi giochi. Hanno conosciuto forse la loro massima espressione con la console Nintendo 3DS dove potevano essere utilizzati in una sorta di piazza virtuale condivisa con i propri contatti. Indimenticabili per me anche altri due giochi, Tomodachi Life, una sorta di Tamagotchi evoluto e a tratti demenziale, e il suo diretto figlioccio per mobile, il compianto Miitomo, chiuso nel 2018.
Immaginate i Mii, il vostro avatar e quello dei vostri amici proiettati in un mondo fantasy, all’interno di un gioco che unisce buone meccaniche in stile JRPG ai tratti demenziali di cui sopra: ecco Miitopia, titolo che Nintendo ha pubblicato su 3DS e ha recentemente rilanciato su Nintendo Switch.
Il gioco in breve
In Miitopia vestirete (o farete vestire a qualcun’altro) i panni di un improbabile eroe per caso, chiamato a salvare il regno dal famigerato Duca del Male. Il Duca sta seminando il terrore tra popolani e nobili rubando i volti delle persone attribuendoli ad una serie di mostri con l’obiettivo di mettere le varie regioni di Miitopia a ferro e fuoco. Quale sarà il suo piano finale? Spoiler ovviamente.
Come fermerete il Duca, materialmente? Il vostro Mii dovrà muoversi in gruppo con altri avventurieri e amici attraverso i vari settori del regno di Miitopia per svolgere delle missioni e contrastare i piani del folle Duca. Sono disponibili molte delle classi tipiche dei GDR insieme a qualcuna più stravagante come ad esempio quella del cuoco: chi non ha mai sognato di uccidere goblin a colpi di wok in fiamme, in fondo? Altre classi saranno poi rese disponibili nel corso del gioco. La fase di viaggio è molto semplice e quasi automatica; durante di essa i Mii chiacchierano e si lanciano nei loro tipici dialoghi surreali interrotti solo da eventi quali spawn di mostri o di oggetti utili alla quest.
Il combattimento ricalca lo stile di molti jrpg con combattimento a turni verso uno o più nemici. Come per altri titoli del genere la forza sta nelle combo di mosse; anche queste in Miitopia hanno le loro caratteristiche peculiari legate alla personalizzazione dei Mii coinvolti. Un personaggio “rilassato” sarà in grado di fare mosse più potenti. Un personaggio “prudente” attenderà un turno prima di colpire più duramente e molte altre sono le caratteristiche possibili.
Inoltre, l’amicizia è il motore del gruppo. Più i personaggi si fidano l’un l’altro, più sarà probabile sbloccare altre combo di combattimento nelle quali i Mii si spalleggeranno per contrastare efficacemente gli attacchi nemici.
Le migliori amicizie si fanno intorno a un tavolo, giusto? Ed è lo stesso per Miitopia. Al termine di ogni tratto di cammino infatti, ad attendere i nostri eroi ci sarà una Locanda, un posto dove tramite alcuni minigame i personaggi potranno rifocillarsi con fettine di goblin o di altri mostri uccisi, oppure coltivare la loro amicizia bevendo insieme un caffé o semplicemente chiacchierando amorevolmente tra loro nella stanza. Un gruppo coeso e unito, come detto, avrà maggiore affinità in combattimento.
Un’altra serie di minigame permette al gruppo di guadagnare denaro o oggetti giocando a morra cinese, oppure con una sorta di ruota della fortuna. E i soldi ovviamente, guadagnabili in questa fase o durante le missioni, permettono l’accesso ad equipaggiamenti più potenti, pur nella loro stravaganza; chi di voi non vorrebbe una armatura di lana?
Recensione
Come detto, Miitopia è una riedizione dell’omonimo titolo per 3DS, con alcuni cambiamenti minimi a grafica e meccaniche ma senza stravolgimenti degni di nota; anzi, la grafica risulta un po’ datata ma diciamolo apertamente, non è la parte fondamentale del gioco. Personalmente apprezzo molto tutto ciò che è stato fatto con i Mii e spero in un ritorno in grande spolver di Tomodeachi Life, del quale Miitopia riprende alcune meccaniche (tipicamente quelle ambientate nella locanda). Capisco però che l’umorismo demenziale e alcune dinamiche di gioco possano risultare un filo ripetitive dopo qualche ora. Spesso è necessario spendere ore di viaggio tra una locanda e l’altra per raggiungere un obiettivo di rilievo ed è facile stancarsi. Rimane tuttavia molto coinvolgente la possibilità di generare personaggi Mii con i connotati dei propri amici e rendere loro, man mano, i protagonisti della storia. Una cosa semplice tutto sommato ma che è alla base dell’esperienza Miitopia e può generare situazioni imbarazzanti o molto divertenti anche per una condivisione goliardica all’interno della propria cerchia di conoscenze.
Per il resto, il gioco sicuramente fila molto liscio. Non è un JRPG complicatissimo, uno di quelli dove ogni combinazione deve essere testata e calibrata in ogni dettaglio. Miitopia rimane un titolo casual per giocatori occasionali e che apprezzano questo tipo di umorismo sottile che permea tutto il gioco. Personalmente lo trovo godibile e in pieno stile Nintendo.
Super godibile il comparto sonoro, la musica allegra che accompagna il gioco e il classico gramelot che accompagna i Mii dalla loro nascita. Difficile non farsi contaminare dal buon umore che irradia il gioco.
Non sono ancora state annunciate espansioni o DLC a questo punto ma vedremo cosa il titolo ci riserverà per il futuro. Ripeto, spero in un ritorno generale del concetto di Mii e dei giochi annessi, vedremo se i miei desideri verranno esauditi.
Nerdando in breve
Miitopia è un gioco di ruolo stile JRPG con protagonisti i Mii e tutta la loro carica di goliardia e demenzialità. Un gioco per tutti, godibile ma a tratti ripetitivo anche per vecchi fan della serie come me.
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