Recensione
Prosegue il Ravenna Nightmare Film Fest 2020 e, oltre a una ricca programmazione riguardante il perturbante e le sue declinazioni, presenta anche un’interessante sguardo sul Paese del Sol Levante grazie alla rassegna Ottobre Giapponese, realizzata insieme ad A.S.C.G.I. – Associazione per gli Scambi Culturali fra Italia e Giappone.
Obiettivo della kermesse, fin dalla prima edizione, è quello di promuovere e diffondere la cultura giapponese nel nostro Paese.
Tra gli appuntamenti dell’edizione 2020, ho potuto gustarmi con piacere la visione di Dreams into drawings, cortometraggio animato di Yamamura Koji presentato insieme ad altri tre titoli: Atamayama, Il vecchio coccodrillo e La parata di Satie. Tra i quattro, Dreams into drawings è senz’altro quello che è riuscito a colpirmi di più, grazie alla sua semplicità poetica.
Trama
Una tela ingiallita ci racconta con pochi semplici tratti la storia di Keisai, vissuto oltre 200 anni fa, pittore sopraffino e ammirato. Un giorno, mentre sta dipingendo una carpa, Keisai si addormenta improvvisamente e si ritrova trasfigurato proprio nel pesce che era intento a disegnare poco prima.
Inizia così per lui una formidabile avventura che lo lascerà, al risveglio, con una domanda: sarà stato tutto un sogno o sarà successo davvero?
Stile
Ammetto che non conoscevo Yamamura Koji, non essendo particolarmente addentro la cultura e l’arte giapponese. Il suo lavoro, però, è stato per me una scoperta decisamente felice. Ho apprezzato molto lo stile che ha dato a Dreams into drawings, che riesce a darci l’impressione di trovarci davanti ad una favola.
I tratti semplici e quasi accennati, i pochi e tenui colori, le animazioni volutamente elementari si sposano alla perfezione con una storia poetica, che si dipana leggiadra e armoniosa come una brezza estiva.
Nerdando in breve
Dreams into drawings, una fiaba leggiadra e poetica che ci conduce nel cuore del Giappone per mano di Yamamura Koji.
Nerdandometro: [usr 4.0]
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