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NerdandoSu LGBTQ+ – Non sono questi i problemi

Non sono questi i problemi

Avevo paura, lo confesso, paura che un fumetto non sarebbe stato abbastanza per riuscire a raccontare il disagio provato alle persone che non si sentono comprese solo perché hanno un orientamento sessuale non etero, che alla fine si sarebbe solamente sminuito l’argomento, o comunque non sarebbe stato trattato con la completezza che serve.

Sarò sincero, in contrasto con quello che avevo detto, ho trovato, invece che “Non sono questi i problemi” scritto da Rén e pubblicato da BeccoGiallo Editore, riesce a trasmettere tutto quello che deve, in maniera leggera, tipica dei fumetti di questo genere.

Fino a poco tempo fa ero indifferente rispetto alla community LGBTQ+, nel senso che non mi sono mai posto il problema, vedendo una persona per strada, sul fatto che appartenesse o no ad una determinata categoria di genere o di orientamento. Piano piano, però, grazie a tante persone (sarà spam, ma ringrazio veramente tanto la mia amica Anita), ho capito che la discriminazione verso questo gruppo è troppa per stare solo a guardare.

Quindi secondo me, la questione sta nel fatto che si rende necessario far conoscere il mondo LGBTQ+ a più persone possibile, così da renderle consapevoli che questa community esiste, e la sua discriminazione non va ignorata.

Non sono questi i problemi parla della storia di Rén vissuta in prima persona: dal confronto con la famiglia, fino al confronto con gli amici e con gli sconosciuti, l’esperienza del conoscere se stessi, anche se, alla fine, è un fumetto che parla d’amore. Confesso che, purtroppo, mi sono ritrovato nella categoria amici in maniera negativa, cioè che, inconsciamente, mettevo in atto dei comportamenti che sono fastidiosi, anche se a me non sembra, dato che sono maschio etero bianco e faccio fatica a capire tutto ciò che c’è dietro (chiamatelo privilegio, se vi pare più semplice).

Consiglio a tutti, vivamente, di dare una letta a questo libro, anche solo per capire che i problemi, anche se non ci sembra, sono proprio questi: quella battuta a caso, quella parola buttata lì senza pensare, quello scherzo innocente.

In questo mese, dedicato ai vari Pride, anche se in quarantena, vorrei provassimo tutti a fare uno sforzo, a metterci nei panni di chi ha paura di girare mano nella mano con il proprio partner, per paura di essere insultato o peggio, di chi non riesce a sentirsi incluso nel mondo di noi privilegiati.

So che sono cose difficili da farsi entrare in testa, anche io ci ho messo un po’, ma è bello rendere il mondo migliore, proviamoci!

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