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Cosa sapere prima di guardare The Clone Wars

I film di Star Wars mi sono sempre piaciuti molto, alcuni più di altri, ma non ho mai avuto modo, tempo e voglia di dedicarmi alla fruizione di tutti i prodotti correlati. Fresca di Disney+ ho deciso di implementare le mie conoscenze aggiungendo The Clone Wars, Rebels e The Mandalorian alla lista delle cose viste, spronata da un trio di amici particolarmente insistenti (ciao FrankieDedo, LC e jedi.lord, vi si vuole bene). Tuttavia, da subito ho capito di aver sottovalutato l’intera faccenda.

Tanto per cominciare, The Clone Wars si presenta come un cartone animato ma è a tutti gli effetti un prodotto per “bimbi grandi”, con contenuti e stile che conservano almeno in parte il livello cinematografico, quindi non posso limitarmi a guardarlo distrattamente come facevo con Tom e Jerry: serve attenzione. Anche perché la quantità di personaggi nuovi che compaiono, e che mancavano in tutti i film, è esorbitante, perciò davvero non è da sottovalutare.

In più, l’ordine cronologico degli avvenimenti non coincide con quello della data di uscita degli episodi (anche se, trattandosi di Star Wars, la cosa non mi ha sorpresa più di tanto). Volendo seguire l’ordine cronologico, mi sono basata su quanto riportato sul sito ufficiale, che comodamente mette anche tutti i link alle puntate su Disney+. Se volete seguirlo, ve lo consiglio caldamente, ma non preoccupatevi di perdere la particolare struttura ad archi narrativi della serie, perché entrambi i tipi di fruizione permettono di conservarli integri.

Infine, c’era un problema: nonostante avessi visto i film più di una volta ciascuno, ancora mi sfuggiva qualche nesso logico. Così ho invocato il sommo FrankieDedo e mi sono fatta spiegare tutta una serie di dubbi che erano un ostacolo concreto al mio godimento. Dopo averli dipanati ho potuto finalmente iniziare ad apprezzare il tanto agognato The Clone Wars e i vari approfondimenti alla trilogia prequel.

Poiché è possibile che il frutto della mia ricerca/riassunto possa tornare comodo anche a voi, ve lo riporto di seguito. Se invece siete personicine brave e attente che non ne necessitano, beh, bravi voi!

Nota: l’articolo che state per leggere contiene grossissimi spoiler di Episodio I, II e III.

In una galassia lontana lontana

Per capire le dinamiche politiche e sociali che fanno da sfondo ai protagonisti di The Clone Wars, occorre innanzitutto avere almeno un’idea vaga di come funzioni la Galassia Lontana Lontana in cui si svolge tutta la storia. Qui sopra trovate un pezzo della mappa galattica, nel quale ho evidenziato i cinque pianeti utili per capire le vicende pregresse. (Ovviamente la mappa completa è molto più grossa, ma a metterla tutta non saremmo riusciti a leggere alcunché, e quindi tanto valeva; ciò non di meno, cercatela e giocate con lo zoom, che è proprio bellina.)

La struttura geografica (e in qualche modo politica) della galassia ce la dobbiamo immaginare come una serie di cerchi imperfetti e concentrici. Più o meno al centro c’è il pianeta Coruscant, sul quale si trova la sede della Repubblica. Tutto intorno ci sono altri anelli, che diventano periferici via via che ci si allontana dal Centro Galattico, seguendo una distribuzione affine a quella dei borghi medievali con sovrano al centro, nobili intorno e poveri contadini fuori dall’orlo più esterno.

La Repubblica funziona un po’ come una federazione: nessun pianeta è obbligato a farne parte, ma se decide di farlo, deve attenersi ad alcune regole comuni a tutti. Simultaneamente, esistono congregazioni e federazioni che non hanno confini geografici (nello spazio) ma semplici accordi interplanetari. Una di queste è la Federazione dei Mercanti (citando i miei appunti, “immaginatela tipo la Confcommercio”), la quale intrattiene accordi commerciali con pianeti della Repubblica Galattica, come Naboo.

La politica e il tessuto sociale della galassia vengono spiegati molto bene nelle numerose puntate della serie, così come il ruolo dei cavalieri Jedi all’interno della repubblica. Niente è lasciato al caso e i parallelismi con avvenimenti e meccanismi reali sono uno spunto di riflessione profondo e maturo.

Naboo è un pianeta appartenente alla Repubblica e internamente è governato da una regina, l’illustre Padmé Amidala e che ha un rappresentante al Senato Galattico, il ben noto Palpatine. Quest’ultimo, che agli occhi di tutti è un senatore repubblicano (e, quindi, “dalla parte dei buoni”) è in realtà un doppiogiochista che si alimenta segretamente a malvagità; pertanto architetta una serie di piani geniali per riuscire a ottenere illimitato potere tramite le vie del Lato Oscuro e quindi, soggiogando l’intera galassia con crudeltà e violenza.

Il piano di Palpatine: tentativo #1

Palpatine, aka Darth Sidious, è il signore dei Sith e il suo obiettivo nella vita è quello di riuscire a rifondare l’impero dei Sith. Il suo piano consiste nel creare un casus belli affinché la Repubblica, di cui Naboo fa parte, ingaggi una guerra con la Federazione dei Mercanti, in modo da poter sfruttare la situazione a suo vantaggio per fondare l’Impero Galattico.

Su ordine di Palpatine, la Federazione (che, va detto, già di suo non era composta da gente onestissima) impedisce a Naboo di commerciare liberamente per poter ottenere dei vantaggi commerciali esclusivi dal pianeta. Naboo, quindi, chiede aiuto alla Repubblica e da Coruscant vengono mandati due ambasciatori che possano risolvere la questione.

Nota importante: gli ambasciatori di Coruscant sono i cavalieri Jedi.

Sempre su ordine di Palpatine, la Federazione cerca di uccidere i due ambasciatori, invade Naboo e isola il pianeta tagliando tutte le comunicazioni. Sfortunatamente per lui però, la regina e i due Jedi riescono a scappare e trovano riparo su Tatooine, sul quale incontrano un bambino particolarmente dotato che però è uno schiavo. Prendono a cuore la faccenda, riescono a liberare il bambino e a trarsi in salvo tutti e quattro: la regina Padmé, i due ambasciatori (ossia Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi) e il bimbetto con più midi-chlorian di tutta la galassia, Anakin Skywalker.

O quasi. Il senatore Palpatine incarica Darth Maul, il suo apprendista Sith, di uccidere Padmé facendo ben attenzione a far ricadere la colpa sulla Federazione dei Mercanti.

Nessun repubblicano o Jedi , a questo punto della vicenda, ha capito che dietro a tutta la questione ci sia lo zampino del senatore di Naboo.

Il piano di Palpatine: tentativo #2 (quello che funziona)

Episodio II – L’attacco dei cloni inizia con un attentato alla regina Amidala.

Tutto il film vede Obi-Wan Kenobi e un Anakin Skywalker in piena crisi adolescenziale nella parte dei detective che devono rispondere a una difficile e spinosa domanda: chi vuole uccidere la regina?

Possiamo immaginaci la risposta a questa domanda come una versione galattica di Alla fiera dell’est, la canzone di Branduardi: e venne il senatore che ingaggiò il conte Dooku che mandò Jango Fett che inviò una cacciatrice di taglie che spedì un droide che mise un insetto velenoso che tentò di uccidere Padmé, che al mercato mio padre comprò.

Ovviamente, al fatto che il mandante fosse Palpatine, ci arrivano alla fine.

Per capirlo, Obi-Wan fa un po’ di ricerche e scoperto lo zampino di Jango Fett, si reca su Kamino (il pianeta su cui quest’ultimo risiede) per cercare di braccarlo e chiedergli quale interesse avesse nella morte di Padmé. Giunto su Kamino, il nostro Jedi scopre che è in fase di produzione un esercito di cloni di Jango, ciascuno di essi geneticamente modificato in modo da essere più resistente e ubbidiente ma meno longevo. La vera sorpresa sta però nel fatto che a commissionarne la costruzione è stata la Repubblica (o meglio il maestro Jedi Sifo-Dyas, di lui potrete sapere di più nella serie animata), la quale, non ha un esercito. Così provvede subito ad avvisare la sede centrale di Coruscant e a proseguire le indagini sul tentato omicidio della regina.

Secondo voi, chi potrebbe aver commissionato la costruzione di un esercito a nome della Repubblica? Ovviamente Palpatine. Per altro, Palpatine progetta l’esercito di cloni programmandoli con ordini segreti inseriti nella loro mente (come? Guardate The Clone Wars!), ma questa cosa ci tornerà utile più avanti.

I cloni non sono esseri senz’anima, ma persone reali che sono legate fra loro da un affetto fraterno consolidato dalla guerra. Alcuni degli archi narrativi della serie sono incentrati su di loro e sul dilemma quasi inconcepibile del far parte di un esercito di soldati che hanno la tua stessa faccia. Alcuni dei cloni sono fra i personaggi che più amerete e che più emozionano, arrivando addirittura a commuovervi.

Ad ogni modo: nel mentre che Obi-Wan fa la conoscenza dell’esercito di cloni, Jango Fett fugge da Kamino e si rifugia su Geonosis. Quest’ultimo è un pianeta che non fa parte della Repubblica ma è nelle mani dei Separatisti, ossia la congregazione di  pianeti che non vuole far parte della Repubblica, sottostando alle sue leggi, ma preferisce organizzarsi in un’associazione interplanetaria tutta sua.

Non ci sarebbe nulla di male nell’esistenza dei Separatisti, se solo essi non fossero comandati dal Conte Dooku, e, soprattutto, se costui non fosse in combutta proprio con Palpatine!

Ed ecco il nuovo diabolico piano del senatore di Naboo: far scoppiare una guerra fra la Repubblica e i Separatisti, facendo ricadere la colpa sugli Jedi. In questo modo gli sarebbe facilissimo riuscire ad accentrare tutto il potere nelle proprie mani: se il popolo smettesse di fidarsi degli Jedi , da sempre garanzia di legalità, rimarrebbe alla ricerca di una guida che li possa aiutare a superare la difficile condizione causata dalla guerra. E chi meglio di una figura che c’è sempre stata, che si è sempre mostrata leale e che è stata vittima in prima persona del tradimento degli Jedi ?

Però è necessaria una certezza di vittoria, ed ecco spiegato l’accordo con Dooku: se il capo dei Separatisti e quello dei ribelli sono alleati in segreto, a prescindere da quale fazione vinca la guerra, entrambi avrebbero la garanzia di ottenere il potere. (Alla fine Palpatine farà uccidere Dooku, ma questo effettivamente potevamo aspettarcelo).

Comunque, Obi-Wan insegue Jango Fett su Geonosis, lì viene catturato dai Separatisti ma riesce a mandare un messaggio di aiuto. Prima Anakin e Padmé (che vengono a loro volta catturati), poi la Repubblica, che ha appena scoperto di avere un esercito, decidono di intervenire per salvare il maestro Jedi. Il salvataggio di ostaggi è un ottima occasione per testare questi cloni, così il Senato invia le truppe di cloni su Geonosis e attacca i separatisti, i quali giustamente rispondono al fuoco e così ha inizio la Guerra dei Cloni.

Qui inizia The Clone Wars

A questo punto, come dice Yoda: “La guerra dei cloni iniziata è.” Pertanto, è a questo punto della vicenda che ha senso iniziare a guardare The Clone Wars (“Le guerre dei cloni”, appunto). L’ordine cronologico suggerisce di iniziare dall’episodio 16 della seconda stagione, poi il 16 della prima, il primo e il terzo della terza e a quel punto potrete iniziare dal primo della prima e seguire quello di uscita. Ma non per sempre eh, che dopo il terzo della seconda dovrete passare al diciassettesimo e dopo il diciannovesimo ritornare al quarto. Insomma, non è semplicissimo, perciò vi rinnovo l’invito ad andare sul sito ufficiale che vi ho linkato in apertura e usare quella come traccia da seguire.

Se invece non siete interessati e amate il brivido dei salti temporali, allora vi attendono sette stagioni, di cui l’ultima non ancora conclusasi.

Conclusione

Lo so che ora dovreste guardarvi The Clone Wars, tutte e sette le stagioni, ma non mi andava di lasciare la storia in sospeso perciò vediamo di arrivare almeno alla fine di Episodio III.

Durante il combattimento su Geonosis, i cloni sembrano degli ottimi alleati: forti, abili, duri a morire. Sarebbe un vero peccato ritrovarseli come avversari. Tuttavia, fra i programmi installati dal committente dell’esercito vi è anche un certo Ordine 66, il quale prevede che immediatamente dopo averlo ricevuto, i cloni abbandonino qualunque cosa stiano facendo e inizino a uccidere tutti gli Jedi che trovano sul loro percorso. Il tradimento dei cloni ha un peso esponenzialmente più grande, dopo sette stagioni in cui soldati e cavalieri Jedi diventano affiatati commilitoni, quasi come fratelli.

È quando gli Jedi si ritrovano a dover fronteggiare i loro stessi alleati che Palpatine si rivela agli Jedi come Darth Sidious. Gli Jedi lo attaccano, lui riesce a sopravvivere e userà le cicatrici infertegli come prova del fatto che degli Jedi non c’è da fidarsi; dirà “mi hanno lasciato sfigurato e deforme!” e tutti quelli non presenti allo scontro, ovviamente, gli crederanno.

Sfortuna vuole che fra quelli a lui fedelissimi ci sarà pure il caro Anakin, che è riuscito a fraintendere qualunque azione compiuta da Obi-Wan nel corso di tutto Episodio III e che quindi, alla fine di un lunghissimo processo di transizione, passa definitivamente al lato oscuro.

Ma questa, come ben sappiamo, è tutta un’altra storia.

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