Curiosità su Star Wars
Con l’arrivo al cinema di Star Wars Episodio IX – L’ascesa di Skywalker il nostro argomento del mese non poteva che essere proprio Star Wars!
Dopo aver esplorato i temi musicali più belli della saga cinematografica e aver sbirciato le ispirazioni da cui George Lucas ha attinto per crearla, concentriamoci su alcune delle curiosità che forse ancora non conoscete sul mondo di Star Wars.
Scelte di casting
All’inizio della saga, l’attore di gran lunga più importante presente nel cast era senza dubbio Sir Alec Guinness. L’interprete del teatro shakespeariano in realtà non aveva una buona opinione del film in cui stava recitando, ritenendolo un’opera di second’ordine. Ma, per sua stessa ammissione, aveva bisogno di soldi in quel periodo, e quindi accettò la parte e negoziò anche un accordo che gli concedeva il 2% degli incassi lordi.
Guinness però non prese bene la scelta di uccidere il suo personaggio e, richiamato per apparire in L’Impero colpisce ancora, accettò a patto che le sue scene fossero girate tutte in un solo giorno di riprese.
Avrete notato che Mark Hamill, interprete di Luke Skywalker, appare diverso in L’Impero colpisce ancora rispetto a Una nuova speranza. Questo perché, poco prima di intraprendere le riprese del secondo film, l’attore restò coinvolto in un gravissimo incidente che gli devastò il volto e gli lasciò cicatrici ben visibili. Per giustificare il cambiamento anche nel film, venne quindi introdotta la scena del Wampa.
La differenza di altezza tra Carrie Fisher e Harrison Ford è decisamente notevole: in molte scene, infatti, l’attrice è stata costretta a recitare su di una pedana per minimizzarla. Inoltre la celebre battuta che Leia e Han si scambiano prima che quest’ultimo venga ibernato nella grafite è stata inserita perché Harrison Ford non aveva alcuna intenzione di riprendere ancora il ruolo.
Ewan McGregor, interprete di Obi Wan Kenobi nella trilogia prequel è il nipote di Denis Lawson, che era stato il pilota Wade Antilles nella trilogia originale.
Ian McDiarmind, interprete dell’imperatore Palpatine a partire da Il ritorno dello Jedi avrebbe inizialmente dovuto prestare solo le fattezze al personaggio ed essere doppiato. L’attore però impressionò tanto George Lucas da guadagnarsi la possibilità di interpretare l’imperatore anche con la voce.
Nella trilogia originale dietro la maschera di Darth Vader si cela David Prowse che, tuttavia, prestò solo le movenze al personaggio: la voce era infatti di James Earl Jones.
Come se non bastasse, nelle scene in cui Vader viene mostrato senza maschera, il volto che vediamo è quello di Sebastian Shaw mentre nelle scene di combattimento il personaggio era interpretato dal maestro di scherma Bob Anderson.
Questione di comodità
In Una nuova speranza era un nome di rilievo anche Peter Cushing, che presta il volto al generale Tarkin. L’attore, però, trovava così scomodi gli stivali di scena che in gran parte del film preferì recitare indossando delle pantofole: ecco svelato il motivo per cui Tarkin è spesso inquadrato in piano americano.
Anche Anthony Daniels, interprete di C3PO ebbe non pochi problemi con il suo costume, che era strettissimo e molto complesso da indossare. In molte scene di Una nuova speranza, infatti, il personaggio viene inquadrato a mezzo busto perché l’attore non indossava la parte inferiore dell’armatura.
Non solo, Daniels fu protagonista anche di un vero e proprio attacco di panico nella scena iniziale di Il ritorno dello Jedi ambientata nel palazzo di Jabba the Hutt.
In L’Impero colpisce ancora possiamo notare come nella sequenza del combattimento tra Luke e Vader venga inquadrato il più delle volte proprio Luke: questo perché Bob Anderson, interprete di Darth Vader in quell’occasione, recitava senza casco per riuscire a muoversi più agevolmente.
La location giusta
Alcune scene dei film sono state girate all’interno del Ranch Skywalker, la residenza di George Lucas. Ad esempio, il funerale di Darth Vader alla fine de Il ritorno dello Jedi o le scene nel lago di Dagobah del L’Impero colpisce ancora, che era stato ricreato nella piscina di Lucas.
Le lingue della galassia lontana lontana
Il cacciatore di taglie Greedo si esprime in una linguaggio realmente esistente: la lingua sudamericana Quechua. Alla stessa lingua è ispirato l’Huttese, lingua parlata da Jabba the Hutt.
La lingua dei Jawa è invece tratta dalle parlate africane e le voci degli interpreti sono registrate e velocizzate; la lingua degli Ewok, invece, è un mix di diverse lingue tra cui il cinese, il norvegese, il nepalese e il tibetano.
Nella versione originale di L’Impero colpisce ancora la resistenza recita con accento americano mentre l’Impero con accento inglese: il regista Irvin Kershner voleva suggerire in questo modo una rilettura della rivoluzione americana.
Richiami e inside jokes
In episodio VI appaiono tre guardie di Jabba the Hutt che si chiamano Klaatu, Barada e Nikto: i nomi sono una citazione diretta di Ultimatum alla Terra. E sì, questi tre termini sono stati riutilizzati anche ne L’Armata delle Tenebre.
Per accontentare le figlie, George Lucas fece fare ai membri della band musicale NSYNC una comparsata in L’attacco dei cloni. La scena che li vedeva protagonisti, però, fu poi tagliata in fase di montaggio. Sono state lasciate, invece, le sequenze che vedevano apparire Ahmed Best (interprete di Jar Jar Binks) e Anthony Daniels (C3PO) con le loro normali fattezze. Nello stesso film tutti e tre i figli di George Lucas e lui in persona appaiono come comparse.
Nelle scene ambientate nel senato galattico possiamo scorgere alcuni rappresentanti della razza aliena di E.T. apparire in uno dei seggi. Non è la prima volta che Spielberg e Lucas si scambiano omaggi nei loro film.
La frase “Ho un brutto presentimento” viene pronunciata in ogni film della saga. Inoltre, ogni film di Star Wars finora è uscito nei cinema nel mese di maggio perché è quello in cui George Lucas compie gli anni. L’ascesa di Skywalker, in uscita a dicembre, sarà il primo a rompere questa tradizione.
La sigla THX e la sequenza numerica 1138 appaiono spesso nel corso dei film: sono un omaggio a THX 1138 (L’uomo che fuggì dal futuro), primo film diretto da George Lucas.
Nel corso della saga, poi, sono molti gli attori ad essere apparsi qua e là: Keira Knightley, per esempio (controfigura della regina Amidala), Simon Pegg (Unkar Platt), Kevin Smith e Daniel Craig nei panni di due Stormtrooper.
Le spade laser
Le iconiche spade laser inizialmente avrebbero dovuto essere solo di due colori: azzurre per i buoni e rosse per i cattivi. E infatti nei primi due film appaiono armi solo in questi colori. In Il ritorno dello Jedi viene introdotta la prima variazione: la spada che Luke brandisce infatti è di colore verde. La scelta aveva una motivazione nella trama, perché Lucas voleva che agli spettatori fosse chiaro che si trattava di un’arma nuova rispetto a quella che Luke aveva perso nel corso de L’Impero colpisce ancora. Ma c’era anche una motivazione pratica: la spada verde sarebbe risaltata meglio nelle scene ambientate in esterno.
In La minaccia fantasma, poi, l’attore Samuel L. Jackson pretese per il suo personaggio una spada viola, il che ampliò nuovamente le possibilità di colorazione della spade laser.
Per creare l’iconico suono delle armi l’ingegnere Ben Burntt ebbe l’idea di combinare il rumore del motore di un vecchio proiettore cinematografico e l’interferenza di un televisore su un microfono non schermato. Muovendo il microfono si ottenevano le variazioni nel suono che simulavano il movimento della spada.
L’arte del riciclo
Il cacciatore di taglie Bossk indossa una tuta spaziale riciclata da un episodio di Doctor Who: è effettivamente identica.
Il cacciatore di taglie droide IG-88, invece, è stato ricavato assemblando oggetti di scena dei film precedenti: è possibile vedere, infatti, la sua testa usata come distributore di bevande nella scena della cantina di Una nuova speranza.
In La minaccia fantasma Qui-Gon Jinn si serve di un comunicatore che altro non era che… un rasoio da donna opportunamente ricoperto di vernice argentea.
In L’attacco dei cloni vediamo delle strane creature che ricordano delle mucche e che vengono riutilizzate nelle scene ambientate nello spazio per dare vita agli asteroidi.
Depistaggi
Per evitare troppi curiosi sul set di Il ritorno dello Jedi, si utilizzò un nome fittizio per la lavorazione: Blue Harvest, che sarebbe dovuto essere un film horror. Il riferimento era al romanzo Red Harvest, che ispirò il film di Akira Kurosawa La Sfida del Samurai. Blue Harvest è stato poi il titolo scelto da I Griffin per lo speciale dedicato a Star Wars.
Per evitare che la rivelazione finale de L’Impero colpisce ancora potesse trapelare, erano in pochissimi a conoscerla davvero. All’attore David Prowse, interprete di Vader, era stato infatti chiesto di recitare la battuta “Obi Wan ha ucciso tuo padre“. La vera rivelazione è stata aggiunta solo in fase di post produzione e la conoscevano solo James Earl Jones, doppiatore di Vader, Mark Hamill, George Lucas e il regista Irvin Kershner.
Effetti speciali
Quando nella caverna del Wampa Luke, appeso a testa in giù, utilizza i suoi poteri Jedi per recuperare la sua spada laser la scena fu semplicemente girata facendo lanciare all’attore la spada nella neve e rimontata poi al contrario.
Durante la sequenza dei meteoriti ne L’Impero colpisce ancora sembra che nel campo di asteroidi siamo possibile scorgere i più disparati oggetti, tra cui anche una patata e una scarpa da ginnastica.
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