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NerdandoSu il Muro di Berlino – 5 film per ricordarlo

Muro di Berlino film

Il Muro di Berlino

Trent’anni fa, il 9 novembre del 1989, veniva abbattuto il Muro di Berlino, simbolo tangibile della Guerra Fredda, della separazione tra Ovest ed Est del mondo ed espressione visibile del clima di tensione creato dalla Cortina di Ferro.
Eretto il 13 agosto del 1961, il Muro di Berlino rappresentava anche l’estrema punizione impartita alla sconfitta Germania da parte dei vincitori della Seconda Guerra Mondiale: una città, una popolazione e un’intera nazione divisa in due, con il pretesto di evitare che gli orrori recenti potessero ripetersi ma anche con il più prosaico obiettivo di spartire il mondo tra le due principali potenze emerse dal conflitto, gli USA e l’URSS.

A trent’anni dall’abbattimento, abbiamo deciso di dedicare il nostro NerdandoSu del mese ad approfondimenti dedicati a questo epocale avvenimento. Oggi vi racconto cinque film (e un bonus) che hanno legato il mondo del cinema al Muro di Berlino.

La spia che venne dal freddo

Diretto nel 1965 da Martin Ritt, La spia che venne dal freddo è tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré. Il film si apre e si chiude proprio nei pressi del Muro e si articola come una storia di spionaggio in piena Guerra Fredda, tra doppi giochi e inganni da parte dei Servizi Segreti di Berlino Ovest e di Berlino Est.

Piccola curiosità: il film italiano Le spie vengono dal semifreddo, con Franco e Ciccio e diretto da Mario Bava parodiava il titolo del lungometraggio di Martin Ritt.

Uno, due, tre!

La sfortuna della commedia Uno, due, tre!, diretta da Billy Wilder nel 1961 è legata proprio al Muro di Berlino. Il film, commedia brillante che ironizzava sulle differenze e divisioni tra l’Ovest e l’Est, uscì dopo che il Muro era stato costruito e finì quindi per suscitare tristezza e irritazione più che divertimento nel pubblico, che infatti non lo premiò.

Anche la lavorazione subì problemi: la troupe si trovava a girare presso la porta di Brandeburgo proprio nell’agosto del 1961 ma, a causa dei lavori per la costruzione del Muro (iniziati il 13 agosto), fu costretta a ricostruire gli ambienti in studio di posa.

Le vite degli altri

Diretto nel 2006 da Florian Henckel von Donnersmark, Le vite degli altri è ambientato nella Berlino Est del 1984, quando la Stasi, rete di spionaggio della Germania Est, controllava assiduamente dissidenti, artisti e oppositori politici.
Il capitano Wiesler viene incaricato di sorvegliare l’intellettuale e autore teatrale Georg Dreyman e la moglie ma finirà per farsi coinvolgere nella vita dei due tanto da volerli aiutare.

Il film ha vinto l’Oscar nel 2006 per il Miglior Film Straniero.

Goodbye, Lenin!

Diretto nel 2003 da Wolfgang Becker, il film ci mostra la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione delle Germanie in una prospettiva inedita. Nella Berlino Est del 1989 Christiane, fervente sostenitrice della Repubblica Democratica Tedesca, cade in coma proprio due giorni prima della caduta del Muro di Berlino. Quando si risveglia otto mesi più tardi, il figlio Alex cercherà in tutti i modi di evitarle lo shock della notizia, facendole credere che nulla sia cambiato.

Nei panni di Alex c’è un giovane Daniel Brühl, che successivamente si farà notare in Bastardi senza gloria e nel MCU nei panni di Helmut Zemo.

Atomica Bionda

La Guerra Fredda e i rapporti tra Ovest ed Est non sono solo al centro di film datati, lo spionaggio continua ad appassionare il pubblico. È del 2017, infatti, Atomica bionda, diretto da David Leitch e interpretato da Charlize Theron.
La storia, infatti, si ambienta nel 1989, proprio alla vigilia della caduta del Muro e vede l’improbabile alleanza tra un’agente dell’MI6 e il direttore della sede spionistica di Berlino.

Nel 2018 la protagonista Charlize Theron ha confermato un sequel di Atomica Bionda la cui storia dovrebbe articolarsi nell’arco di tre pellicole.

Bonus – Il cielo sopra Berlino

Non parla apertamente del Muro, ma non poteva essere assente in questa lista il capolavoro di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, diretto nel 1987.
Nella Berlino degli anni Ottanta gli angeli Damiel e Cassiel vegliano su Berlino, raccogliendo i pensieri sparsi dei passanti e raccontando l’anima tormentata di una città divisa.
Ne viene fuori una bella favola sulle aspirazioni e i sogni della gente comune da entrambi i lati del confine, non solo politico e fisico ma anche spirituale ed emotivo.

Le scene più costose da girare, tra l’altro, furono proprio quelle ambientate nei pressi del Muro, per l’impossibilità di ottenere i permessi per avvicinarsi e la conseguente necessità di ricostruire gli ambienti. Esiste un remake americano del film, intitolato City of Angels – La città degli angeli e interpretato da Meg Ryan e Nicholas Cage.

https://www.youtube.com/watch?v=_L_WuUbdttM

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