Filosonerdando

I 50 anni dell’allunaggio: sì, ci siamo andati davvero!

Ve lo premetto, questo è un articolo ad alto carico di polemica. E non potrebbe essere altrimenti, perlomeno da parte mia.

Se c’è un argomento che mi infiamma in modo davvero istantaneo e anche piuttosto imbarazzante per il mio lato sociale e diplomatico, è quello relativo alla presunta teoria del complotto riguardante l’allunaggio del 20 luglio del 1969, noto anche con il nome di “Moon Hoax“, secondo la quale tale allunaggio sarebbe una montatura orchestrata dalla NASA e dal governo USA.

Sarà di certo dovuto al fatto che la questione tocca da vicino una delle mie grandi passioni, nonché il lavoro che ho la fortuna di fare, ma anche e semplicemente al fatto che mi irrita fortemente chi deve negare a prescindere senza avere un briciolo di prova a favore di ciò che afferma.

E mi fa innervosire, per dirvi, ancor più dei terrapiattisti. Perché quelli mi fanno quasi tenerezza: troppo stupida la loro tesi, per essere presa in considerazione come qualcosa di cui uno possa essere realmente convinto.

Dopo 50 anni ci sono ancora persone in tutto il mondo, USA in primis, ma anche in Italia non si scherza, che affermano con forte convinzione che, secondo loro, sulla Luna l’uomo non ci sarebbe mai arrivato. Tutto finto, tutto girato in uno studio (sì, solitamente ci mettono di mezzo anche Stanley Kubrick, tanto la fantasia non costa nulla), tutta una presa in giro all’intera popolazione mondiale, orchestrata talmente bene che tutti quelli coinvolti – e si tratta di migliaia e migliaia di persone – nonché l’Unione Sovietica, grande nemica degli USA al tempo, avrebbero taciuto del tutto circa il grande inganno.

C’è gente che davvero lo pensa.

E che afferma, candidamente, “io non credo all’allunaggio“. Lo scrive ovunque nei social network, nei commenti agli articoli dei giornali, te lo dice in faccia se esce fuori l’argomento; quelli più “furbi” girano documentari improbabili, ci fanno conferenze, ci guadagnano.

Persino su giornali di un certo livello c’è qualcuno che dà spazio ad articoli che mettono in dubbio l’allunaggio (per quanto sospetto che sia un metodo per acchiappare i like, sfruttando la sempre maggiormente diffusa voglia di dire la propria pure quando non si è in grado) e ci sono politici che pubblicamente sbandierano il loro scetticismo in merito. Questa è forse la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso di bile, perché quando è troppo è troppo.

E ho scritto questo articolo, in cui vomito insulti su gente che ha scelto di costruirsi i propri paraocchi, proclamando a tutto il mondo di esserseli tolti.

Ora, io rispetto le opinioni di tutti, e ci mancherebbe altro, ma il fatto è questo: l’allunaggio NON è un’opinione, è un fatto storico. E come tale deve essere trattato. Non stiamo parlando del tuo gusto di pizza preferito o di quale partito politico rappresenti maggiormente il tuo pensiero. Ma di eventi.

Non vi azzardate a dire “come fa la bandiera a sventolare?”. Non ci provate.

Vi sognereste mai di dire un qualcosa come “io non credo che la Seconda Guerra Mondiale sia mai avvenuta” o “non credo che l’Impero Romano sia mai esistito“?

No, vero?

Ecco, perché qui siamo a questo livello. Esattamente a questo livello.

Lo scopo di questo articolo non è quello di fornire argomentazioni per spiegare che l’allunaggio è avvenuto veramente, e neanche quello di confutare le tesi bislacche dei complottisti, perché c’è gente che lo fa già molto bene, ma è quello, semplicemente, di prender posizione e di cercare di darvi qualche idea e qualche strumento in più per farvi ridere, insieme a me, di queste teorie infondate.

I fatti

Per capire bene, bisogna partire dalle basi.

Di cosa stiamo parlando? Quando siamo andati sulla Luna, e perché?

Il 20 luglio del 1969 l’umanità arrivava per la prima volta nella storia a metter piede sul suolo dell’unico satellite naturale della Terra, la Luna.

Lo faceva grazie ad una missione, l’Apollo 11, parte di un qualcosa di più grande come il Programma Apollo, un programma spaziale statunitense condotto dalla NASA, che aveva lo scopo proprio di portare, al suo culmine, alcuni astronauti sul suolo lunare.

In quegli anni c’era la Guerra Fredda, che potremmo riassumere come un gigantesco conflitto ideologico a livello mondiale che contrapponeva le due grandi superpotenze dell’epoca, gli USA e l’Unione Sovietica. Si chiamò Guerra Fredda perché, per fortuna, tale contrapposizione non sfociò mai in una guerra sul campo, ma si combatté su molti altri fronti, dei più disparati.

Uno di essi era la Corsa allo Spazio, che si pose come obiettivo fondamentale finale la conquista della Luna: le due superpotenze impiegarono una mostruosa quantità di uomini e risorse per poter primeggiare nella conquista dell’ultima frontiera.

Pensate che in soli 12 anni si passò dal lancio del primo satellite, lo Sputnik nel 1957, al primo essere umano sulla superficie lunare nel 1969. Impressionante, se si pensa che il primo uomo a varcare i confini dell’atmosfera lo aveva fatto soltanto nel 1961! Era Jurij Gagarin, per rinfrescarvi la memoria, ed era sovietico.

La NASA, grazie agli incredibili progressi dei programmi Mercury, Gemini ed infine Apollo, vinse la competizione spaziale e portò Neil Armstrong e Edwin “Buzz” Aldrin a toccare il suolo lunare con i loro scarponi, mentre il loro compagno Michael Collins (rimasto in orbita lunare all’interno del modulo di comando) e l’umanità tutta, da 400’000 km di distanza, li osservavano con il fiato sospeso.

In Italia era già il giorno dopo ed erano praticamente tutti davanti alla TV ad ascoltare la famosa esclamazione “Ha toccato! Ha toccato!

Sembrava l’inizio di una nuova era in cui l’umanità era pronta a colonizzare altri corpi celesti: altre sei missioni Apollo furono inviate sulla Luna, una fallì (la ricorderete, è la celebre Apollo 13) e nel 1972, infine, mettemmo per l’ultima volta la nostra impronta sul grigio ed arido suolo lunare. Erano previste almeno altre 3 missioni, cancellate perché costavano troppo e oramai lo scopo era raggiunto.

Da allora l’esplorazione spaziale umana ha preso altre vie, diverse da quelle che ci attendevamo forse, ma allo stesso modo (se non di più) utili al progresso della nostra civiltà.

Molti dicono che stiamo per tornarci. La NASA in primis, che sta per “varare” il suo nuovo programma dall’evocativo nome di Artemis, Artemide, sorella di Apollo e dea della Luna.

Per fare cosa vogliamo tornarci? Questo ve lo spiego in un altro momento ed in un altro articolo, che ora ho soltanto voglia di fare un po’ di sana polemica.

Le basi del complotto e come farle crollare

Dato che su questo argomento, come avrete potuto intuire, sono piuttosto sensibile, ho provato e ho voluto, per anni, tentare di capire cosa dicano i complottisti: quali siano le prove che adducano per dire che è tutto un falso, quali siano le argomentazioni portate alla discussione, quali verifiche abbiano affrontato per portare in auge la loro tesi.

Ora, io non credo di aver visto e letto di tutto, ma un’idea me la sono fatta: è tutta fuffa, e chi lo nega è in malafede.

Sono 50 anni che c’è qualcuno che continua a dire che si tratta di un inganno e, puntualmente, ad ogni “prova” portata c’è una risposta plausibile e verificata che la demolisce. Puntualmente, ogni volta.

Volete qualche esempio? Bene.

Tirano in ballo l’arretratezza tecnologica, asserendo che negli anni ’60 non avessimo sufficiente tecnologia: non è vero, assolutamente. Basta documentarsi: siamo andati nello Spazio, abbiamo rischiato, probabilmente ora quella tecnologia non passerebbe tutte le verifiche e i controlli necessari, ma fu un balzo straordinario. Tecnologicamente di sicuro. E tutto quello sforzo ci tornò utile sulla Terra, molto di più di quello che pensiamo. Se vi interessa l’argomento, sappiate che qui ci sono tutti i brevetti nati dalla ricerca spaziale americana.

Tirano in ballo la possibilità che le fotografie fossero state falsificate dalla NASA perché è impossibile far foto del genere: tutto perfettamente spiegabile sia scientificamente che tramite post-processing. Un famoso e sin troppo celebrato documentario italiano che sbugiarderebbe l’allunaggio porta come prova opinioni di registi e fotografi. Non di tecnici. Non di scienziati o di ingegneri. E comunque non riescono a provare alcunché. Per approfondire, qui avete un sacco di risorse per farvi un’idea.

Moon hoax 2

Queste sono le tracce degli allunaggi fotografate da un’altra sonda della NASA, il Lunar Reconnaissnce Orbiter.

Tirano in ballo le fasce di Van Allen: basta documentarsi in modo serio per capire che non muori all’istante, se le attraversi. Soprattutto se sei all’interno di una navicella schermata, e se consideri che le fasce di Val Allen non sono assolutamente una sfera che avvolge la terra in modo uniforme. Qui qui e qui altre informazioni per approfondire.

Tirano in ballo financo il fatto che i tre astronauti dell’equipaggio di Apollo 11 avrebbero rifiutato di giurare sulla Bibbia: ma siamo seri? Su questa questione non spreco neanche bit, per quanto è ridicola.

Chiedono: ma se ci andavamo negli anni ’60, come mai ora non ci sappiamo più andare? Ci sappiamo andare, miei cari ma, semplicemente, non c’è motivo di giustificare un esborso monetario così ingente, perlomeno non per portare prove a voi mentecatti, che comunque direste che sono false.

Inoltre, non mi è mai stato chiaro se per i complottisti fosse falsa la prima missione, tutte o proprio l’uomo nello spazio. Boh.

E allora? Allora un complottista convinto, di quello che divulga anche teorie false, non lo convinci perché non vuole sentire ragioni. Dice a te che sei un credulone, ma lui stesso è vittima di un inganno, un autoinganno che si nasconde dietro al paralume della voglia di dare un parere, di guardare oltre: ripeto, non si tratta di dare un parere. Stai mentendo sapendo di mentire. E tutta l’energia che spendi per provare cose false, con una tenacia e uno sforzo mentale che neanche gli scienziati veri, non sono forse reinvestibili in roba più intelligente?

Il complottista è convinto di essere migliore di te, perché crede di avere accesso ad una verità assoluta che ai comuni mortali creduloni sfugge: peccato che io sia abituato a fuggire da chi sostiene di avere la verità in mano. E peccato anche che questa verità abbia gambe fragili come pasta sfoglia.

Link utili

Vi lascio un paio di link dai quali partire per approfondire il megapippone con il quale oggi vi ho ammorbato; sono due dei più famosi siti italiani che si occupano del debunking circa il moon hoax.

Se vi sembra troppa roba e troppo pesante è perché andare sulla Luna non è un gioco da ragazzi. Ci sono migliaia di cervelloni che hanno studiato, pensato, congetturato, costruito per anni ed anni e per farlo bisogna studiare ed approfondire.

Non basta andare su internet per diventare esperti e sputare sentenze di conseguenza.

Link 1: Siamo andati sulla Luna

Link 2: Luna? Sì, ci siamo andati! Il Blog di Paolo Attivissimo (che ne ha ricavato un libro, consultabile gratuitamente proprio sul blog)

Cari complottisti, dopo 50 anni non ancora vi siete stufati di essere sbugiardati? Davvero volete continuare a sentirvi importanti propagandando menzogne?

Per me, avete ampiamente cotto il razzo.

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