La Luna al cinema
Divinità antica e misteriosa, guida e fonte di luce per i viaggiatori dalla notte dei tempi, immaginario habitat di creature aliene e sconosciute: la Luna ha sempre esercitato un fascino magnetico per l’essere umano.
Indecifrabile e misterioso, in grado di influenzare la vita sulla Terra pur trovandosi nella profondità dello spazio, il pallido astro notturno è stato da sempre al centro della creatività e dell’arte, ispirando poemi, leggende, ballate, romanzi e creazioni in ogni ambito umano.
Il sogno mai nascosto, comunque, è sempre stato quello di poterla raggiungere, per scoprirne di persona i misteri e i segreti. Quel sogno si è realizzato 50 anni fa: il 20 luglio 1969, infatti, Neil Armstrong è entrato nella Storia come il primo uomo a mettere piede sulla superficie lunare.
Per celebrare i 50 anni dell’allunaggio, noi di Nerdando abbiamo pensato ad una programmazione ad hoc, che possa declinare l’importante anniversario nelle nostre corde, cioè quelle di inguaribili nerd. Oggi, per esempio, vi accompagno in un viaggio alla scoperta della Luna al cinema!
Gli inizi
Poteva un elemento affascinante e misterioso come la Luna non essere incluso nell’immaginario in via di definizione del cinema delle origini? Certo che no! E in particolare non poteva sfuggire ad un talento visionario e pioniere del nuovo mezzo espressivo come George Méliès.
Geroge Méliès, di cui ho già avuto il piacere di parlarvi qui, è stato uno dei padri fondatori del cinema e ha dato origine agli effetti speciali come li intendiamo oggi.
Uno dei suoi capolavori indiscussi è il film muto Viaggio nella Luna, del 1902. La pellicola, di ben 15 minuti (moltissimi per l’epoca) e colorata a mano, si ispira ai romanzi Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di H.G. Wells e vanta una delle sequenze simbolo della storia del cinema (ne trovate un fotogramma in cima a questo articolo).
Méliès non è stato l’unico Maestro del cinema delle origini a dedicarsi alla Luna: anche il grande Fritz Lang ha diretto una pellicola legata al satellite. Una donna nella luna, film muto del 1929, potrebbe essere definito un “melodramma spaziale”, basato sul romanzo omonimo di Thea von Harbou, allora moglie del regista. Il film, tuttavia, vanta un primato: per la prima volta vengono presentati al grande pubblico i fondamenti scientifici dei viaggi spaziali, grazie alla consulenza di Hermann Oberth e Willy Ley, antesignani della missilistica.
Dobbiamo far trascorrere trent’anni, invece, perché la Luna compaia nella cinematografia giapponese: nel 1959 Ishirō Honda dirige Inferno nella stratosfera, che porta sullo schermo un’invasione aliena da parte di pericolosi extraterrestri che hanno posto la propria base sul lato oscuro della Luna.
La commedia all’italiana
La commedia all’italiana è un patrimonio della cinematografia del nostro Paese e non ha mancato di omaggiare la Luna in più di un’occasione, per di più con nomi di grande prestigio.
Qualche esempio?
Nel 1958 Steno dirige il popolarissimo Totò nel film Totò nella luna, parodia dei lungometraggi di fantascienza tanto in voga all’epoca. In particolare, la pellicola prende spunto da Uomini sulla Luna (1950) e L’invasione degli Ultracorpi (1956).
Anche il duo comico per eccellenza composto da Franco e Ciccio non ha mancato di volare sulla Luna: lo ha fatto nel 1965 con il film 002 Operazione Luna, che irride a temi di grande attualità per l’epoca come la corsa allo spazio, la Guerra Fredda e la popolarità della fantascienza al cinema. A dirigere, il Maestro Lucio Fulci.
La fantascienza
Il regno della Luna al cinema, comunque, non può che essere la fantascienza. Il genere ha visto il candido astro declinato davvero in ogni salsa.
È stato, per esempio, teatro di un vero e proprio “western lunare” in Luna zero due, diretto nel 1969 da Roy Ward Baker per la Hammer Films, regina dei mostri su grande schermo.
Solo un anno primo, nel 1968, Stanley Kubrick inseriva alcune sequenze ambientate sulla Luna in quello che all’unanimità viene considerato il suo capolavoro, 2001: Odissea nello spazio. A scrivere il soggetto, insieme allo stesso regista, c’era Arthur C. Clarke, stimato autore di fantascienza: il nucleo della pellicola (e del romanzo omonimo) è peraltro ispirato proprio al suo racconto La Sentinella, ambientato anch’esso sulla Luna.
Nel 1997, invece, Starship Troopers – Fanteria dello spazio, diretto da Paul Verhoeven, vedeva la Luna come centro di addestramento per i soldati spaziali impegnati a combattere contro giganteschi insetti; nel 2012, invece, Iron Sky portava su grande schermo la leggenda degli UFO nazisti: l’idea alla base del film, infatti, è che, dopo essere stati sconfitti nel 1945, i nazisti siano volati sulla Luna e abbiano costruito una flotta di dischi volanti per invadere la Terra decenni dopo.
L’ispirazione reale
Non solo ispirazioni fantasiose, comunque: quando si parla di Luna e di spazio, la realtà offre più di uno spunto interessante per un buon film.
Negli anni, in particolare, è stata la missione Apollo 11, quella che ci ha portati per la prima volta sulla Luna, a suggerire idee ai registi cinematografici.
Ad esempio, proprio nel 2018, Damien Chazelle ha dedicato il suo First Man – Il primo uomo alla figura di Neil Armostrong, interpretato per l’occasione da Ryan Gosling.
La missione Apollo 11 è sempre al centro ma svolta verso derive horror fantascientifiche in Moontrap – Destinazione Terra, diretto nel 1989 da Robert Dyke.
Se invece siete tra coloro che credono alla teoria del complotto riguardo l’allunaggio, il film da non perdere è Capricorn One, diretto nel 1978 da Peter Hyams. Ma di questo vi parlerà approfonditamente Zeno2k.
Apollo 11, comunque, non è l’unica missione lunare ad aver ispirato il mondo del cinema. La sfortunata missione Apollo 13 è stata infatti protagonista nel 1995 del film omonimo diretto da Ron Howard e interpretato da Tom Hanks, Bill Paxton, Kevin Bacon, Gary Sinise, Ed Harris, diventato rapidamente un cult.
Infine, nel 2009, Duncan Jones ci ha portati sulla Luna mettendoci nei panni di Sam Bell, magistralmente interpretato da Sam Rockwell, unico abitante della superficie lunare a causa di un contratto di lavoro triennale come supervisore dell’estrattore minerario che opera sul pianetino nel capolavoro Moon.
L’animazione
Infine, può mancare la Luna di apparire nel mondo dell’animazione? Probabilmente, se pensiamo a cartoni animati e Luna, ci salta subito in mente Sailor Moon. Ma il satellite terrestre è apparso in una serie di altre produzioni di qualità anche superiore (un titolo su tutti, Cowboy Bebop).
Sul grande schermo, comunque, è stata presente in Cattivissimo me, in cui l’aspirante super cattivo Gru elabora un piano malefico quanto ambizioso: rubare la Luna.
E se siete a Milano
Se il 20 luglio 2019 vi trovate a Milano e avete voglia di festeggiare in grande i 50 anni dell’allunaggio, non potete perdervi Fly me to the moon, giornata-evento dedicata alla Luna e organizzata da MIC – Museo Interattivo di Cinema Milano e Fondazione Cineteca Italiana.
Per l’occasione, la programmazione sarà tutta dedicata all’importantissimo anniversario: si parte alle 16.00 con la proiezione di First Man – Il primo uomo, per continuare alle 19.00 con L’uomo che comprò la Luna, film italiano diretto nel 2018 da Paolo Zucca.
Alle 21.00, poi, si svolgerà uno speciale evento sulla terrazza del MIC: mentre gustate bevande e dolci “lunari”, potrete assistere alla lettura di brani da L’epopea delle lunatiche di Valeria Palumbo (Hoepli 2018) alternate alla proiezione della top ten delle più celebri sequenze cinematografiche con la Luna per protagonista.
Per la proiezione dei film pomeridiani è previsto un biglietto di 6.50€, l’evento in terrazza, invece, è completamente gratuito ma con prenotazione obbligatoria. Per avere tutti i dettagli e prenotare il vostro posto, consultate il sito del MIC.
Concludendo
Insomma, dopo questo rapido e per forza di cose parziale excursus una cosa è chiara: la Luna ha esercitato e continua ad esercitare sull’umanità un fascino arcano e irresistibile, rappresentato al cinema in contesti sempre nuovi e diversi.
Cinquant’anni dopo aver mosso i primi passi sulla sua superficie, sappiamo ancora relativamente poco del nostro piccolo satellite e continuiamo a sognarlo e immaginarlo in film sempre più vari.
C’è ancora tanto da scoprire e ancora tanto da inventare: tra cinquant’anni, ne sono sicura, avremo fatto qualche altro passo sul lato oscuro della Luna.
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