Durante l’ormai lontano VeneziaComics, fra un fumetto e uno spritz, ho potuto perdermi tra i pannelli di Supereroi e radiazioni, il ruolo della Fisica Medica nei fumetti Marvel, la mostra allestita dall’Associazione Italiana di Fisica Medica in collaborazione con il Museo del Fumetto di Milano. Incuriosita dalla genesi dietro l’azzeccato accostamento, ho contattato Enrico Menghi, il curatore della mostra, che ha avuto la pazienza di rispondere alle mie domande da studentessa di fisica appassionata di fumetti.
L’intervista
Penny: La mostra “Supereroi e Radiazioni” è composta da 7 pannelli che analizzano 7 differenti supereroi da due punti di vista contrapposti: quello fantastico, relativo ai fumetti, e quello scientifico, inerente la fisica che c’è dietro. Come è stato spartito il lavoro fra gli esperti che li hanno realizzati?
Enrico: Innanzitutto grazie per l’intervista! La mostra è nata dalla collaborazione fra la nostra Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) ed il WOW Spazio Fumetto, il Museo del Fumetto di Milano, sul finire del 2017, quando si è deciso di procedere alla realizzazione dei 7 totem dedicati a 7 ben precisi supereroi Marvel. Il Museo del Fumetto si è occupato della parte grafica oltre che della stesura della parte dedicata alla nascita e vita del supereroe, mentre AIFM ha seguito la realizzazione degli aspetti scientifici legati al lavoro del Fisico Medico, un vero e proprio fisico delle radiazioni negli ambienti sanitari.
P: Qual è stata la scintilla che ha innescato il processo creativo dietro la mostra? Cosa vi ha spinto a crearla?
E: Da bravo fisico e da vero Marvel-fan di lunga data (e di fumetti in generale) era da tempo che covava in me l’idea di creare un parallelismo tra gli aspetti scientifici delle radiazioni e la nascita di alcuni supereroi, avvenuta proprio per mezzo di incidenti che coinvolgono direttamente o indirettamente le radiazioni. In questo modo avrei potuto divulgare la professione del fisico medico in maniera diversa e tale da risultare maggiormente attraente anche da parte dei più giovani.
P: Poiché le radiazioni si intromettono in molti differenti ambiti scientifici, come mai è stato necessario l’aiuto proprio di fisici medici e non, magari, di fisici nucleari, astrofisici o altri tipi di specializzati?
E: Diciamo che la figura e il lavoro quotidiano dello specialista in fisica medica si sposa squisitamente con le sette tipologie di radiazioni illustrate sui pannelli e associate a ciascun supereroe. Ognuna di esse corrisponde a un ben preciso impiego in ambito ospedaliero sia in campo diagnostico che terapeutico per lo studio e la cura dei pazienti malati in campo oncologico.
P: Potresti raccontarci nello specifico qual è il ruolo che riveste il fisico medico nel mondo reale e come mai è una professione così indispensabile (benché sia semi sconosciuta)?
E: Direi che la nostra professione ha di certo un ruolo indispensabile nel contesto degli ambienti ospedalieri dove l’utilizzo di radiazioni nelle diagnosi e nelle terapie è prassi quotidiana. Il compito del fisico medico (a oggi siamo più di 1000 in Italia) è di garantire prevenzione e sicurezza, oltre a qualità, nell’uso delle tecnologie. Inoltre siamo anche membri dell’equipe nei reparti di radioterapia e medicina nucleare nella cura dei tumori.
Sul fatto che la nostra figura di fisico medico sia semisconosciuta (seppur costantemente presente come fisico delle radiazioni negli ospedali, fin dagli inizi del secolo scorso), direi che in questi ultimi anni abbiamo comunque fatto passi da gigante e che proprio questa Mostra è uno dei mezzi di divulgazione che ci sta garantendo la visibilità necessaria a divulgare una corretta percezione delle radiazioni, ovvero una corretta percezione dell’invisibile, in modo da sconfiggerne la troppo spesso infondata paura.
P: Come si diventa un fisico medico?
E: Il percorso si articola su 8 anni di studi: dopo i primi 5 anni necessari a conseguire la laurea magistrale in fisica è necessario iscriversi a una delle Scuole di Specializzazione in Fisica Medica distribuite sul territorio italiano, della durata di 3 anni.
P: Esiste un trucco per riuscire a divulgare l’aspetto scientifico che permea la realtà quotidiana, mantenendo elevati i livelli di interesse, semplicità e accuratezza?
E: A mio avviso un trucco interessante, anche se forse è più un metodo utilizzato da sempre, è quello di creare similitudini e parallelismi con la quotidianità del mondo circostante, in grado di trasmettere il concetto e il senso delle cose complesse di cui ci circondiamo, senza essere per forza obbligati ad appesantire il tutto con simboli e formule matematiche, se vogliamo, più necessarie a quantificare che a comprendere.
P: Tornando ai fumetti: abbiamo parlato di fantascienza, ma se un generico Bruce Banner venisse realmente investito dai raggi gamma, cosa gli accadrebbe? Con quale probabilità sopravvivrebbe e con quale si trasformerebbe in Hulk?
E: Il segreto sta tutto nel concetto di energia, un concetto antico…
Pensa che ad oggi con gli acceleratori lineari si producono fasci di raggi x ad energia maggiore dei fasci di raggi gamma. Una cosa irrealizzabile con le tecnologie disponibili agli inizi del secolo scorso, dove i primi tubi a raggi x potevano studiare esclusivamente l’interno del nostro corpo e diagnosticare un eventuale problema. Oggi invece sono in grado anche di curarci venendo prodotti a energie molto più elevate, in grado quindi di uccidere le cellule tumorali presenti anche in organi profondi del nostro corpo. Per venire alla trasformazione in un ‘Hulk’ attraverso l’utilizzo dei raggi gamma (fotoni provenienti dalle profondità del nucleo dell’atomo instabile e quindi radioattivo) sarebbe necessario un equilibrio, a oggi sicuramente irraggiungibile, tra effetto biologico delle radiazioni ed energia rilasciata globalmente alle cellule che compongono il nostro corpo.
P: Nella mostra abbiamo modo di conoscere approfonditamente 7 differenti supereroi dell’universo Marvel: Spiderman, i Fantastici 4, Daredevil, gli X Men, Magneto, Hulk e Antman. Quale di loro ha una genesi più verosimile e quale, invece, è il più improbabile?
E: Purtroppo sono tutti abbastanza inverosimili e il contesto della loro nascita rende molto bene la paura di quegli anni verso il ‘nucleare’ e verso gli allora poco conosciuti effetti delle radiazioni. Paura e timore anche legati al particolare periodo storico in cui nacquero i “supereroi con superproblemi” che da allora hanno caratterizzato e contraddistinto la Marvel.
P: Dopo diversi appuntamenti, come Cartoomics 2019 e Venezia Comics, quali sono i prossimi eventi nei quali potremo trovare la mostra?
E: Ci siamo presi un paio di mesi pre-estivi di pausa per fare il punto sulle 8 esposizioni passate e raccogliere le idee per le edizioni future. Abbiamo in mente importanti sviluppi per le prossime tappe ed il prossimo anno, il 2020. Dopo il lancio della mostra avvenuta al nostro Congresso Nazionale svoltosi a Bari ad aprile 2018, abbiamo esposto in scuole, biblioteche, musei, fiere del fumetto importanti come le ultime due a Milano Cartoomics e al Venezia Comics di Mestre, dove il pubblico, ma anche gli addetti del settore, hanno apprezzato molto il nostro messaggio di divulgazione della fisica medica.
Dal primo luglio e per tutto agosto saremo ospiti a Torino in parallelo alla mostra ‘L’Uomo Virtuale’ realizzata dai colleghi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, mentre a settembre torneremo in Romagna e a seguire a Trento in una location probabilmente molto particolare. Tutto questo per arrivare a eventi ancora a più ampio respiro nel 2020, ovvero il Forum Europeo della Scienza a Trieste e il Congresso Europeo di Fisica Medica a Torino a settembre 2020. Seguiteci per tutti gli aggiornamenti delle tappe future sulle nostre pagine social!
P: Ci sono altri supereroi dei quali vi piacerebbe parlare e che verranno aggiunti alla mostra nel corso del tempo?
E: Devo dire che negli ultimi tempi più leggo e rileggo le storie passate e anche nelle più recenti, più mi accorgo e mi imbatto (ormai non credo più per caso) in personaggi e supereroi dei fumetti che potrebbero essere associati ad aspetti della nostra professione e in qualche modo legati ad applicazioni della fisica alla medicina. Per rimanere in linea con l’universo Marvel e gli eroi dei 7 totem presi in considerazione, ci piacerebbe raccontare un argomento all’avanguardia e di grande attualità chiamato Radiomica (riassumibile in breve come lo studio quantitativo delle immagini digitali come TC o la risonanza magnetica) che si ripromette di rivoluzionare enormemente la lotta contro il cancro grazie all’utilizzo delle Intelligenze Artificiali. Quale eroe, se non il più famoso tra gli Avengers, potrebbe meglio rappresentare questi aspetti di tecnologia e informatica avanzata? Un altro famoso supereroe (Top Secret al momento) è in fase di valutazione poiché anch’egli molto legato ad alcuni aspetti del nostro lavoro quotidiano di fisico medico… se tutto va bene probabilmente sarà egli stesso a raccontarvelo!
Conclusione
Ringrazio nuovamente Enrico per la pazienza dimostrata. Per quanto riguarda voi, miei carissimi lettori, l’invito è quello di non smettere mai di farvi domande. Che vi imbattiate in un fumetto, in un film o che dobbiate semplicemente scaldare una tazza d’acqua in microonde, chiedetevi sempre come mai una determinata azione abbia una specifica conseguenza. Mantenete un atteggiamento curioso, analizzate ciò che vi circonda e cercate ovunque risposte complete e dimostrate. Di mezzi ce ne sono infiniti: una ricerca (con tantissimo spirito critico!) su internet, contattando via mail docenti laureati, rivolgendovi a enti competenti o come preferite. Di modi se ne trovano. Voi però, che faccia freddo o che si muoia di caldo come in questi giorni, non smettete mai di avere sete di conoscenza.
Contenuti