Ho aspettato con ansia il film di World War Z nonostante non abbia letto il libro (che è ancora nella mia libreria, intonso) e, quando ho saputo della trasposizione videoludica del titolo creato da Max Brooks e reso celebre dall’interpretazione di Brad Pitt nei panni del protagonista Gerry Lane, sono salito al settimo cielo: adoro gli zombie e ho speso parecchie ore con Left 4 Dead.
Recensione
Recensire un titolo come World War Z è difficile perché sono passato attraverso vari stati d’animo, l’eccitazione delle prime run ha lasciato, dopo decine di ore di gioco, il tempo per la riflessione: può un gioco con una campagna che – allo stato attuale – dura circa 5 ore a livello normale essere valido? Sì e vi spiegherò il perché nelle prossime righe.
Sviluppato da Saber Interactive e pubblicato da Focus Home Interactive e Paramount Pictures, World War Z arriva su PC, su Xbox One e PlayStation 4 carico come non mai di zombie.
Gameplay
La struttura di una sessione di World War Z ricorda estremamente da vicino quanto già visto durante una partita di Left 4 Dead: lo scopo sarà quello di arrivare vivi dal punto iniziale a quello finale della mappa, completando alcune quest che si attiveranno in determinati momenti. Ovviamente, il nostro compito non sarà così semplice: sono selezionabili varie difficoltà e, credetemi, passare da quella normale a quelle più ostiche è realmente complicato, soprattutto se giocherete con i bot o senza comunicare con un microfono con i compagni di avventura.
La coordinazione nel party composto da quattro sopravvissuti è fondamentale perché, se eliminare i primi non-morti all’inizio di ogni missione è una quisquilia, con il passare del tempo e l’arrivo delle prime orde, composte da centinaia di zombie, l’esito degli scontri sarà tutt’altro che scontato. Fortunatamente, in giro per la mappa, sono presenti delle casse per fortificare le proprie posizioni con elementi quali reti elettrificate o torrette con i colpi limitati che sono di ausilio per falciare gli avversari.
Gli zombie sono velocissimi e aggressivi ma la caratteristica più iconica, riprodotta in maniera fedele al film, sono le piramidi che i mangia cervelli realizzano, ammassandosi uno sull’altro, per superare gli ostacoli e approdare in luoghi alti altrimenti irraggiungibili. Come visto nel titolo Valve già citato più volte, anche War World Z pullula di non morti speciali con caratteristiche particolari che ci renderanno complicata la vita.
Le città attualmente presenti sono quattro, ovvero New York, Gerusalemme, Mosca e Tokyo per un totale di 11 missioni che verranno ampliate già nei prossimi giorni con l’arrivo di una nuova per la capitale del Giappone. La campagna principale, come mostrato sul nostro canale Twitch, dura circa 5 ore a difficoltà normale.
La longevità è garantita dal sistema di progressione delle sei classi giocabili che sbloccheranno nuove abilità e dagli upgrade delle armi, acquistabili con la valuta in game e, ovviamente, con la modalità PvP che mette a disposizione varie modalità (Deathmatch, Dominazione, Re della Collina, Approvvigionamento e Caccia al Vaccino) che arricchiscono in maniera sostanziale il titolo.
Comparto tecnico
Ero preoccupato per la tenuta dello Swarm Engine ma, fortunatamente, i miei timori si sono dimostrati inutili poiché il comparto grafico è solido e riesce a gestire, in maniera egregia, tutti gli zombie a schermo senza rallentamenti. Ho apprezzato particolarmente l’interfaccia essenziale, la realizzazione dei vari ambienti che, in alcuni casi, sono claustrofobici e angoscianti, e quella dei non morti: sono presenti molti “modelli” e, in una ventina di ore di gioco, solo una volta mi sono imbattuto in due gemelli.
Dal punto di vista del sonoro, World War Z si attesta su buoni livelli sia per i rumori prodotti da armi e vaganti, sia per la musica che cresce nei momenti più tesi, favorendo l’immedesimazione. Il parlato è encomiabile, con le voci che caratterizzano ottimamente i diversi personaggi.
In conclusione
Complici un prezzo competitivo che si attesta tra i 35 e i 40 euro, un background intrigante e un gameplay frenetico e divertente, World War Z merita di essere acquistato sia dagli amanti dei giochi cooperativi che da quelli degli zombie.
Certo, probabilmente alla lunga potrebbe risultare ripetitivo, ma gli sviluppatori hanno promesso degli aggiornamenti per arricchire l’offerta del titolo.
La realizzazione tecnica è soddisfacente ed è esaltante vedere gli effetti dei colpi sparati dalle armi sulle membra dei poveri zombie. Certo, probabilmente il machete risulta essere – come piace dire ai giovani – troppo OP, ma si può chiudere un occhio. Il frame rate, anche nei momenti più concitati, resta stabile ed è un elemento fondamentale per un titolo del genere.
Continuerete a giocarlo sia perché sono divertenti la campagna e il PvP, sia perché vorrete sbloccare tutte le abilità di tutti i personaggi interpretabili per avere tutte le opzioni possibili in ogni partita.
Nerdando in breve
World War Z è un buon titolo collaborativo, che ricorda Left 4 Dead e che riempie il vuoto lasciato dai titoli sviluppati da Valve Software.
Nerdandometro: [usr 3.8]
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