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Unholy Grail – Rilettura del ciclo bretone in chiave dark

Recensione

Uscito lo scorso 18 aprile, il volume AfterShock edito da SaldaPress e creato da Cullen Bunn e Mirko Colak racconta una versione riveduta e corretta del ciclo bretone.
Attraverso una lettura cruda, matura e, soprattutto, personale, gli autori ci trasportano all’interno di un mondo fantastico, in cui magia e combattimenti all’arma bianca avvincono dalla prima all’ultima pagina.

Tutti conoscono le vicende legate ad Arthur Pendragon, alla tavola rotonda e ad Excalibur e, anche se magari solo per mezzo di una qualsiasi trasposizione cinematografica, la Dama del Lago, Morgana, Merlino e gli altri interpreti del mito arturiano sono tra i personaggi più noti della storia della letteratura.

Con una materia sempre affascinante e delle storie che, anche a distanza di secoli, riescono ancora ad emozionare e conquistare con le loro atmosfere fantastiche, le loro passioni e i misteri arcani legati alla stregoneria, saranno riusciti gli autori a dare vita ad un prodotto valido e degno di imporsi all’attenzione del lettore moderno?

Trama

Avverto prontamente che di seguito si potrebbe incorrere in una qualche forma di spoiler.

Annoiato per la monotonia degli inferi, un antico demone senza nome si reca nel mondo degli uomini. Incontrato Merlino, consigliere del Re, l’oscuro essere decide di prenderne il posto e, dopo essersi disfatto del vecchio, è pronto a seminare morte e caos tra gli umani.

È attraverso gli occhi del mostro che, in parte, noi assistiamo alla storia e, con questo stravolgimento iniziale, avviene la totale reinterpretazione della storia dell’ormai arcinoto Re Artù.

Disegni

Molto belle da vedere e sempre dettagliate, le tavole del volume sono caratterizzate da una grande pulizia.
Nonostante ci si trovi di fronte a disegni elaborati e complessi, non si può fare a meno di notare una sostanziale attenzione alla leggibilità dell’immagine.
Aiutato anche da un uso del colore semplicemente perfetto per lo stile adottato per la rappresentazione grafica della storia, il disegnatore riesce, con la sua opera, a dare ordine e chiarezza anche ai riquadri più affollati e, con un uso attento di ombreggiature e ambientazioni, riesce a donare grande vitalità anche a momenti statici e sezioni dialogiche.

Scrittura

Se la storia, in tal modo rivisitata e perfettamente raccontata per immagini, non può che affascinare il lettore, ho avuto un po’ di perplessità nel notare le scelte legate allo stile narrativo adottato.
Probabilmente condizionati dalla volontà di non raccontare in ogni suo aspetto un ciclo assai noto, gli autori sembrano essersi affidati a dei passaggi chiave della storia.

Attraverso la riproposizione di questi episodi, si è voluta evidenziare la differenza tra la propria visione e quella tradizionale del medesimo racconto, ma, procedendo la storia in modo così discontinuo e interrotto, mi sono sentito leggermente disorientato.
Probabilmente avrei preferito un racconto più lineare, magari maggiormente lento nell’andamento, ma chiaro e preciso tanto quanto la veste grafica che Bunn e Colak hanno scelto di dare alla loro opera.

Concludendo

Unholy Grail è un fumetto interessante, non c’è che dire.
Ad una storia affascinante si unisce una qualità grafica notevole e già questo, di per sé, potrebbe valere l’acquisto.
L’aspetto che meno mi ha convinto, come detto sopra, riguarda però l’andamento stesso con cui procede la narrazione.
La scelta adottata potrebbe costituire un limite grande per coloro che, come me, avrebbero preferito un’esposizione lineare e posata. Nonostante io apprezzi, infatti, la presenza di ellissi temporali, salti in avanti e indietro nell’esposizione dei racconti, ho trovato che in questo particolare volume la cosa non avvenisse come avrebbe potuto.

Tutto questo contribuisce a dare l’idea di un prodotto sì buono, ma finito in fretta.
La buona idea iniziale e gli ottimi spunti narrativi non vengono sviluppati completamente e, in generale, nonostante il buon numero di pagine, si ha spesso la sensazione che si avesse fretta nel cercare di toccare tutti i punti scelti, tanto che, in generale, ho avuto la sensazione di un racconto disomogeneo e confuso.

Nonostante questo, la lettura è piacevole e, soprattutto se amanti della letteratura legata alla Materia di Bretagna, sarete soddisfatti dall’intelligente uso di rimandi e reinterpretazioni di personaggi e situazioni.

Nerdando in breve

Una buona occasione per dare una veloce ripassata al mondo fatato di Camelot, ai cavalieri della tavola rotonda e del leggendario Re Artù.

Nerdandometro: [usr 3.6]

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