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20 anni di Matrix – Le curiosità sul film

Matrix

20 anni di Matrix

Era il 31 marzo 1999 quando nei cinema statunitensi usciva un film che avrebbe segnato una pietra miliare nella cinematografia mondiale: Matrix era un’opera ambiziosa e criptica, che si prestava a svariate chiavi di lettura e ridisegnava il genere cinematografico della fantascienza.

Come tutti i fenomeni di forte impatto, Matrix non ha convinto tutti: o lo si ama o lo si odia. Ma è innegabile che, dopo vent’anni, ha ancora tanto da dire e continua ad influenzare la cultura popolare e a fornire una visuale peculiare sulla nostra realtà e il nostro futuro.

Concepito, scritto e diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski (oggi diventati una coppia di sorelle, Lana e Lilly), Matrix è interpretato da Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss e Hugo Weaving. In occasione dei suoi 20 anni, abbiamo pensato di raccogliere qualche curiosità intorno alla pellicola.

Ispirazioni

Una delle principali critiche mosse a Matrix fin dalla sua uscita è quella di non essere un’opera poi così originale: i registi, comunque, non hanno mai nascosto di aver tratto ispirazione da un’infinità di predecessori per dare vita al loro mondo cinematografico.

L’ispirazione principale, fuor di dubbio, arriva senz’altro dall’antichità, in particolare dal Mito della Caverna di Platone (e non è un riferimento così sottile se, durante il mio quarto ginnasio nell’ormai lontano 2001, mi sono vista assegnare una relazione proprio su Matrix dal professore di filosofia durante lo studio del filosofo greco). La trama del film dei Wachowski segue in effetti la falsariga proprio del celebre Mito, del quale sembra una versione cyberpunk e aggiornata alla modernità.

Ma Platone non è stata l’unica fonte di ispirazione: per loro stessa ammissione, i registi hanno preso spunto anche da Ghost in the Shell e durante la pellicola sono frequenti i richiami ad Alice nel Paese delle Meraviglie. I registi imposero inoltre a tutto il cast la lettura del libro Simulazione e Simulacri, del francese Jean Baudrillaud, tra le fonti di ispirazione dichiarate e visibile anche, durante il film, nell’appartamento di Neo.

Oltre a questi spunti dichiarati, comunque, è impossibile non cogliere richiami alle atmosfere dell’immaginario dello scrittore Philip K. Dick, a quello di Franz Kafka, ma anche ai racconti di Asimov o a film come Metropolis, Terminator o Dark City.

Qualcuno ha riscontrato in Matrix anche una certa somiglianza con Nirvana, di Gabriele Salvatores ma furono Stefano Disegni e Massimo Caviglia a sfiorare la causa per plagio: i due fumettisti, infatti, nel 1992 avevano realizzato il fumetto multimediale Razzi Amari, che presentava grandi similitudini di trama con Matrix.

Titolo

Il titolo scelto per il film deriva dal latino matrix, che significa appunto matrice, generatrice. Il richiamo è anche al mondo dell’informatica, dove il termine matrix viene utilizzato per indicare sistemi di dati.

Una delle immagini più iconiche di Matrix sono gli schermi del computer su cui scorrono sequenze incomprensibili di numeri e lettere in verde: si tratta di un mix di lettere e numeri rovesciati insieme a caratteri Katakana dell’alfabeto giapponese.

Matrix

Cast

È curioso considerare come nessuno degli attori che vediamo nel film fosse stato la prima scelta per il rispettivo ruolo.
In particolare, per Neo i registi avrebbero voluto Johnny Depp. La Warner invece spingeva per Brad Pitt o Val Kilmer ma anche Will Smith, Ewan McGregor e Leonardo Di Caprio furono considerati per la parte.

Anche Morpheus ha rischiato di non avere le sembianze di Laurence Fishburne: per il ruolo si era pensato a Gary Oldman o Samuel L. Jackson mentre l’agente Smith, prima di essere assegnato a Hugo Weaving, doveva essere interpretato da Jean Reno.

In un clima del genere, in cui nessuno era sicuro della propria assunzione, non stupisce che Carrie-Anne Moss, infortunatasi alla caviglia nel corso delle riprese, abbia tenuto nascosto l’accaduto alla produzione per paura di essere sostituita.

Realizzazione

Matrix è famoso soprattutto per i suoi effetti speciali. In realtà, comunque, solo il 20% degli effetti utilizzati per il film è di origine digitale: per tutto il resto, comprese le famose scene bullet-time, si è ricorsi ad effetti analogici.

Per riprodurre il suono delle pallottole al rallentatore, per esempio, i tecnici hanno legato dei proiettili con lo spago e li hanno fatti roteare nello studio di registrazione: quando si dice l’inventiva!

In occasione della promozione del film, il famoso scrittore americano Neil Gaiman realizzò un apposito racconto, dal titolo Golia, collocato nello stesso universo narrativo in cui si ambienta Matrix. Lo scritto racconta l’attacco alla Terra da parte degli extraterrestri e la controffensiva organizzata dalle macchine senzienti.

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