Nel variopinto mondo delle idee, abbiamo visto di tutto di più e ormai abbiamo capito che non esistono idee giuste o sbagliate. Grizzlyshark arriva apposta per ricordarci questo assunto, grazia a SaldaPress che ha portato in Italia questo fumetto Skybound scritto e disegnato da Ryan Ottley.
Recensione
Dunque Grizzlyshark nasce da un’idea un po’ matta, di quelle che hai mentre spari a ruota libera idee con il tuo amico nerd. Che è effetivamente quello che è successo qui. Ottley durante una fiera del fumetto stava sparando idee a ruota libera con Jason Howard (disegnatore di Wolf-Man e Superdinosaur, quindi uno che se ne intende di cose matte) e se ne sono usciti con l’idea dello squalo che vive nella foresta.
Ora, se questo brainstorming di idee lo faccio io e il mio amico Panino (alias di tutti i miei amici nerd), la cosa finisce con una risata e una pacca sulla spalla. Ma Ottley e Howard sono due disegnatori professionisti quindi come minimo una tavola la fanno e da lì per Ottley è un gioco da ragazzi realizzare prima un one-shot e poi altri due albi che compongono questo volume.
Il problema delle idee matte è che sembrano forti su carta, ma poi lo sono davvero se sviluppate? Squalogrizzly che vive nella foresta e ammazza gli escursionisti come idea va benissimo, fa ridere per la sua assurdità. Un po’ come un tornado fatto di squali (non so se l’aveta sentita questa). Poi però come lo sviluppi in un fumetto di 24 pagine?
Dare ordine al caos
Ottley prende una decisione drastica: abbiamo un’idea matta? E allora andiamo a mille all’ora fregandocene di tutto il resto. Per cui di fatto Grizzlyshark non ha una storia. Escursionisti vengono mangiati da squali attrattati dal sangue e chiudiamo tutto qui. Vediamo vignette crudeli di varia umanità macellata dal nostro mostro perché si sono tagliati, sbucciati o sono in quella fase del mese.
In teoria una parvenza di storia ci sarebbe. Una delle prime vittime è Donnie, a cui lo squalo mangia le gambe e riesce a sopravvivere perché il padre cicatrizza le ferite buttandolo nel fuoco. Donnie scappa e s’imbatte nel cugino tonto e nell’avvenente scienziata Lorraine, che cerca di eliminare lo squalogrizzly.
Come potete capire, Grizzlyshark non è un fumetto che va tanto per il sottile. Fa parte di quel genere di prodotti bizzarri e di grana grossa che fa la Asylum o che faceva la Troma. Robe tipo Nazi Surfers Must Die, Rubber, Zombie Strippers. Quindi aspettatevi sangue, personaggi bizzarri e sopra le righe, una storia raffazzonata e tanta azione.
Un prodotto del genere evidenzia però come il fumetto sia un mezzo migliore del cinema per questo tipo di storie. Laddove nei film trash di questo tipo l’evidente mancanza di soldi e di attori decenti rendono la visione ostica e la soglia del ridicolo paurosamente bassa, un fumetto riesce a mantenere un minimo sindacale di professionalità. D’altronde Ottley non è l’ultimo arrivato, sa come scrivere e disegnare un fumetto in maniera professionale.
Parlando dei disegni, Ottley è qui più stilizzato del solito. Ho avuto modo di apprezzarlo molto su Invincible (uno dei fumetti di supereroi più belli degli ultimi 20 anni) e qui l’ho riconosciuto per il tratto morbido e cartoonesco e per i colori accesi, anche se la storia richiedeva ancora meno realismo e più caricatura e Ottley non si fa pregare.
Conclusioni
L’eventuale apprezzamento di Grizzlyshark dipende principalmente dal lettore. Personalmente non è un tipo di fumetto (o di film) che apprezzo e potrei onestamente pensare a tantissimi fumetti che preferirei leggere. Attenzione, per me è una questione di gusti, non è una bocciatura. Grizzlyshark è un fumetto che mira basso volutamente ma che ha le idee chiarissime su cosa vuole essere. Se è nelle vostre corde, compratelo e godetevelo, perché non ve ne pentirete.
Nerdando in breve
Probabilmente il miglior fumetto di squali che potete leggere.
Nerdandometro: [usr 3.0]
[amazon_link asins=’8869195384,1632158841′ template=’ProductCarousel’ store=’nerdandocom-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ae0c7f76-b539-4cfd-9b5c-ba57d412cf7a’]
Contenuti