Tanti auguri al cinema
Il cinema è, da sempre, una delle mie passioni più grandi: e allora è decisamente commovente che il mio 500° articolo sulle pagine virtuali di Nerdando.com sia dedicato proprio al compleanno dell’arte cinematografica.
Proprio il 28 dicembre 1895, infatti, avveniva l’evento che avrebbe dato il via alla storia del cinema: a Parigi, 33 spettatori assistevano alla nascita del nuovo mezzo espressivo, grazie alla proiezione organizzata dai Fratelli Lumière.
Da allora sono passati 124 anni, nel corso dei quali il cinema si è evoluto ad una rapidità disarmante. Per festeggiare il compleanno della settima arte, allora, ho pensato di ripercorrere con voi le tappe principali di un percorso che, sicuramente, è ben lungi dal concludersi.
Quello che vi propongo non è certo un trattato di storia del cinema, piuttosto un breve compendio sulle tappe fondamentali che, spero, possa interessarvi e, magari, incuriosirvi ad approfondire quello che è un campo davvero affascinante.
Le premesse
La proiezione del 1895 non è stata certo un fenomeno nato dal nulla quanto piuttosto il punto di arrivo di un percorso che si era avviato già da un po’ di tempo. Il termine cinema, d’altronde, deriva dal greco κíνημα, che vuol dire “movimento”: da sempre l’uomo è stato affascinato dall’idea di riuscire a catturare e riprodurre il moto.
L’antenato più celebre dell’odierno cinema è la lanterna magica, in uso nel XVIII secolo, che proiettava su parete, attraverso un sistema formato da un foro e una lente, immagini dipinte dentro una scatola chiusa, illuminata da una candela.
La fotografia e lo studio degli scatti consecutivi, per dare l’idea del movimento, sono stati un ulteriore passo verso le invenzioni del kinetoscopio di Thomas Edison e del cinematografo dei fratelli Lumière.
I primordi
Il primo film mai proiettato, quel 28 dicembre 1895, è “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” e non si può certo dire che fu un successo: era la prima volta che venivano mostrate immagini in movimento e molte persone fuggirono, credendo che un treno stesse per travolgerle. Oggi la cosa fa sorridere ma, se la contestualizziamo all’epoca, non è una reazione così strana.
In ogni caso, il primo passo era stato compiuto e, da allora, il cinema iniziò un cammino sempre più rapido, costellato di innovazioni e progressi. Per quanto riguarda il cinema delle origini, i nomi che non possono sicuramente essere tralasciati sono quelli di Edwin Porter (autore di The Great Train Robbery, primo film ad abbattere la quarta parete) e di George Méliès, che sperimentò tanto da introdurre la fantascienza, espedienti di montaggio, effetti speciali.
Altro nome fondamentale è quello di David W. Griffith, che ha dato vita al cinema narrativo e all’utilizzo del montaggio alternato per mostrare azioni che accadono nello stesso momento in due posti diversi.
Il cinema muto
In una prima fase della sua storia le pellicole non potevano riprodurre anche i suoni ma solo le immagini: i film erano quindi privi di sonoro, spesso accompagnati da musica eseguita dal vivo durante le proiezioni e da didascalie che spiegavano l’azione o riproducevano i dialoghi.
Durante questo periodo, è Hollywood a fare la parte del leone, dando vita ad una prolifica industria cinematografica e allo star system come lo conosciamo oggi. In Europa, invece, si fanno largo le avanguardie, che sperimentano fortemente e permettono al cinema di progredire ulteriormente. Possiamo ricordare, solo per citare alcuni nomi, i surrealisti (tra cui Salvador Dalì e Luis Buñuel), il russo Sergej Ejzenštejn e gli espressionisti tedeschi (Pabst, Murnau, Lang e Wiene).
L’introduzione del sonoro
La prima grande rivoluzione nel mondo del cinema avviene con l’introduzione del sonoro: inizialmente c’erano in realtà molti dubbi sul successo di questa possibilità. I primi a correre il rischio di produrre il primo film sonoro furono i dirigenti Warner Bros.: Il cantante di jazz uscì nel 1927 e risultò un successo talmente oltre le aspettative che, in breve, tempo tutta l’industria cinematografica si dirottò sul cinema sonoro.
L’introduzione del colore
Altro elemento che diede una decisiva spinta all’evoluzione della settima arte fu l’introduzione del colore. L’obiettivo di riprodurre le tinte reali anche nei film era stato perseguito fin dall’inizio, ricorrendo alla colorazione manuale dei fotogrammi.
Nel 1916 era stata introdotta poi la prima tecnica di colorazione Technicolor, di tipo additivo bicromatico.
Per una colorazione più simile a quelle cui siamo oggi abituati dovremo aspettare il 1939, con la tecnica del Technicolor 5.
L’introduzione del digitale
Senza dilungarci sull’evoluzione dei generi cinematografici e l’apporto di grandi registi che hanno saputo modellare il mezzo espressivo per dare vita ad autentici capolavori (e senza soffermarci sugli anni Ottanta che, a mio modesto parere, restano uno dei momenti più prolifici in assoluto per il cinema), l’ultima grande innovazione cui abbiamo assistito è l’introduzione del digitale.
Fino all’anno 2000, infatti, era necessario servirsi di pellicola per realizzare un film; successivamente, in maniera graduale, i supporti fisici sono stati abbandonati a favore dei dati digitali, eliminando così i limiti imposti dalla pellicola.
Il primo film girato in digitale ad essere candidato agli Oscar è stato The Millionaire nel 2009 ma è stato poi Avatar a consacrare definitivamente il metodo, sbancando i botteghini. Avatar, inoltre, è stato il film che ha sdoganato anche il 3D nel cinema.
E adesso?
Ho tralasciato (con dispiacere, lo ammetto: parlerei di cinema per ore e ore) moltissimo in questo piccolo compendio ma, dopo questo brevissimo excursus, una cosa è certa: il cinema è più che mai vivo e in piena ebollizione. Chissà cosa potrà regalarci in futuro!
Nel frattempo, gli auguro un buon compleanno e una vita lunga e prospera.
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