Recensione
Suvvia, non negatelo.
So benissimo che chiunque di voi stia leggendo questo articolo abbia desiderato, almeno per qualche secondo, di essere un archeologo dell’avventura.
D’altronde abbiamo avuto Indiana Jones come maestro, per poi consolidare le nostre conoscenze in merito grazie ad Indiana Pipps, Lara Croft e Nathan Drake e tutti quei personaggi super tosti che girano il mondo a caccia di tesori scomparsi, tombe dimenticate e segreti persi nelle leggende.
Ecco, magari con Luxor non farete proprio il giro del mondo e non rischierete neanche la pelle per colpa di serpenti, coccodrilli, agenti segreti e trappole mortali, ma soltanto le maledizioni dei vostri compagni di gioco quando vi accaparrerete i migliori tesori della tomba del Faraone.
Luxor, un gioco di Rüdiger Dorn, pubblicato da Queen Games ed edito nel nostro paese da Devir Italia (che ringraziamo per il materiale), si è meritato la nomination allo Spiel des Jahres 2018: non resta altro che indossare la vostra migliore fedora, portate la vostra frusta preferita per andare a vedere se questa nomination fosse meritata!
Come si gioca
Luxor è un gioco per 2-4 persone, della durata indicativa di 30-45 minuti.
Il tabellone principale mostra un percorso a spirale che conduce dall’ingresso di una piramide fino alla tomba del Faraone: all’inizio del gioco, tutte le quaranta caselle che compongono il percorso saranno coperte da tessere, rappresentanti tesori, bonus da raccogliere e passaggi segreti.
Ciascun giocatore, all’inizio, controlla una squadra di due avventurieri; altri tre ciascuno potranno essere guadagnati durante il gioco passando su caselle speciali ed attivandoli.
Si, direte voi, ma come li muovo, questi avventurieri? Tiro i dadi? Cos’è, un gioco dell’oca?
E no, cari miei, perché è qui che comincia il bello di Luxor: ogni giocatore in mano ha cinque carte con dei numeri sopra; giocando una di queste carte, muoveremo uno degli avventurieri del numero rappresentato sulla carta. Ma la cosa sfiziosa è che potremo usare solamente una delle carte “esterne”, ovvero quella a destra o quella a sinistra (aprendo le carte a ventaglio davanti a noi); a fine turno dovremo rimpinguare la nostra mano con una carta pescata che si infilerà a metà del mazzetto, facendo scalare le altre verso l’esterno.
Alcune carte anziché il numero presentano l’icona di un dado: avanzeremo del numero di caselle pari al tiro di tale dado.
Capite bene che la chiave di tutto starà nel gestire bene le giocate delle carte movimento, per non essere costretti a saltare i tesori o le caselle che riteniamo più interessanti.
Infatti, come dicevamo in precedenza, lungo il percorso troveremo tesori da raccogliere: collezionandoli per set, ci forniranno i punti vittoria necessari per la vittoria. Anche in questo caso, la meccanica non è banale: ciascun tesoro avrà bisogno di un certo numero di avventurieri su quella casella per poter essere raccolto; perciò sarà essenziale coordinare il movimento dei nostri avventurieri in modo tale da ottimizzare la raccolta dei tesori!
Una volta raccolto un tesoro, la casella potrà rimanere vuota, ed in tal caso dovrà essere saltata nell’azione di movimento (cambiando in modo drammatico i conti che vi eravate fatti per usare QUELLA carta, ve lo assicuro), oppure riempita con una tessera “tempio”, che fornirà bonus differenti: scarabei, che garantiscono punti vittoria, carte jolly che valgono tesori, passaggi segreti, che fungono da scorciatoie e carte Horus, ovvero carte movimento speciali con i superpoteri, che permettono di muovere gli avventurieri in modo molto più efficace e flessibile rispetto a quelle normali.
Altre caselle speciali che incontreremo durante il percorso ci permetteranno di raccogliere anch’esse queste carte Horus o le chiavi della tomba, necessarie ad entrare nell’ultima casella del percorso, oppure di attivare nuovi avventurieri, rendendo ancora più intrigante la gestione della nostra squadra. I nuovi avventurieri reclutati partono dall’inizio e parte del divertimento e della sfida sta nel coordinare una squadra sempre più grande.
La partita termina quando due avventurieri entrano nella stanza della tomba del Faraone (l’ultima casella del percorso), raccogliendone i sarcofagi; a quel punto si sommano i punti vittoria e chi ne ha di più, ovviamente, risulterà vincitore.
Quindi, se ci state pensando, vi dico io che no, non è affatto un gioco dell’oca con i superpoteri. Il tempismo in Luxor è fondamentale: sia nel giocare le carte movimento, sia nel capire cosa risulti più redditizio tra l’affrettarsi nel raggiungere la tomba o il raccogliere più tesori possibile in modo efficiente, gestendo al meglio il team di avventurieri.
Sembra banale, ma la sfida che ne risulta è tesa e divertente, senza mai sfociare nel troppo cervellotico o nel troppo cattivo.
Inoltre la scalabilità mi sembra buona: sicuramente in quattro ci si pesta i piedi in modo più , ma anche in due il titolo non sembra esser troppo largo.
La longevità di Luxor sembra essere assicurata dalla distribuzione casuale delle tessere percorso in fase di setup; è da dire, però, che includere nella scatola le mini espansioni pubblicate in originale con la campagna Kickstarter, avrebbe di certo aumentato la longevità e la variabilità del gioco.
Luxor è perciò un perfetto candidato allo Spiel des Jahres perché rappresenta una sfida intrigante, con regole semplici che può coinvolgere giocatori di tutte le età (l’età consigliata sulla scatola è 8+, direi indicazione ottima), risultando perfetto per le famiglie, ma anche per chi cerca qualcosa di più leggero del classico cinghialone german, senza scadere nel banale o nel noioso.
Componenti e grafica
Le illustrazioni di Luxor sono firmate Dennis Lohausen e devo dire che le trovo gradevoli. Non si tratta della grafica più lussureggiante che abbia mai visto in un gioco da tavolo, ma il tutto risulta piacevole e perfettamente comprensibile, oltre che adeguato all’ambientazione.
I materiali sono di ottimo cartoncino spesso, le carte mi sembrano resistenti (ma si sa che i veri professionisti imbusteranno comunque TUTTO) ed i meeple con il cappello da Indiana Jones sono veramente graziosi. Dotazione di componenti ricca e decisamente promossa.
La scatola permette di contenere tutto agevolmente; unica nota di demerito, essendo l’interno suddiviso in sole due sezioni, la mancanza delle ziplock: i componenti rimarranno alla rinfusa nella scatola, allungando notevolmente i tempi di setup (che già non sono rapidi, data la marea di tessere presenti).
Luxor è completamente indipendente dalla lingua. Il regolamento nella scatola distribuita da Devir Italia è in italiano, spagnolo e portoghese; dovesse servirvi in un’altra lingua, recatevi alla pagina del gioco sul sito di Queen Games, dove potrete trovare tutti il regolamento tradotto in una manciata di altre lingue (tranne i tre contenuti nella scatola!) scaricabili in formato pdf.
Conclusioni
Luxor è davvero un titolo piacevole: proponibile a chiunque, avvezzo o no ai giochi da tavolo, riesce ad offrire una sfida divertente e tesa con poche, semplici regole.
Nomination allo Spiel del Jahres pienamente meritata dunque: che siate in famiglia, con la vostra fidanzata o con un gruppo di amici, Luxor riesce a rimanere divertente e perfettamente giocabile anche al variare del numero dei giocatori.
Luxor lo trovate nella sua versione italiana, distribuita da Devir Italia, sia online che nei negozi al prezzo consigliato di 39,90 €.
Nerdando in breve
Luxor è un buon titolo introduttivo, ma niente affatto banale, per tutte le età e per tutti i tipi di giocatore: pronti a recuperare il tesoro del del Faraone?
Nerdandometro: [usr 3.6]
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