Fumetti & Libri

La morte di Stan Lee

Questo è l’articolo che nessun fan dei fumetti, nessun true believer, vorrebbe mai fare. Stan Lee è morto, a 95 anni. Lee non è stato semplicemente il creatore dell’universo Marvel, Stan Lee era Marvel. Quando Lee iniziò a lavorare nel 1939, Marvel nemmeno esisteva, si chiamava Timely Comics. Lee faceva il tuttofare, scriveva, colorava, correggeva bozze. Rimase per decenni nella compagnia e, nel 1961, lui e Jack Kirby crearono i Fantastici Quattro e cambiarono per sempre i fumetti.

Nell’arco di un decennio, Stan Lee e tutto il Marvel Bullpen hanno rivoluzionato i fumetti di supereroi creando personaggi mitici e sfaccettati, all’insegna di un motto tanto semplice da sembrare banale, “supereroi con superproblemi“. La lista dei personaggi da lui creati e scritti è sterminata, sono praticamente tutti i personaggi Marvel principali. Come sterminata è la lista degli aneddoti su di lui e sulla cosidetta Marvel Age, quel decennio magico tra anni ’60 e ’70 in cui i fumetti Marvel divennero il fenomeno di costume che sono ancora oggi. Il suo contributo è tale che, non a caso, tutte le storie Marvel si aprono da sempre e per sempre con la scritta Stan Lee Presents, perché senza di lui non ci sarebbe niente.

Credo che il successo di questi anni del MCU lo abbia reso ancora più felice, perché era dagli anni ’70 che Stan Lee provava in tutti i modi a trasportare sul grande schermo quell’universo che lui aveva contribuito a creare e di cui ormai fa parte, grazie a tutti i camei che l’hanno reso immortale per un’altra generazione di fan.

Ogni appassionato che si rispetti non può che ringraziarlo per quello che ha creato e quello che ci ha donato. Personalmente, so che tutte le ore passate a leggere fumetti di arrampicamuri, avvocati ciechi, mutanti, divinità nordiche, tutte le discussioni su chi è più forte tra Hulk e la Cosa, tutto il tempo passato a vedere film e serie TV, a giocare con videogiochi e giocattoli sui personaggi Marvel… Tutto questo è merito di Stan Lee. Per cui posso solo ringraziarlo perché senza di lui la mia vita sarebbe molto meno divertente.

‘Nuff Said

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