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Horizon #2 – Ricordo

Horizon #2

Recensione

Torna, dopo il primo promettente ed interessante volume, la saga di Horizon e degli abitanti del pianeta Valius.
Minacciati dalle politiche espansionistiche della Terra, Zhia Malen e la sua squadra sono arrivati sul nostro pianeta per porre fine una volta per tutte alla minaccia, annientando completamente la vita sulla Terra.

In questo nuovo volume di 136 pagine continuiamo a seguire la squadra aliena nelle proprie gesta, iniziando a scoprire e finalmente a capire un po’ di più della psiche dei suoi protagonisti, prima dei quali quel comandante Zhia che sembra voler tornare a casa ma che deve prima completare la propria missione e poi fare i conti con un passato torbido dal quale voltar pagina sembra essere impossibile.

Attraverso due linee temporali diverse, seguiamo la narrazione del confronto coi terresti da un lato, e dall’altro approfondiamo gli accadimenti che hanno portato Zhia là dove si trova adesso.
Impariamo a comprendere meglio le dinamiche del gruppo di alieni, che fin dal primo volume si sono mostrate complesse sul piano psicologico: i rapporti sono tesi, compromessi da un passato doloroso che si scontra quotidianamente col bisogno di portare avanti la missione, e che giorno dopo giorno rischiano di far letteralmente esplodere la situazione.

Stile

Brandon Thomas e Juan Gedeon si confermano maestri nel mettere in discussione il genere fantascientifico, ribaltando ancora una volta i ruoli e regalandoci un volume emozionante ed incredibilmente adrenalinico.
Ho già accennato ai due diversi piani temporali, che ci regalano una narrazione sempre tesa ed emotivamente ricca di colpi di scena: impossibile posare il volume, le pagine scorrono via rapide come il vortice degli eventi in cui precipitiamo assieme ai personaggi.

Horizon #2

Il tutto supportato da una grafica moderna e frenetica, con linee cinetiche che sembrano far uscire i personaggi dalle pagine. L’azione è inarrestabile, ci travolge tavola dopo tavola e ci porta con sé in questo universo fatto di tinte violente, quasi esagerate; contorni netti e ricchezza di particolari nei dettagli, ma non nei volti, cosa che rende tutto lontano dalla dimensione di umanità a cui siamo abituati, dandoci ancor più la sensazione di vivere la straordinarietà degli eventi a cui assistiamo con un’impronta deumanizzante, ferale, che non lascia scampo ai sentimenti. Veniamo travolti dalla brutalità della violenza e dalla fin troppo consolidata banalità della morte, in un crescendo di emozioni contrastanti in cui, alla fine, non siamo in grado di scegliere per quale fazione parteggiare.

Conclusioni

Intendiamoci: Horizon #2: Ricordo non è un volume dalla lettura banale. La concitazione può portare il lettore ad accelerare i tempi e non c’è nulla di più sbagliato. Il tratto spesso accennato dei volti, e gli avvenimenti accavallati delle due linee temporali, possono portarci a perdere qualche passaggio fondamentale. La cosa da fare è costringersi a leggere con calma le pagine, e magari rileggere il volume un giorno dopo averlo terminato, così da assaporarlo poco per volta e lasciare che i dettagli facciano presa sul nostro immaginario, consolidandosi.

Il finale è naturalmente aperto, non resta quindi che attendere il prossimo volume per tirare le fila e scoprire cosa ci riserva il futuro.

Ringrazio Saldapress per il materiale.

Nerdando in breve

Con Horizon #2: Ricordo approfondiamo la conoscenza dei protagonisti di questa saga verso un intreccio sempre più difficile da sciogliere.

Nerdandometro: [usr 3.4]

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