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One Hour One Life – Una vita in sessanta minuti

one hour one life

Ultimamente, per scovare titoli particolari, non mi affido solo ai soliti canali ma anche a Twitch; mi è capitato di scoprire giochi e progetti di cui ignoravo l’esistenza. Qualche settimana fa mi sono imbattuto in One Hour One Life.

Ho contattato immediatamente lo sviluppatore, Jason Rohrer, che mi ha gentilmente offerto una key per poterne scrivere.

Recensione

Ho utilizzato il termine “Recensione” come titolo del paragrafo, ma sarebbe stato più corretto usare la parola “Anteprima” in quanto, allo stato attuale, il gioco è ancora in pieno sviluppo ed è un processo lento, essendoci una sola persona al timone di tutto che si occupa di ogni aspetto (una sorta di supereroe nerd, questo Rohrer).

Di One Hour One Life non si può non apprezzare l’audacia: l’intera esperienza si svilupperà al massimo in un’ora e poi sarà tutto finito ma, qualsiasi opera costruita, verrà lasciata ai posteri e a tutti quelli che sono collegati all’interno del mondo persistente.

Si parte da neonati, con la possibilità di comunicare con gli altri giocatori solo tramite una lettera e con la necessità di avere un adulto, al nostro fianco, che ci aiuti e ci nutra nel corso dei primi minuti, finché non saremo autosufficienti e potremo parlare con frasi compiute.

A schermo ci saranno solo due parametri: uno è l’indicatore di sazietà che, una volta arrivato a zero, decreterà l’immediata morte del personaggio, l’altro è il termometro che terrà traccia della temperatura corporea. Sono presenti anche altri indicatori che ci metteranno a conoscenza degli oggetti con cui stiamo interagendo.

Lo scopo ultimo di One Hour One Life è sopravvivere il più a lungo possibile, cercando di costruire un insediamento da lasciare alle future generazioni, di far crescere bacche da mangiare e imparando nuove nozioni dagli utenti più vecchi, mentre si sfugge alle mille insidie causate dagli animali selvaggi e dalla fame.

È un’esperienza survival dura, come è dura la vita e che, attualmente, ha bisogno di ulteriori elementi per poter essere giocata con soddisfazione: nelle mie prime cinque run, mi sono trovato più o meno a fare sempre le stesse azioni senza avere troppa voglia di tornare per una sesta volta.

I primi minuti sono frustranti, soprattutto se non si trova una persona disposta ad accudirci e sostenerci. I luoghi da visitare sono piuttosto piatti e non hanno una grande varietà: si va dalle praterie ai deserti, passando per ambienti boschivi e rive di fiumi. Ovviamente, da soli, non si ha vita facile ed ecco dunque che occorrerà cooperare con altri giocatori per creare insediamenti permanenti e ulteriori costruzioni e attrezzi che saranno utili a chi verrà dopo di noi.

one hour one life

Aspetto tecnico

La grafica è minimale, One Hour One Life mi ha portato alla mente i disegni di un bambino, con colori caldi e tratti semplici come potrete vedere dalle immagini dell’articolo e dal trailer che troverete nell’ultimo paragrafo.

Anche il comparto sonoro si accosta a quello visivo, con pochissima musica e con gli effetti che sembrano realizzati modulando la voce: una scelta particolare che non stona ma che potrebbe non piacere a tutti.

In conclusione

Per poter giudicare appieno One Hour One Life occorre trovare un server adatto, nel quale crescere, prosperare e costruire. Nelle mie esperienze di gioco, purtroppo, questo non è avvenuto perché ognuno badava ai propri interessi e solo in pochi cercavano di collaborare per porre le fondamenta di una civiltà prospera e sicura.

Jason Rohrer sta facendo un buon lavoro ma c’è necessità di maggiori contenuti per poter provare il titolo con cognizione di causa, quindi per il momento lascio il giudizio sospeso.

Il titolo è disponibile per PC.

Nerdando in breve

One Hour One Life è un progetto ambizioso che ha bisogno di un po’ di tempo per essere sviluppato ulteriormente.

Trailer

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