Il mio primo contatto con The Walking Dead risale allo scorso decennio, quando un caro amico – che mi introdusse al mondo del fumetto più maturo -, sapendo della mia passione per gli zombie, mi regalò il primo volume della serie che mi conquistò nel profondo.
Ve lo annuncio: a differenza del solito, potrebbero esserci degli spoiler (io non li considererei tali, ma visto che tra i nostri lettori si annidano dei polemici pronti a sbucare fuori, io ve lo scrivo e ve lo sottolineo).
Dove eravamo rimasti
Negli scorsi numeri è avvenuto un po’ di tutto: Negan è riuscito, con un’abile mossa Kansas City, a uccidere Alpha, il capo dei Sussurratori, spingendo Beta a muovere guerra contro Alexandria – assalto andato male – e Hilltop; nella cittadina capitanata da Maggie, i pochi abitanti non riescono a respingere con successo gli attacchi e viene distrutto il quartiere generale.
Vincent viene inviato da Rick presso i Salvatori restanti per chiedere aiuto ma viene allontanato in malo modo e Shelly, a capo del gruppo dopo l’abbandono di Dwight, ha in mente un terribile piano: attendere la fine degli scontri per avere la meglio sugli stremati vincitori.
Recensione
Il ventottesimo volume di The Walking Dead si muove a due velocità differenti.
La prima parte corre via rapida, persino troppo per i miei tempi di lettura, l’ho letteralmente divorata perché l’azione era interessante, incessante, tambureggante; avevo voglia di sapere dove sarebbe andato a finire il fiume di avvenimenti impresso nelle varie vignette.
La seconda parte ha un ritmo differente. Le ultime pagine, nonostante le abbia lette in digitale, sono state pesantissime, ho sofferto a mano a mano che le sfogliavo. Ho avuto a più riprese la tentazione di smettere.
Kirkman è riuscito, dopo la bellezza di 15 anni dall’inizio della serie a fumetti, a stupirmi ancora, sconvolgendo per l’ennesima volta il mondo che ha ideato e regalandomi delle emozioni fortissime, terribili e dolorose; emozioni che si concludono, per la prima volta nella serie, con un’ultima pagina che presenta una nota scritta dall’autore che fa male davvero e mi ha aiutato a comprendere il suo processo creativo.
I disegni di Charlie Adlard sono sempre di altissimo livello: l’artista – come se ce ne fosse bisogno – sembra migliorare ulteriormente di numero in numero e, in particolar modo, è riuscito a farmi venire la pelle d’oca da pagina 120 a pagina 135. Grazie, davvero.
Nerdando in breve
The Walking Dead #28 – Un destino segnato è un numero che amerete e odierete.
Nerdandometro: [usr 4.8]
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