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V for Vangelo – Cattocomunisti alla riscossa!

Recensione

Antonucci & Fabbri li conosciamo bene, da queste parti.

Abbiamo trattato, infatti, piuttosto diffusamente i loro lavori degli ultimi anni: sto parlando, ovviamente, di Qvando c’era Lvi e Il Piccolo Fuhrer, due opere satiriche molto apprezzate dal sottoscritto.

D’altronde apprezzo la satira fatta bene e di certo non mi scandalizzo di fronte a come possano venire trattati certi argomenti: la lezione di Charlie Hebdo dovrebbe esservi ormai chiara, per capire che la satira non guarda in faccia a nessuno perché è esattamente quello che la qualifica come tale.

Ebbene, abbiamo avuto l’occasione di leggere non una nuova opera del dinamico duo, bensì la nuova edizione di un loro lavoro precedente: V for Vangelo, che già dal nome evoca un preciso argomento.

Conoscendo Daniele Fabbri e Stefano Antonucci ero già predisposto ancor prima di aprire la prima pagina. Li temo, ma mi aspetto molto. Soprattutto che mi facciano ridere facendomi sentire una persona orrenda.

V for Vangelo esce in una nuova edizione (la prima risale al 2015), tutta a colori, e noi ringraziamo Shockdom per avercela fatta leggere.

Trama e tematiche

In V for Vangelo, Dio è a capo della Multinazionale Cattolica Paradiso S.P.A., i cui ricavi sono dovuti sostanzialmente alla fede di chi crede. Ebbene, lo scetticismo e la forte concorrenza cui il Cattolicesimo deve far fronte nel mondo odierno portano Dio alla decisione più amara, ovvero chiudere la Terra.

In poche parole, scatenare l’Apocalisse. D’altronde, come dice l’assistente dell’Onnipotente, ci sono pianeti ancora fermi ai tempi delle catacombe e lì, con effettini da quattro soldi, si può ancora conquistare tutto il mercato!

Gesù, versione motociclista con gli stivali a punta, non ci sta: si ribella al padre, viene privato dei poteri e gettato sulla Terra. Qui farà conoscenza di uno scalcinato gruppo di nostalgici del comunismo, a capo dei quali tenterà di fermare il piano del padre.

Beh, avrete a questo punto compreso come V for Vangelo non metta in scena una versione canonica delle Scritture, ma piuttosto utilizzi questo scenario surreale ed originale per lanciare una precisa e pesante critica alla società italiana e alla Chiesa cattolica, per mezzo di humor nero, gag e battute molto poco politicamente corrette.

Ecco, qui mi tocca avvertirvi: V for Vangelo non è un fumetto per tutti, probabilmente, astenersi bigotti ed educande.

Qui ci sono battute scorrette, volgarità e persino imprecazioni e bestemmie, ma sarebbe troppo facile parlare solo di questo, nonché parlarne fuori contesto.

Quindi non scandalizzatevi, non serve a nulla: altrimenti, cambiate articolo, cambiate fumetto, leggete altro!

In generale, la linea di critica alla società è portata avanti in modo piuttosto divertente, in linea con quanto visto anche in Qvando c’era Lvi: è inutile rimarcare quanto la satira sia in grado di farci ridere sentendoci sporchi ma al contempo ci faccia riflettere. E in questo i nostri sono decisamente bravi.

Italiani, popolo di eroi, navigatori, poeti… E amanti del calcio, pronti ad ergere a nuovo Dio chiunque con il pallone faccia miracoli. A tal punto da chiedersi: a chi credete di più, all’onnipotente o al più forte calciatore di sempre? Sono più pieni gli stadi o le chiese?

Ma soprattutto: quanto agli alti porporati interessa davvero delle povere pecorelle smarrite? O è tutto un business? La risposta del duo è abbastanza palese e feroce, non c’è dubbio.

Ho trovato però che l’abilità dei due autori con questo tipo di scrittura sia decisamente migliorato nelle ultime opere: in V for Vangelo si ride, ma molte gag le ho trovate slegate dal contesto o comunque un po’ forzate.

Il fumetto si legge con piacere, ma a mio avviso manca ancora di un qualcosa per farmela reputare al livello delle opere successive. Un lavoro ancora acerbo, diciamo, rispetto ai più recenti.

Peccato, perché l’incipit, molto sui generis, è molto interessante e divertente, così come la conclusione della vicenda, che affonda ancora più il coltello per farci sentire una società di caproni.

Ben ci sta.

Nota: se volete approfondire, qui trovate il link all’intervista che facemmo ai due autori al tempo della pubblicazione della prima edizione di V for Vangelo.

Disegni

Sui disegni ho poco da recriminare: lo stile di Antonucci mi piace e lo trovo anche azzeccato per questo tipo di opere. Bene anche tutte le citazioni pop e non sparse per l’albo (c’è Sborropippo, e questo gli fa guadagnare decisamente punti), un ulteriore divertissement che arricchisce la lettura del fumetto.

Conclusione

V for Vangelo è un’opera sicuramente controversa che purtroppo sfigura al confronto con i lavori successivi del duo Antonucci & Fabbri. Una feroce critica alla società italiana e alla religione nello stile dei due autori, senza peli sulla lingua e, forse, non per tutti.

Consigliato per chi vuole approfondire la carriera dei due autori satirici, per apprezzarne maggiormente l’evoluzione e ridere, sempre e comunque, in modo sguaiato dei mali della nostra civiltà.

Nerdando in breve

V for Vangelo torna in una nuova edizione a colori: humor nero, satira feroce senza sconti. Antonucci & Fabbri sono così, prendere o lasciare.

Nerdandometro: [usr 2.5]

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