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Sea of Thieves – ARRRiva il re dei pirati!

Sea of Thieves

C’è qualcosa di strano nei pirati. Chi mi conosce sa che sono fin troppo fissato con fantascienza e affini. L’antichità non mi attrae minimamente, anzi. Eppure, i pirati mi fanno uscire scemo.

Sarà che sono cresciuto con Monkey Island, Pirati dei Caraibi e innumerevoli adattamenti de L’Isola del Tesoro, eppure, quei ghigni sdentati, le umide assi del ponte e le cannonate nella tempesta hanno il loro innegabile fascino. Se però fra fumetti, film e libri la pirateria è stata ampiamente esplorata (narrativamente, s’intende!), il mondo dei videogiochi, dopo la saga di LucasArts, è rimasto un po’ digiuno di pappagalli e gambe di legno.

Ebbene, sappiate che da adesso il vostro Long John Silver interiore potrà essere ampiamente soddisfatto. È arrivato Sea of Thieves.

Recensione

Dai, su. Lo so cosa state per dire.

Se avete sentito parlare di Sea of Thieves, avete anche sentito parlare della unica, grande critica che gli è stata mossa contro, ovvero che è povero di contenuti. Togliamoci subito questo sassolino dalla scarpa, così che possiamo esplorare meglio l’anima di questo giocone.

Giocone che, in quanto a contenuti, non ha nulla da invidiare al grande e blasonato protagonista della scena videoludica attuale: Fortnite. Spesso sento fare paragoni fra i due, ma non sono molto azzeccati. L’unica similitudine sta nella mappa enorme con vari punti di interesse sparsi su di essa e il fatto di incontrare altri giocatori.

I contenuti del gioco non fanno preoccupare, specialmente se consideriamo che Rare ha più volte affermato di voler aggiungere sempre più attività e oggetti alla sua creatura. Il grande pregio di Sea of Thieves, però, è quello di divertire pur non dipendendo dalla quantità di cose da fare. So che può sembrare un po’ una ruffianata, ma lasciatemi entrare nel merito e capirete cosa intendo.

Sea of Thieves è, prima di tutto, un’esperienza. La meccanica di gioco, il brivido del combattimento, la soddisfazione di riuscire nelle imprese e di coordinarsi con la propria ciurma sono il cuore di questa esperienza. Quello che rende questo titolo sandbox (di questo si parla) così speciale è proprio il fatto che sia la struttura stessa su cui si basa ad essere divertente e non il fatto che abbia un milione di quest, un mare di cappellini da indossare o un enorme e vario albero delle abilità.

Gameplay

In Sea of Thieves ci troviamo nei panni di un pirata che possiamo scegliere all’inizio dell’avventura, fra una miriade di modelli generati casualmente. Durante il gioco, potremo usare i dobloni guadagnati per comprare modifiche estetiche, sia a livello di vestiario che come aspetto del personaggio (menomazioni incluse!).

E i pirati cosa fanno? Solcano i sette mari alla ricerca di tesori! Si può salire sulla propria nave, disponibile in due modelli, e governarla in ogni suo aspetto. Non saliremo quindi al timone con un tasto, ma dovremo spostarci e coordinarci sui vari ponti della nave per usare il timone, ammainare, spiegare e angolare le vele, tirare l’ancora, sparare con i cannoni e riparare i danni subiti.

Questa è una delle parti più divertenti del gioco. L’esplorazione, la navigazione e i combattimenti sono una goduria, soprattutto con un gruppo di quattro persone che coopera per compiere le manovre il più velocemente possibile (fondamentale per sopraffare i nemici).

E chi sono questi nemici? Sea of Thieves ci propone scontri contro avversari umani e contro mostri comandati dall’intelligenza artificiale (per ora sono principalmente diversi tipi di scheletri, in futuro ne arriveranno altri). Con un sistema di combattimento semplice ma avvincente, dovrete combattere con spada, pistola, archibugio e fucile di precisione. Le munizioni sono limitate a cinque proiettili, che possono essere ricaricati illimitatamente sulla nave o a qualsiasi cassa di rifornimento.

Non pensate che il PvE sia così semplice. Attacchi fulminei e in gruppo possono rendervi una facile vittima degli scheletri e dei loro capitani. Gli avversari umani possono essere comunque temibili, e possono intrufolarsi sulla vostra nave sparandosi con un cannone o salendo di nascosto a bordo, per danneggiarvi o rubarvi tesori.

Qualcuno ha detto tesori? La principale attività del gioco è quella di completare i cosiddetti viaggi. Ogni viaggio può essere acquistato per poche monete d’oro, e sono divisi in tre tipi principali: caccia al tesoro, caccia ai teschi e spedizioni commerciali. La caccia al tesoro consiste nel trovare bauli da rivendere negli avamposti sparsi sulla mappa. Questi forzieri possono essere trovati con la classica X su una mappa o con un indovinello (ma verranno aggiunti nuovi tipi di sfida). I teschi possono essere anch’essi rivenduti, ma per trovarli dovremo affrontare delle ondate di mostri sulle isole indicate, fino a uccidere il loro capo, che lascerà un trofeo tutto per noi. Le spedizioni invece sono un poco più complesse e richiedono di portare animali da ingabbiare, con strumenti trovati in precedenza, alla gilda dei mercanti. Ogni tipo di viaggio farà crescere un livello di prestigio che sbloccherà missioni più articolate e remunerative.

Questo è il cuore del gioco, ciò che vi farà veleggiare fra le isole, ma ci sono alcune sorprese.

La prima è l’assalto alla fortezza, che permette di affrontare innumerevoli ondate di scheletri su un’isola difesa da cannoni, che andrà espugnata per conquistarne gli immensi tesori (e sono davvero immensi!). Questa è un’impresa particolarmente ardua, che va compiuta in almeno tre o quattro persone e che può attirare altri giocatori alla fortezza, a causa dell’immensa nuvola a forma di teschio che segnala l’evento. Potreste quindi trovarvi a combattere fianco a fianco con altre ciurme, per poi pugnalarvi alle spalle per il tesoro. Questa eventualità è una delle più difficili da gestire, perché peccando di avidità potreste trovarvi a becco asciutto o addirittura a fare il lavoro sporco per gli altri!

L’altra sorpresa, che non è facile da trovare, è l’ormai famigerato kraken. Questa gigantesca piovra appare casualmente e blocca la vostra nave, attaccando anche la ciurma. Con cannoni e fucili dovrete dissuaderlo dall’attaccarvi, sperando di non perire sotto la sua forza stritolatrice. Al momento, non è previsto un qualche tipo di guadagno dalla sconfitta del kraken, se non quello di uscirne vivi senza perdere il carico della nave. Questo mostro è stato infatti progettato più come un evento catastrofico naturale, come le tempeste che fanno perdere la rotta e danneggiano le imbarcazioni.

A cosa serve tutto questo tribolare però? C’è un obiettivo? La risposta è sì.

Lo scopo, in Sea of Thieves, è diventare un pirata leggendario, che non significa solo essere davvero forti. Una volta ottenuto un certo livello di reputazione all’interno delle varie compagnie commerciali sbloccheremo una quest segreta (almeno al momento) che permette di trovare il covo segreto dei pirati leggendari. Rare non ha voluto rivelare niente, ma all’interno di esso vi sarà modo di scoprire nuove parti del gioco e anche di avere anticipazioni sulle prime aggiunte di contenuti. Le prime voci danno come papabile una nuova compagnia con relativo set di missioni.

Grafica e sonoro

Si può dire solo una cosa sulla resa estetica di Sea of Thieves: WOW.

La grafica cartoonesca e leggermente stilizzata non limita minimamente l’impatto visivo. Il mondo di gioco in cui siamo immersi mi ha regalato alcuni dei panorami e tramonti più belli che abbia mai visto in un videogioco. Le atmosfere sono più che azzeccate, in ogni condizione atmosferica e situazione.

Merito anche della musica, che è contestualizzata a ciò che si sta facendo. Ad esempio, andando a piena velocità parte una musica avventurosa, mentre iniziando uno scontro a fuoco con un’altra nave o avvicinandosi a una fortezza degli scheletri parte un’incalzante motivo epico. E poi la chicca più divertente: è possibile eseguire le proprie colonne sonore con due strumenti, la fisarmonica e una specie di chitarra-pianola (ma c’è chi ha avvistato un violino nei video ufficiali). Suonando una melodia in gruppo gli strumenti si allineano in automatico, creando una vera e propria orchestra pirata. La cavalcata delle Valchirie in mezzo alla tempesta non ha prezzo.

E poi, beh, il mare.

L’acqua è semplicemente meravigliosa. La migliore mai realizzata senza la minima ombra di dubbio. È qualcosa che ti lascia quasi attonito, non si capisce come ci siano riusciti, sia a livello grafico che a livello di “galleggiamento”. Sembra davvero di essere a bordo di un vascello!

Il bello sapete qual è? Che, se giocate su PC, non avete bisogno di un hardware molto recente per giocare anche a dettagli massimi. Il lavoro di ottimizzazione tecnica è stato sopraffino, niente da eccepire.

In conclusione

Voglio fare un’affermazione frettolosa: Sea of Thieves è il gioco dell’anno.

Questo almeno per quanto mi riguarda, dato che non credo che usciranno giochi più avvincenti e divertenti di questo nei prossimi mesi. La mancanza di progressione verticale è una baggianata. Non ci sono livelli o numeri ad attestare quanto tempo avete perso nei sette mari, mi dispiace. Non potrete sparare magie di livello altissimo per sovrastare i principianti. Se volete competere andate altrove, questo non è l’ennesimo e-sport.

La tanto agognata progressione non è salvata su un server, ma siete voi a dover migliorare le vostre abilità di navigatore, combattente, esploratore e stratega. Se vi fa piacere, tenetevi traccia di quanti pirati avete ucciso, ma il miglioramento in questo gioco sta in quanto il giocatore sia diventato bravo.

Il fatto che sia un sandbox di questo tipo probabilmente bloccherà una certa categoria di giocatori. Sea of Thieves ha bisogno di un gruppo per essere giocato al meglio e la modalità singola (inizialmente non prevista) è un modo per intrattenersi e migliorare in mancanza di una ciurma, non il centro del gioco. Nonostante questo, anche in singolo ho avuto le mie belle soddisfazioni!

Buona parte del gioco la fa anche la fantasia e la voglia di “creare” avventure dei giocatori. Non è il gioco a dirvi “Andate a distruggere la nave X o a depredare il tesoro Y” ma sarete voi a decidere cosa fare e come farlo. Dovete distruggere un’orda di scheletri? Nessuno vieta di posizionare la nave di fronte a una spiaggia su cui attirarli e cannoneggiarli. Volete distruggere una nave in modo non convenzionale? Salite a bordo con un barile di polvere da sparo e fate partire i fuochi d’artificio! Va anche detto questo: nulla vieta che compaiano in futuro delle quest con una storia più articolata e lunga.

E con questo andiamo sull’unico aspetto in bilico di Sea of Thieves: i contenuti futuri. Su questo aspetto Rare deve puntare tutto, perché senza un apporto costante di contenuti il gioco è destinato a morire. Fortunatamente, gli sviluppatori sembrano aver dato forti rassicurazioni (e anticipazioni!) in questo senso. Questo è l’unico motivo per cui non sono riuscito a dargli il massimo voto, oltre a qualche minuscola imperfezione a livello di gestione di interfaccia. Fra l’altro, tutte cose risolvibili e quindi un potenziale capolavoro massimo.

Questo è un titolo diverso dal solito, che va premiato sia per la freschezza dell’offerta che per la bontà tecnica, ma soprattutto per il divertimento genuino che riesce a dare. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci aspetta nel futuro di questo gioco. Personalmente, vorrei vedere rilasciata una modalità (a cui sembrerebbe stiano già lavorando) in cui si possano formare flotte e/o alleanze con altre ciurme e quindi aprire la strada a dei clan veri e propri.

Le possibilità sono infinite, e le carte in gioco per sfruttarle ci sono.

Prezzo

Sea of Thieves è disponibile al prezzo di 69,99€ solo su Windows 10 e Xbox One. Va però ricordato che è compreso nell’Xbox Game Pass, che è disponibile in abbonamento a 9,99€ mensili e in prova gratuita per 14 giorni.

Nerdando in breve

Sea of Thieves è un gioiello di gameplay e grafica. Un sandbox multiplayer che diverte e soddisfa, ma che dovrà resistere alla prova del tempo grazie ai nuovi contenuti in arrivo.

Nerdandometro: [usr 4.6]

Trailer


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