Il mio amore incondizionato per Kirkman è risaputo, quindi non smetterò di ringraziare SaldaPress per avermi permesso di leggere il primo volume di Oblivion Song in anteprima e di poterne scrivere su queste pagine (ah, e di aver organizzato l’incontro con l’autore nel corso dello scorso Lucca Comics & Games).
Trama
Il solito incipit: vi darò giusto alcuni accenni alla storia, che potrete già trovare in rete da mesi e che non spoilerano alcunché della trama.
Philadelphia è sconvolta da un avvenimento totalmente inspiegabile: una grande parte della città, per la precisione 25 chilometri quadrati, è scomparsa portando via tutta la gente che si trovava in quella porzione e, al suo posto, sono arrivate delle strane e terribili creature, dispensatrici di morte e distruzione.
Le perdite sono state molte ma, dopo qualche giorno, grazie all’intervento dell’esercito, è stato portato tutto alla “normalità”. Ma che fine hanno fatto i cittadini scomparsi?
Lo scoprirà lo scienziato Nathan Cole che, dopo dieci anni, grazie ai suoi studi finanziati dal governo, continua a fare la spola tra il nostro mondo e Oblivion, l’universo popolato dai “mostri”, riportando indietro, un po’ per volta, i superstiti.
Quali sono le motivazioni di Nathan? Perché mette giornalmente in pericolo la sua vita? Beh, lo scoprirete leggendo questo volume.
Recensione
Mi sembra giusto avvisarvi, quando vedo il logo Skybound su un albo parto prevenuto, è come se fosse un marchio che mi garantisce la qualità del prodotto.
Nel caso di Oblivion Song, in aggiunta, c’è anche il nome di Kirkman ai testi, quindi vado proprio in brodo di giuggiole.
Questa volta, il famoso autore non si cimenta nuovamente nell’horror, ma si mette in gioco con un racconto apocalittico, che potremmo definire di fantascienza ma, come avviene in The Walking Dead, questa non è altro che un mezzo per narrarci una storia di persone, esseri umani perennemente imperfetti che vivono dimorati dal rimorso, che cercano una via da scampo, che vogliono dimenticare o ricordare. I rapporti di un tempo, l’agognata redenzione, la desiderata stabilità, sembrano irraggiungibili, spazzati via in un attimo, come in un attimo è arrivata Oblivion che ha distrutto le vite di centinaia di migliaia di individui.
Si riconosce la mano di Kirkman che non mi ha concesso un secondo di riposo, la narrazione è sempre fitta, magari alcune volte rallenta solo per prendere fiato e correre rapidamente verso la fine dell’albo, in un intreccio di rivelazioni shockanti e colpi di scena mai banali. Il cliffhanger dell’ultima pagina è doloroso, occorrerà attendere del tempo per proseguire con Oblivion Song ma io ne voglio ancora e ne voglio subito.
I disegni di Lorenzo De Felici, che ha messo in mostra la sua arte in tempi recenti su Orfani, coadiuvato dai colori di Annalisa Leoni, sono coinvolgenti e trovano la loro giusta collocazione in questo tipo di storia: con il suo tratto passa dalle sicure atmosfere di Philadelphia agli angoscianti e tetri luoghi di Oblivion con estrema scioltezza. Ho apprezzato, in particolar modo, le scene in cui si sofferma sugli occhi dei protagonisti, riuscendo a mostrare i loro sentimenti e stati d’animo in maniera netta, toccante, emozionante.
Il mio giudizio è, come avrete capito, assolutamente positivo: il 9 marzo fate vostro questo volume, assaporate le sue 152 pagine interamente a colori e attendete con me, in trepidazione, il prossimo numero.
Si ringrazia SaldaPress per l’anteprima.
Nerdando in breve
Oblivion Song parte alla grandissima: la sapiente scrittura di Robert Kirkman e i disegni di Lorenzo De Felici, con i colori di Annalisa Leoni, valgono sicuramente il prezzo del volume.
Nerdandometro: [usr 4.4]
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