Io sono uno che si fissa. Quando mi interesso ad un argomento, di solito mi metto ad approfondirlo allo sfinimento, ma soprattutto, essendo un videogiocatore altrettanto fissato, cerco in qualche modo di “giocare” quell’argomento.
Va da sé che, in tempo di elezioni, essendo abbastanza appassionato di politica, io vada a cercare in qualche modo titoli che replichino un qualche tipo di esperienza di governo.
Si, lo so, potrebbe sembrare assurdo, o noioso, ma vi assicuro che non è così. Perciò, per alleggerire il peso delle infinite maratone elettorali, delle sparate e delle assurde promesse, nonché dei grossi faccioni che ci guardano sorridenti dai cartelloni sparsi nelle città, oggi volevo consigliarvi, a mo’ di chiacchierata, qualche titolo per farvi sentire capi di Stato.
Insomma, i titoli che secondo me si possono avvicinare di più ad essere definiti “simulatori di governo“.
Il criterio che mi ha guidato nel redigere questa breve lista è sostanzialmente quello di andare a scavare un po’ nella nicchia: in parecchi titoli strategici (ad esempio i cosiddetti 4X) interpretiamo in modi differenti un qualche capo/presidente/re/dittatore, ma io volevo andare a presentarvi qualche titolo che approfondisse la parte più politica del governare.
E che, magari, fosse meno conosciuto ai più.
Pronti a giurare sulla Costituzione, o a riscriverla?
Democracy 3
Democracy 3 è un vero è proprio simulatore di governo: interpreteremo un premier/presidente che dovrà tentare di convincere l’elettorato ad essere rieletto facendo ciò che ci si aspetta da qualsivoglia politico: governare bene.
A suon di leggi e di compromessi, dovremo cercare di combattere ciò che non va nel nostro paese, cercando nel contempo di non essere… ammazzati da qualche frangia estremista.
Budget e potere politico del nostro esecutivo saranno le chiavi per cercare di realizzare i nostri obiettivi, sempre però tenendo d’occhio ciò che è più importante per un politico in una democrazia occidentale: i sondaggi per il gradimento, che ci daranno un indice di quanto stiamo facendo bene per il nostro elettorato. L’obiettivo è ovviamente quello di essere rieletti al termine del mandato e per questo avremo il nostro bel da fare che va oltre il “mero” bene del nostro paese, perché dovremo tentare di scontentare il minor numero possibile di gruppi sociali, che formano la base degli elettori.
Un esempio? Una riforma che accontenta i socialisti di sicuro scontenterà i capitalisti, mentre approvare leggi di tipo liberale farà storcere il naso ai conservatori.
È un titolo che ci mette di fronte ad una dura realtà che non dovremmo dimenticare mai: la politica e il governare si basano sul compromesso, volenti o nolenti.
Dato che questo titolo l’ho ripreso in mano da poco e mi ci sono leggermente infognato, ho deciso che merita un articolo separato che uscirà nei prossimi giorni.
Rogue state
Rogue State a mio avviso è una piccola perla dispersa nel sottobosco Steam: il nostro ruolo sarà quello di dittatore di un cosiddetto “Stato canaglia” del Medioriente, arrivato al potere grazie ad un colpo di stato.
Ci toccherà prendere in mano la ricostruzione del nostro paese dopo una lunga guerra civile, gestendo tutti gli aspetti del caso e prendendo tante, tantissime decisioni, cercando di non essere uccisi da rivali, CIA e compagnia cantante.
Molto interessante è l’alto valore di rigiocabilità, dato dalla grande quantità di eventi che ci si presenteranno di fronte.
Ai saldi vi consiglio di farci un pensiero se vi piace il genere, perché è un gioco piuttosto singolare.
Geo-political simulator (serie)
Seppur storicamente infestata da bug, la serie dei francesi Eversim, cominciata nel 2008 e giunta al quarto capitolo intitolato Power & Revolution nel 2016, è forse il simulatore geopolitico più ricco del gruppo: ricco nel senso di opzioni, stati, leader e robe da fare.
175 paesi, tutti gli attuali conflitti nel mondo, tutte le forze armate, tutte le forze dell’ordine e i gruppi militanti, dati geopolitici ed economici aggiornati ogni anno con appositi DLC, economia, società, politica (interna ed estera), ambiente, scienza, cultura, trasporti, spionaggio, guerra e manipolazione politica.
È un titolo mastodontico e a quanto pare l’ultimo DLC è riuscito anche a risolvere molti bug che funestavano il divertimento, dando anche un senso migliore al prezzo piuttosto “alto”, se confrontato con il resto della lista.
Questo è per gente che ama la geopolitica internazionale.
Crisis in the Kremlin
Mi sono innamorato di questo vecchio titolo risalente al 1991 già dalla descrizione: un simulatore di Perestrojika.
Come si fa a non amarlo con un intento del genere?
Il gioco ci mette negli scomodi panni del leader sovietico negli ultimi anni prima del crollo (e possiamo anche scegliere chi essere, non per forza Gorbačëv!): il nostro compito, sostanzialmente, sarà quello di evitare il collasso dell’URSS.
Il titolo, seppur datato è molto immediato, divertente e anche abbastanza difficile.
Alcuni volenterosi sviluppatori indipendenti russi ne hanno sviluppato un remake, che trovate su Steam, svecchiando grafica e contenuti (ma peggiorando l’interfaccia, ma d’altronde nella Russia Sovietica chi ha necessità di un’interfaccia bella, quando la colonna sonora è così esageratamente e pomposamente sovietica?)
Peacemaker
Questo piccolo titolo indipendente vi mette nei panni del Presidente della Palestina o in quelli del Premier di Israele.
Già questo è esplicativo di quanto sia complicato il ruolo di questo gioco, che si classifica e ha avuto successo anche come software “educativo”: cercare di far comprendere le difficoltà di un conflitto che va avanti da più di mezzo secolo e che si combatte non solo con le armi, ma con i discorsi, gli interventi internazionali e la religione.
Se non capite perché in Israele ed in Palestina non si riesce a raggiungere una situazione di stabilità, questo gioco vi farà capire un bel po’ di cose.
Pubblicato nel 2007, vincitore di moltissimi riconoscimenti, di prossima apparizione anche su Steam.
Victoria II
Lo so, il mio buon proposito di non parlarvi di titoli famosi o di grand strategy va a farsi benedire.
Ho pensato però che questo titolo di mamma Paradox meritava un posto nella lista, dato che nella famiglia dei grandi strategici svedesi è quello che dà maggior peso alla parte politica, con elezioni (se deciderete ovviamente di garantire libere elezioni, sia chiaro), partiti che si contendono seggi in parlamento, leggi, riforme e tutta quella roba bella che è gestire uno stato nel secolo 1836-1936, un periodo assolutamente affascinante dal punto di vista politico, ne converrete con me.
Io Victoria II lo adoro, è complicato ed è l’ultimo grand strategy maggiore della Paradox a non essere ancora aggiornato alla nuova generazione: cosa aspettate, esattamente?
Su con questo Victoria III!
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