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Owlboy – Il gufo che conquista alla distanza

Owlboy

Volevo intitolare l’articolo “Quel gufo con gli occhiali” ma l’avevo già fatto in precedenza, quindi per questa volta andrà così.

Recensione

La genesi di Owlboy ha origini lontane, si iniziò a parlare del gioco circa dieci anni fa, quando i ragazzi di D-Pad Studio iniziarono a porre le basi del progetto.

Il titolo è approdato inizialmente su PC, poi sulle console di nuova generazione e, in questi giorni, su Nintendo Switch: ho avuto l’opportunità di provare questa versione.

Come al solito, vi accennerò appena la storia, per non incappare nei soliti deplorevoli spoiler.

Vestiremo i panni di Otus, un giovane gufo muto che, a causa della sua goffezza, è continuamente ripreso dal suo maestro. Ben presto, la sua città verrà attaccata e spetterà al protagonista cercare di sventare l’incombente minaccia.

Otus, in realtà, oltre a volare e roteare non può fare altro ma, per fortuna, può affidarsi – trasportandoli con le sue poderose zampe – ad alcuni preziosi amici e alleati che lo aiuteranno nel corso dell’avventura. Inizialmente potremo contare su Geddy, un esserino esile e alquanto goffo in possesso di una micidiale arma da fuoco in grado di riempire di proiettili gli avversari e, con il proseguo del gioco, il parco-alleati si amplierà permettendoci di scegliere il compagno più adatto per ogni tipo di situazione.

Dovendo azzardare una definizione, catalogherei Owlboy come un metroidvania nel corso del quale, oltre alla sana dose esplorativa necessaria per progredire con la storia e per farmare monete da portare ai negozianti in cambio di utili oggetti, occorrerà risolvere qualche enigma (non troppo complicato) e affrontare delle boss fight non molto sfidanti poiché l’asticella della difficoltà tende verso il basso.

Lo confesso, ho faticato parecchio a provare empatia per Otus; ho dovuto giocare un paio di ore per affezionarmi e trasformare l’iniziale antipatia in un profondo affetto. Probabilmente sono diventato un po’ arido ma, se anche voi doveste trovarvi nella stessa situazione, vi consiglio di tenere duro e dare del tempo al gufetto che saprà ripagare la vostra pazienza.

Gli alleati, d’altro canto, sono molto simpatici e anche gli antagonisti hanno una buona caratterizzazione.

Owlboy

Comparto tecnico

Owlboy, per quanto riguarda la grafica, è una delizia, una gemma rara che emerge in un mare di titoli che vogliono fare della pixel art il proprio punto di forza: il prodotto realizzato da D-Pad Studio incanta sia per il design dei personaggi che per la cura posta negli sfondi e negli elementi di contorno. Più volte, nel corso delle varie sessioni di test, sono rimasto a bocca aperta ammirando l’attenzione posta per creare gli scenari.

La colonna sonora, opera di Jonathan Geer, è composta da sessantotto tracce magnifiche, immersive ed evocative: potrete trovarle a questo link; vi sfido a spendere qualche minuto del vostro tempo per sentirle e a darmi torto nei commenti.

In conclusione

Owlboy mi ha conquistato da subito mentre il protagonista ci ha messo un pochino di più e, nonostante questa personalissima difficoltà, l’ho apprezzato tantissimo.

Il titolo ha un comparto tecnico di alto livello e si presenta splendido da guardare, con una colonna sonora destinata a lasciare il segno e che sto ascoltando anche nel tempo libero.

Ho trovato molto piacevole provare l’esperienza di gioco con la modalità portatile della console Nintendo che aggiunge valore a un prodotto già validissimo e promosso a pieni voti.

Nerdando in breve

Owlboy è un sorprendente titolo che trova su Switch la giusta dimensione.

Nerdandometro: [usr 4.2]

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Trailer

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