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Un viaggio dall’altra parte del bancone: intervista a Mario Cortese

Mario Cortese

Ho conosciuto Mario Cortese anni fa e, nel corso del tempo, siamo diventati amici.

Finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscito a strappargli un’intervista nel corso della quale abbiamo parlato del suo lavoro e di cosa vuol dire “trovarsi dall’altra parte del bancone“.

Luigi: Qual è la genesi di DungeonDice?

Mario: Quando le interviste iniziano così, di solito finisco per sentirmi un vecchio sulla panchina mentre sparge miglio ai piccioni rimembrando i bei tempi andati dopo la Guerra.
Quindi farò uno sforzo di sintesi e sarò breve: ho lavorato per dieci anni per un grande gruppo bancario europeo, ho fatto consulenze ad ogni livello di natura economica per varie imprese e alla fine ho deciso di smettere di lavorare per gli altri e lavorare per me stesso. Con Sollenda, la mia compagna di allora (e oggi instancabile moglie e collaboratrice) e mio cugino Emanuele abbiamo fatto nascere DungeonDice.it letteralmente in garage, 8 anni or sono. Emanuele ha poi preso un’altra strada professionale e dopo pochi mesi ci siamo trovati al bivio tra: “Lasciar perdere” e “Ommioddiostadiventandounacosaseria”. Abbiamo scelto quella che ad oggi mi sembra sia stata la strada giusta. Oggi DungeonDice.it è per me un’azienda, ma anche una grande famiglia in cui lavorano splendidi collaboratori con cui il lavoro spesso si mescola ad una sana dose di divertimento.

Luigi: A causa (o per merito, me lo farai sapere tra poco) del tuo lavoro, hai continui rapporti con i clienti. Come vivi questo aspetto?

Mario: Male, malissimo. Ma non per i clienti. Per il mio carattere. Non sono mai stato bravo con il “contatto al pubblico”. Infatti ho aperto un e-commerce, non un negozio fisico!
Sono più un tipo da sala riunioni o da chiudersi in ufficio e lavorare h24 su statistiche, dati, numeri, report. Per questo mi avvalgo di Giacomo e Margherita che invece sono bravissimi a trattare con le persone e nei nostri negozi fisici (i DungeonStore Genova e Lucca) di Stefano, Alessandra e Massimiliano, i veri eroi sul campo!

Luigi: Ovviamente avrai mille aneddoti da raccontare e, per questo, sono nate Le Cronache del Dungeon: ci vuoi raccontare qualcosa?

Mario: Partiamo col dire che di mille progetti folli, scrivere un libro era all’ultimissimo posto nella mia personale classifica. Però qualche anno fa mi sono trovato a scrivere qualche “sfogo social” su situazioni e aneddoti assurdi capitati sul fronte dell’assistenza post-vendita di DungeonDice.it
Il nostro è un settore molto tecnico, al pari di quello del videogioco e il cliente molto esigente. Non ti perdonano nulla se non stai attento a quello che fai.
Però tra i molti clienti giustamente preparati ed esigenti, capitano anche quelli un po’… sopra le righe! Da lì le Cronache del Dungeon che altro non è che una raccolta delle situazioni più paradossali (ma realmente accadute) che si sono consumate dietro le quinte di DungeonDice.it. Inizialmente doveva essere un libro classico, ma come ho detto in apertura sono dannatamente prolisso e noioso quando scrivo. Quindi con l’aiuto di una delle nostre illustratrici, Valeria Rossi, abbiamo creato la bozza di un “libro-fumetto”, in modo da compensare la mia pesantezza con un po’ di sano comic-fun.

Cronache Dungeon

Luigi: Non pago sei entrato – direi a gamba tesissima – nel mondo dell’editoria con GateOnGames. Come cambia il tuo lavoro?

Mario: Mia moglie dice sempre che ne penso 100 e ne finisco 1. Un tempo pensavo fosse un pregio, oggi è il mio più grande difetto su cui sto lavorando ai limiti della terapia di gruppo.
Hai presente qualcosa del tipo: “Ciao, sono Mario, sono già 10 giorni che non invento un nuovo progetto”. Ecco, quello!
Nasco come giocatore hardcore, poi divento venditore e distributore… e il passo a pubblicare i giochi che mi piacciono è stato non breve, BREVISSIMO. È quindi nata GateOnGames: un Game Studio in cui collaborano, oltre ai dipendenti della nostra azienda, alcune valide teste esterne, in primis Alberto: la mente matematica dietro ai nostri giochi.
Ad oggi il nostro catalogo si è molto arricchito, infatti ai nostri giochi si sono aggiunti anche alcune localizzazioni. Il lavoro è tanto, tantissimo. Cercare prototipi validi, testarli, svilupparli, interagire con grafici e disegnatori. Il segreto è tutto nell’affidare ai giusti collaboratori il giusto compito. Da solo sarebbe impossibile e anzi, a dire il vero sul fronte delle produzioni GateOnGames il mio apporto è quasi marginale.

Luigi: Prima giocatore, poi venditore e quindi editore: qual è il ruolo che preferisci?
Mario: Ti rispondo così: il cuore va al giocatore, la testa al venditore e l’anima all’editore. Quanto sono poetico?

Luigi: Quanto sono importanti (sia in fiera che nel lavoro di tutti i giorni) il feedback e la comunicazione con i giocatori quando si tratta di decidere quali titoli portare sul mercato?

Mario: Il feedback è molto importante. Il feedback è un patrimonio preziosissimo, una risorsa dal valore inestimabile. Siamo sempre molto attenti ai feedback, soprattutto quelli negativi, perché rappresentano la chiave di volta per perfezionarci. Senza feedback saremmo naviganti ciechi alla deriva.

Luigi: Quale è la cosa più assurda che vi è stata detta in fiera?

Mario: Credo che il clima scanzonato delle fiere di settore tiri fuori il meglio e il peggio dei giocatori. La cosa più assurda mi fu detta da un giocatore a Modena Play 2016. Ti riporto un dialogo che potrebbe diventare un nuovo capitolo di Cronache del Dungeon.

Cliente: “Ciao, ma voi questi giochi li vendete?”
Mario: “Sì, puoi provarli ai tavoli demo e se ti piacciono acquistarli”
Cliente: “Non li regalate?”
Mario: “Ehm… no. Li vendiamo, ovviamente abbiamo una promozione….”
Cliente: “No no, la promozione non mi interessa. Volevo sapere se ne avevate qualcuno gratis. Ma evidentemente non sapete nulla del free-marketing, buona fortuna vi servirà”

Se ne va via con il sorrisetto di quello che la sa lunga dopo aver lanciato la frase ad effetto. Ricordo di essere rimasto lì a fissarlo basito per alcuni minuti prima che un cliente mi ridestasse dall’incubo dicendomi: “Ehm, scusa…devo pagarti questo!”.

Luigi: Concludiamo con la sempreverde: progetti per il futuro?

Mario: Il mio gruppo di Progettisti Anonimi mi ha imposto di non lanciare alcun nuovo progetto fino al 2020. Per cui mi dedicherò a consolidare tutti i brand che abbiamo già avviato e portato avanti.
Cercheremo di modernizzare sempre di più DungeonDice.it per portarlo in un’altra “generazione” informatica, di consolidare ed estendere il nostro franchise (i DungeonStore) potenziando gli attuali punti vendita in termini di assortimento ed eventi e trovando nuovi negozi da unire alla catena. E ovviamente aumentare e perfezionare il catalogo di GateOnGames con nuovi prodotti originali (2 in cantiere per il 2018/2019) e alcune nuove partnership che al momento non possiamo ancora anticiparvi!

Luigi: Grazie mille per il tuo tempo! Fissiamo un nuovo appuntamento per una video intervista sul nostro canale Twitch: lunedì 26 febbraio 2018 alle 21.15 approfondiremo gli argomenti trattati in questo articolo.

Cronache Dungeon 2

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