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Gli Ultimi Jedi, Episodio VIII è il vero Risveglio della Forza (in me)

Gli ultimi jedi

Articolo ricco di spoiler: siete stati avvisati.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi è uscito da qualche giorno ma la scimmia che mi ha messo addosso non accenna a calare, nonostante abbia fatto poco altro oltre a parlarne in questi giorni, che fosse di persona, in privato, su Facebook, su Twitch o in gruppi Whatsapp per chi l’aveva già visto.

Insomma, sicuramente è un film che mi ha dato molto di cui discutere, che per quel che riguarda me può essere un ottimo segno o un pessimo segno, ma in questo caso mi ha anche stupito.

In sé non dovrebbe essere causa di sorpresa: si tratta di Star Wars! È abitudine ricorrente per me parlarne fino allo sfinimento, film nuovo o no!

Se non fosse però per il fatto che appartenevo alla ristretta schiera che non aveva quasi nessun hype per questo film: esso infatti giaceva sepolto dalle macerie di quel mezzo disastro che è Il Risveglio della Forza (che impallidisce al confronto con i due film venuti dopo, oltre che con i precedenti).

Ma ecco che, mentre come un Kylo Ren qualunque abbandonavo l’hype credendolo morto, schiacciato dalla forza del mio odio, esso veniva fuori come Luke, pronto a nascondersi per venir fuori solo nel momento più disperato, ovvero quello in cui le luci della sala si son spente e la magia stava per iniziare.

Una volta terminata la proiezione di Gli Ultimi Jedi la fiamma della passione si è riaccesa in me ed oramai è più ardente che mai (cit.).

Ho deciso dunque di scrivere quest’articolo per cercare di dare il mio punto di vista sugli elementi che rendono Episodio VIII un gran film, il punto di vista di qualcuno a cui il precedente capitolo non è affatto piaciuto.

Tralascerò però totalmente gli aspetti negativi, sebbene ci siano e non sono pochi o di poco conto.

Eroi & Nemici

In Gli Ultimi Jedi, Rey e Kylo spaccano: sono interessanti, maturano durante il film, non sono monodimensionali ed il rapporto che li lega è nuovo per un capitolo di Star Wars.

In precedenza i due sinceramente mi avevano lasciato del tutto indifferente, soprattutto Kylo che, al di là di un costume molto figo e del più bel rumore di una spada laser di sempre, era un fanboy di Vader che non ispirava né timore né rispetto (in tal senso, Ortolani aveva pienamente ragione).

Per quanto riguarda i personaggi vecchi invece: Han Solo in Episodio VII era l’ombra di sé stesso e traspariva come Ford non avesse voglia di esserci; la sua morte sembra buttata là più per far dare credibilità al personaggio di Kylo che altro (fallendo, a mio parere).

Luke è invece gestito in questo nuovo film in maniera magistrale e la sua fine è la degna conclusione per il suo personaggio; personalmente mi ha dato un senso di completezza e pace, come a Leia e Rey (ed anche molta tristezza però… “Non riesco a credere che sia morto”).

Per quanto riguarda la Principessa, credo che sia stata gestita in modo più adatto: non è solo un generale e una madre preoccupata, ma assurge a simbolo di speranza e fonte di saggezza per tutti i Ribelli.

La Forza

Il rapporto che Gli Ultimi Jedi ha con la Forza è particolare ed ho sentito critiche e plausi ad esso: da un lato c’è chi dice che se ne dà una spiegazione troppo blanda, animistica e chi invece approva che si torni al misticismo della trilogia originale a discapito dei prequel.

Io credo invece che sia un’ottima connessione tra la Forza dei Midichlorian e quella descritta da Obi Wan in Una Nuova Speranza: Luke ci fa capire come Essa sia effettivamente in ogni dove, vivente e non. È un’armonia che tiene unita tutta la galassia e come tutte le armonie ha bisogno di equilibrio.

E questa è la nozione che Episodio VIII ci propone, una delle più importanti, interessanti ed apprezzabili del film: la Forza esiste a prescindere dai Jedi, lo stesso dicasi il lato chiaro ed il lato oscuro, che non sono semplicemente bene e male.

Anche se molti non sembrano volerlo capire, i prequel mostravano questo: l’Ordine dei Jedi, le sue regole, la sua militarizzazione ed il voler divenire una sorta di casta era un costrutto che di fatto sfruttava una religione… è per questo che il Prescelto della Forza li annienta.

Questo messaggio di Luke è l’opposto di quanto traspirava nella trilogia originale, non a caso passa dal ragazzo che osservava curioso la spada laser del padre a quello che la butta senza pensarci due volte.

Citazioni & Aspettative

La più grande critica che muovo al Risveglio della Forza è sempre stata questa: è il rifacimento di Una Nuova Speranza, di cui riprende narrazione, costumi, stile, scenografia, letteralmente alcune scene per intero.

Allo stesso tempo, però, faceva tutto questo fingendo di non farlo. Sembrava volesse dire di continuo che non è Episodio IV per poi fare qualcosa di identico a Episodio IV.

Ciò che mi snerva terribilmente è che era esattamente ciò che volevano i presunti fan che odiano i prequel: niente di diverso, vogliamo sempre la stessa roba manco fosse il nuovo album degli AC/DC o il cornetto con panna e marmellata di albicocca.

Gli Ultimi Jedi gioca molto con questa idea e con la conoscenza ossessiva che molti di noi hanno dei film originali e lo fa esattamente per mostrarci la novità di questa terza trilogia. Un esempio su tutti è la scena dell’ascensore con Rey e Kylo dove ripetono le stesse battute di Luke e Anakin in Episodio VI, ricreando poi una scena quasi identica nella sala di Snoke.

La risoluzione è però diametralmente opposta: non abbiamo finalmente la redenzione del cattivo per salvare il buono, ma il suo definitivo passaggio al lato oscuro attraverso una delle tradizioni dei Sith, cioè l’uccisione del proprio maestro.

In questa scena, come in altre, il film gioca con le nostre aspettative da appassionati e ci dà sempre il contrario di quello che la nostra mente prevede.

Apologia dell’Uomo Comune

Un tema che era emerso già in Episodio VII, ripreso da Rogue One e definitivamente sviluppato in Gli Ultimi Jedi è la presenza e l’importanza delle persone comuni.

Nelle trilogie precedenti i protagonisti avevano “il potente sangue degli Skywalker”. Avevano sì origini molto umili, sul sabbioso Tatooine, ma erano diamanti in attesa di essere scoperti.

Non è quindi un caso che tutti ci aspettavamo che per Rey fosse lo stesso e tuttora io ho i miei dubbi su quanto ci viene detto da Kylo Ren sui suoi genitori (chi ha letto Naruto saprà che si diceva lo stesso del ragazzino biondo, poi si è scoperto tutt’altro).

Ma se così non fosse ed avesse detto la verità? Se veramente Rey fosse un nessuno dal nulla?

In Rogue One e di nuovo in Episodio VIII ci si sforza di mostrare come Impero e Ribellione sono alla fine composti da persone, costrette dal destino o dal certificato di nascita a servire per una fazione o per l’altra.

Finn e Rose e la loro (rivedibile) sottotrama sono chiaramente il simbolo di ciò. Ma il film sembra volerci suggerire che la stessa Rey, il nuovo Jedi che sconfiggerà definitivamente l’Impero, potrebbe essere questo: una persona comune, dal grande talento e nulla più (so che questo contraddirebbe molto di quello che sappiamo sull’addestramento degli Jedi e mi turba un po’, lo ammetto).

Non solo, il suo nemico sarebbe l’ultimo rappresentante degli Skywalker, in un’inversione completa dei ruoli.

Il Secondo di Tre

Gli Ultimi Jedi è il secondo capitolo di una trilogia, solitamente quello in cui i protagonisti toccano il punto più basso prima di iniziare la risalita del terzo episodio.

In questo, Episodio VIII conferma l’abitudine, ma con una differenza importante: il momento peggiore della Ribellione lo abbiamo quasi alla fine del film, a terzo atto già quasi concluso.

Sono solo le ultime scene che danno del sollievo a quelli che sono stati, di fatto, fuggitivi per tutto il film e sono ormai in un numero esiguo.

Personalmente, credo che la tabula rasa sfiorata dai Ribelli sia una gran trovata in quanto se da un lato ci dona una speranza per il prossimo episodio, dall’altro ci fa soffrire per tutto questo, mettendoci di fronte ad una situazione di quasi annientamento totale, evitato solo dall’arrivo di Luke, quando ormai la stessa Leia si era rassegnata.

In tal senso l’intervento dell’ultimo Maestro Jedi vivente assume ancora più una carica emotiva: sappiamo quanto non volesse più essere parte del conflitto, sappiamo quali sarebbero le conseguenze se non intervenisse e sappiamo anche quali sono una volta che lo fa.

Ecco, questa è la ragione per cui riusciamo a dare il giusto addio a Luke. La sua volontà si era spezzata e la vediamo riforgiarsi per il suo ultimo compito.

Quale modo migliore per preparare il terreno per lo scontro finale?

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