Parte oggi la quarta edizione dei Nerdando Awards e lo fa dalla categoria fumetti.
Come ogni anno, l’intera redazione di Nerdando si è riunita per assegnare questo premio, vi ricordo che ogni membro ha scelto un titolo non necessariamente uscito nel corso del 2017, ma con il quale è entrato in contatto quest’anno. Il titolo vincitore assoluto è quello che ha ricevuto più awards o, in caso di pareggio, è stato scelto – dopo una nuova discussione – dalla redazione.
A questo link potrete trovare tutte le informazioni sulle edizioni passate.
Clack – Black Gospel: Un Vangelo Western
Quest’anno ho avuto la fortuna di leggere molti prodotti validi, per cui non è stato semplice scegliere il migliore. Dato che, in generale, le graphic novel autoconclusive incontrano maggiormente il mio gusto rispetto alle serie, scelgo però Black Gospel: Un Vangelo Western, scritto e disegnato da Vinci Cardona ed edito da Edizioni BD perché è un’opera originale ed ispirata, con un punto di vista affascinato ed affascinante e splendidi colori.
Menzione d’onore, invece, per una serie: Dirk Gently, edito da Saldapress, che riesce a rendere in maniera perfetta l’immaginario di Douglas Adams.
Gattiveria – Maus
In attesa di leggere MetaMaus, quest’anno ho ripreso in mano un capolavoro assoluto, letto chissà quanti anni fa e che mi ha meravigliato come la prima volta: Maus di Art Spiegelman, edito da Einaudi. Meritatamente premiato con il Pulitzer è forse la prima graphic novel della storia, capace di far sorridere pure su una tragedia come quella dell’Olocausto.
Giakimo – Tokyo Ghost
Annata come al solito ricca di fumetti letti, al punto che quasi mi sono dimenticato cosa ho letto nel 2017. Tra i recuperi di storie e saghe vecchie che avevo finora trascurato (come Dredd) e il prosieguo di serie che già seguivo (come la sempre più bella Dragonero), la scelta va ad una serie conclusa nel 2016 ma che ho letto in volume unico in questo periodo: Tokyo Ghost.
Questa serie composta da 10 numeri ad opera di Rick Remender e Sean Murphy ed edita in Italia da Bao Publishing è un incubo distopico cyberpunk, aggiornato al mondo moderno e alla sua ossessione per la rete, la connettività e i social media. Una storia intelligente, disegnata divinamente e che mi ha lasciato dentro una sottile inquietudine perché lo scenario descritto non è lontano dalla realtà. Come dovrebbe sempre fare, Tokyo Ghost è fantascienza che usa il futuro per parlarci del presente.
Giando – Erased
Spinto dall’entusiamo suscitatomi dalla serie animata, ho divorato i nove numeri di Erased (edito in Italia da Star Comics) che ha vinto il mio award annuale. Una storia avvincente e che tocca tanti elementi “seri”, ma vissuta a cavallo del tempo e delle situazioni in maniera originale e sempre interessante. Forse non sarà il manga con i migliori disegni ever, però rimane comunque gradevolissimo anche alla vista (al contrario di quella cagata di L’Attacco dei Giganti, graficamente parlando). Menzione d’onore: Monster Musume, questo sì che è uno spettacolo visivo! Spoiler: tette.
JayJay – L’uomo senza talento
Scoperto all’ultima edizione di Lucca Comics & Games (edito in Italia nel 2017 da Canicola, ma pubblicato in Giappone tra il 1985 e il 1986) è il motivo fondamentale per cui “ho rivolto il mio sguardo a oriente”. Da sempre ho tralasciato la cultura giapponese, l’ho sempre ritenuta troppo distante da me e credevo mi costasse troppa fatica affrontare una mentalità così profondamente diversa. Essendo appunto molto pigro, leggere questa apologia all’ozio come eversione verso il moderno capitalismo ha creato in me un forte senso di empatia e ha fatto da ponte verso un mondo da cui difficilmente riuscirò ad allontanarmi.
jedi.lord – Mercurio Loi
Quest’anno sono stato molto indeciso sul decidere a quale opera a fumetti assegnare il mio premio: ho letto molte serie, poche opere singole e comunque sempre tanta roba.
Alla fine sono arrivato a scremarne due, con molta fatica.
Al primo posto metto la nuova serie di Bonelli, Mercurio Loi: una serie senza dubbio coraggiosa, molto più verbosa ed intellettualoide di come ci aspetteremmo, un fumetto quasi di nicchia, un esperimento riuscitissimo per la casa editrice milanese che è in grado di coniugare tradizione e novità come forse nessun altro qui in Italia.
Al secondo posto mi preme segnalare Non stancarti di andare, la nuova mastodontica e commovente opera del duo Radice/Turconi, già autori del nostro fumetto dell’anno 2015. Una storia intima ma che parla universalmente di attese, amore e attualità.
Menzione d’onore all’onnipresente Dragonero: non ve lo ripeto neanche, una serie fantasy imperdibile per tutti coloro che amano il bel fumetto.
LC – Downfall
Ok, questa decisione sarà estremamente difficile. Ho letto una marea di fumetti nuovi quest’anno (come ogni anno) e scegliere il migliore sarà molto, molto complicato anche perché nessuno è clamorosamente bello.
Alla fine voto Downfall (零落) di Inio Asano: a differenza del nostro jedi.lord, non è splendido ma solo crudele. Ci mostra il lato più sporco e negativo della vita di un mangaka e dell’industria dei fumetti in Giappone e lo fa senza retorica, senza gioia, senza redenzione. È un fumetto negativo e diretto per gente negativa e diretta, quindi me.
Morgana – Your Name
Due vite parallele, un incontro impossibile: Your name (edito da Edizioni BD) è una storia molto emozionante, scritta e disegnata magistralmente; da anni un manga non mi coinvolgeva tanto, e il film è altrettanto bello (anzi, di più, grazie ai colori e alle animazioni fantastiche).
Penny – Tre trighi
Scelta difficile, quest’anno ha portato tanti prodotti interessanti, come l’attesissimo seguito di Contronatura, di Mirka Andolfo, che aspettavo con ansia. Tuttavia do il mio premio a Tre trighi, frutto della collaborazione fra Dado, Bigio e Sio. Un volume a più mani che raccoglie le storie frutto di alcune 24 ore Comics, in cui diversi fumettisti si trovano e scrivono per 24 ore ininterrotte un’opera inedita di 24 facciate. Ne escono racconti bizzarri o toccanti, imprevedibili e sempre piacevoli. Se non vi è ancora capitato di leggerlo, ve lo consiglio caldamente.
Tencar – Kobane Calling
Lo so, è uscito lo scorso anno edito da Bao Publishing, ma l’avevo lasciato sul comodino a prendere polvere semplicemente perché mi ripetevo di non avere tempo. Che bugiardo.
L’opera di Zerocalcare racconta i viaggi intrapresi dall’autore romano tra Turchia, Siria e Iraq, territori devastati da una guerra di cui non abbiamo quasi mai notizie. Kobane Calling mi ha colpito dritto al cuore e mi ha fatto riflettere.
Menzione d’onore per la serie regolare di Star Wars, gasante come poche cose al mondo.
Wiwo – The Sandman. Cacciatori di sogni
Non è davvero un fumetto, più un racconto breve illustrato, ma si merita a pieno titolo la mia nomination qui. Innanzitutto, è di Neil Gaiman, autore che adoro. Inoltre, ha le illustrazioni a metà tra la tradizione giapponese e il moderno di Yoshitaka Amano. Ma c’è di più: la storia da cui è tratto è una leggenda giapponese che sembra uscita direttamente da The Sandman, malinconica e onirica. Giustamente, Gaiman non ha resistito e l’ha riraccontata, donandoci un’altra veste di Sogno degli Eterni. Qualche mese fa ho trovato la ristampa edita da RW Edizioni – Dana e l’ho presa senza neanche pensarci. Come al solito, ho fatto benissimo a fidarmi.
Zeno2k – Volt, che vita di mecha!
Quest’anno non ho avuto il piacere di intrattenermi molto con i fumetti, e sebbene abbia adorato The Shadow Planet, che ho avuto il piacere di recensire a luglio di quest’anno, sicuramente voglio dare la mia preferenza a Volt, Che vita di mecha!. Un prodotto tutto italiano che sa coniugare ironia, pulizia del tratto, e spensieratezza. Davvero un ottimo comic che non mi stanco mai di leggere e rileggere.
And the winner is… Mercurio Loi
Sui fumetti siamo sempre in totale disaccordo. Abbiamo deciso di premiare Mercurio Loi per via della caratterizzazione del protagonista e perché le storie di ogni albo sono così profonde che stanno bene sia in edicola che all’interno di una libreria.
Premio del pubblico: Dragonero
I nostri lettori, all’interno del gruppo Facebook di Nerdando, hanno votato praticamente all’unanimità per Dragonero: l’opera (edita da Sergio Bonelli Editore) di Stefano Vietti e Luca Enoch ha stracciato la concorrenza.
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