Indie

Neofeud – Un’avventura cyberpunk profonda e retrò

Neofeud

Recensione

È da un po’ che non vediamo titoli ispirati ai lavori di Philip K. Dick (se escludiamo ovviamente Blade Runner 2049), men che meno a quelli di Isaac Asimov.

Nell’avventura grafica di cui vi parlerò, l’ambientazione e le tematiche sono estremamente affini a quelle di questi famosi scrittori e da essi vengono tratti, più o meno esplicitamente, molti spunti. Il titolo in questione è Neofeud, un indie sviluppato da Silver Spook Games, nome che nasconde un unico sviluppatore: l’hawaiano Christian Miller.

Neofeud è un punta-e-clicca vecchio stile, che mi ha ricordato davvero tanto gli Space Quest come ambientazione e grafica. La storia si svolge in un 2033 ipotetico, dove le intelligenze artificiali autocoscienti sono ormai realtà. La consapevolezza di sé però ha delle conseguenze, prima fra tutte l’affermazione come individuo e, in quanto tale, con dei diritti e dei desideri. Questo comporta tutta una nuova fetta di società che cerca di integrarsi in quella umana, già esistente. Robot veterani di guerra, domestici, operai, ognuno con un diverso livello di coscienza, che ne determina i diritti. Basta un punto percentuale per finire allo stesso livello degli aspirapolvere, pur provando emozioni e sensazioni reali.

Quello che si ha davanti è un mondo ben più complesso di quello che ci mostra Blade Runner, a cui si ispira, e questo gioco si pone anche come una riflessione più approfondita e realistica del dilemma insinuato dai replicanti.

Trama

Il protagonista di Neofeud è un ex-poliziotto, congedato per aver rifiutato di sparare ad un robot senziente umanoide disarmato, che adesso lavora come impiegato statale in un ufficio di pubblica assistenza a umani e robot. Karl Carbon, questo il suo nome, si occupa di casi di bassa lega, come riformare bande di ragazzini-robot teppisti o di aiutare giovani madri di ibridi umano-artificiali a tirare avanti.

La società ormai vive in un sistema definito neo-feudale, dove un re governa sulla plebe e si circonda della sua corte di nobili prescelti. La popolazione invece è sempre più frammentata fra macchine senzienti, esseri geneticamente modificati, normali umani e tutto ciò che è nato dall’incrocio fra le specie. La gente normale vive in città costruite su torri di immondizia o in favelas dall’estensione chilometrica.

Un giorno, uno dei casi di Karl degenera inaspettatamente trascinandolo in un vortice di eventi che lo porta a scoprire una cospirazione delle caste più alte della società, che vivono in palazzi di lusso, costruiti su isole sospese in aria, sopra alle metropoli ormai allo sfacelo.

Grafica e sonoro

Dal punto di vista di musica e doppiaggio Neofeud non ha nulla da invidiare a titoli di maggior spicco, e avere un’avventura con così tanti dialoghi (sì, parlano un sacco!) interamente doppiati non è da tutti.

Per quanto riguarda la grafica va apprezzato lo sforzo dell’autore, così è giusto chiamarlo, che ha disegnato a mano ogni singola parte del gioco, dai fondali ad ogni personaggio e oggetto. Lo stile funziona in certi casi, in cui ricorda tantissimo i vecchi titoli Sierra, pur restando moderno nell’attenzione al dettaglio e nella pienezza delle schermate. I movimenti sono legnosi come una volta, non saprei dire se è stato fatto deliberatamente o meno, ma la sensazione che si ha è quella di giocare a un vecchio gioco di cui non sapevamo niente.

Purtroppo questi disegni “fatti in casa” a volte risultano un po’ troppo semplicistici e raffazzonati e spezzano l’esperienza visiva qualche volta di troppo. Le animazioni aiutano poco in questo senso. In molti casi Neofeud balla sul confine che sta fra “retrò” e “fatto male”. In alcuni casi finisce dal lato giusto, in altri no.

Il complesso dato dal colpo d’occhio delle schermate è comunque positivo. L’aspetto è quello di una “pixel-art senza pixel”, una visione a metà fra i puntinisti, i macchiaioli e un King’s Quest a scelta fra il IV e il VI.  I concetti visivi e le atmosfere sono comunque d’impatto, ma questo non è uno di quei giochi da esaminare con la lente d’ingrandimento, diciamo così.

In conclusione

Sarò sincero con voi: sulle prime, Neofeud mi è sembrato una paccottiglia realizzata con i piedi. Beh, mi sbagliavo.

Non aspettatevi artwork accattivanti e fondali all’acquerello, ma se cercate un’avventura vecchio stile non lamentatevi che non ne fanno più! Questo è sicuramente un prodotto con una buona trama e un’ottima ambientazione, davvero ben sviluppata. Se non verrete catturati dalla storia del protagonista, sarà il mondo del gioco a intrigarvi e a spingervi ad esplorare ogni scena e dialogo dall’inizio alla fine.

Ogni schermata, poi, è piena di citazioni e riferimenti, soprattutto a tema robotico. Sarà facile vedere un qualcosa di Robocop là, un pizzico di Terminator qua e magari intravedere un membro dei Daft Punk in un locale! Caccia aperta, dunque.

Qualche incrinatura si avverte sul sistema di controllo, troppo poco flessibile, così come sulla raffinatezza tecnica in generale. Questi sono i principali difetti dell’avere un solo autore a creare un intero videogioco.

Il lato positivo di questo tipo di produzione, però, è una visione estremamente focalizzata della storia. L’aspetto artistico e narrativo del gioco ne giova moltissimo. Andando a scoprire la storia di Christian Miller, lo sviluppatore, scopriamo che il suo lavoro di insegnante di scienze e tecnologie lo ha portato ad aiutare molti ragazzi in situazioni a rischio, facendolo avvicinare quindi a situazioni critiche che hanno illuminato il divario sociale ed economico delle grandi città.

In Neofeud ha quindi infuso tutte la sue esperienze, rendendole un qualcosa di simile al District 9 di Neill Blomkamp, forse più al cortometraggio da cui è stato tratto il film, Alive in Joburg.

Il punta-e-clicca che ne è risultato è un concentrato di ottimi concetti con una realizzazione amatoriale (seppur immensa), che merita un gran successo. In realtà la storia si adatta ad un qualsiasi formato ludico e chissà che non succeda come per il film di fantascienza di Blomkamp, che ha visto un “passaggio di livello” con una produzione alle spalle, quella di Peter Jackson, che gli ha permesso un salto di qualità tecnico e visivo.

Prezzo

Neofeud è disponibile su Steam per Windows al prezzo di 14,99€

Nerdando in breve

Se cercate un’avventura punta-e-clicca in pieno stile Sierra, Neofeud è un ottimo candidato, con un’ambientazione ottimamente realizzata, sebbene in parte inficiata sul lato tecnico dalla sua natura di titolo estremamente indipendente.

Nerdandometro: [usr 3.5]

[amazon_link asins=’B0764NNLPL,8804519525,184159332X,B0041KW0WQ’ template=’ProductCarousel’ store=’nerdandocom-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0c97307d-d844-11e7-b143-8bab7f9061ab’]

Trailer

Contenuti

To Top