Fumetti & Libri

Aliens #7 – Ascensore per il Paradiso

Recensione

Bentornati al nostro consueto appuntamento con il mensile Aliens, grazie al quale saldaPress porta in Italia le storie dell’Alien Universe a fumetti.

Terminata Defiance e in attesa che cominci la nuova saga, vediamo cosa i saldatori ci hanno preparato per il mese di novembre.

Trama

Aliens 7 ci porta in dono due storie differenti, temporalmente e nei toni.

La prima, Attività Extraveicolare (in originale Aliens: Defiance – Extravehicular), scritta da Brian Wood, è ambientata sei mesi dopo il primo episodio di Defiance (leggete qui per saperne di più) di cui rappresenta un tie-in, che fu pubblicato in origine per il Free comic book day del maggio 2016, anche come intenzione di celebrare il 30° anniversario di Aliens.

La storia vede il trio delle meraviglie formato dalla Marine Zula, la dr. Hollis e il sintetico Davis in un momento di puro panico: ingresso in atmosfera mentre alcuni xenomorfi cercano di squarciare lo scafo. Concepita come un episodio di pura azione, ci permette di tornare nella linea narrativa di Defiance, seppur si tratti di un puro divertissement che non aggiunge chissà quanto alla trama della succitata saga.

D’altronde, era pur sempre una storia per il free comics book day, suvvia, son poche pagine!

La seconda, opera completa di Liam Sharp, è intitolata “Ascensore per il Paradiso” (in originale “Aliens: Fast track to Heaven) è molto più sostanziosa ed è sicuramente il piatto forte dell’albo.

La storia, che nell’editoriale è indirizzata come “graphic novella”, è ambientata su Europa, una delle lune di Giove. Europa, anche nella realtà, parrebbe essere uno dei posti più interessanti del Sistema Solare, dato che sotto la crosta ghiacciata che lo ricopre, si estenderebbe un vasto oceano di acqua liquida, che come sappiamo tutti è uno dei requisiti essenziali per la vita come la intendiamo sulla Terra.

Astronomia a parte, la saga di Alien è ambientata avanti nel futuro di più di un secolo rispetto a noi: è ragionevole pensare che la mega corporazione Weyland-Yutani, che estende ben volentieri la sua longa manus su tutto ciò che di lucroso o pericoloso ci sia nell’universo raggiungibile, non abbia avviato ricerche proprio nell’oceano di Europa?

Ma ovvio che si! Per semplificare le operazioni verso la superficie ha anche costruito, tempo addietro, un ascensore spaziale (che non è un concetto soltanto legato alla fantascienza, ma da anni esistono progetti in merito) in modo da semplificare l’andirivieni dalle profondità dell’oceano all’orbita. Comodo, no?

Di sicuro. Il problema è quando a metà dell’ascensore una squadra di ricerca sparisce nel nulla e mandano un tipo particolare di ascensoristi a verificare cosa sia accaduto: i Marine spaziali.

Di più non posso dirvi, ma posso di certo apprezzare l’atmosfera cupa, disturbante e carica d’ansia costruita da Sharp, che ci porta nell’orrrore più assoluto, quello che dovrebbe essere marchio di fabbrica della saga come da principio. Orrore, isolamento, malvagie corporazioni che ti usano come una pedina. Sudori freddi sulla spina dorsale, una missione impossibile.

Per parlare degnamente della storia di Sharp, però, non si può prescindere dai disegni, e vi spiego subito perché.

Disegni

Partiamo proprio dalla parte grafica di Ascensore per il Paradiso, poiché i disegni sono imprescindibili per apprezzare il senso di tensione trasmesso dalla storia.

La narrazione procede tesa e l’atmosfera è resa parecchio intrigante proprio dalle soluzioni adottate da Sharp: mi riferisco alla costruzione delle splash-pages, alle tavole con le silhouette dei protagonisti in controluce, ai volti dei marines in primo piano, grondanti di sudore. E alla colorazione, un arcobaleno di luci che tingono le tavole di luci irrealistiche che suggeriscono le emozioni provate dai protagonisti.

Se la storia in sé è piuttosto canonica, è la parte grafica a dargli maggior lustro: sfogliare le pagine dell’albo è un piacere per gli occhi e mette in risalto il lavoro di Sharp da autore completo.

Nella prima storia invece ritroviamo la nostra vecchia conoscenza Tristan Jones che ancora una volta ci dimostra come si trovi a proprio agio con lo xeno-universo: ma di lui abbiamo già parlato diffusamente nelle scorse puntate.

Edizione

Saldapress mantiene i buoni standard dei mesi passati e nello spillato piazza sempre speciali interessanti: questo mese la parte che ho apprezzato di più è l’approfondimento su Liam Sharp, autore della storia principale del volume, che sinceramente non conoscevo.

Altra paginetta è dedicata all’uscita home video di Alien: Covenant.

Conclusione

Il mensile di Aliens procede a presentarci diverse sfaccettature dello xenouniverso: degna di nota è soprattutto la storia più lunga dell’albo, lavoro di un singolo artista, che merita di esser letta anche solo per il peculiare lavoro grafico che c’è dietro, perfettamente simbiotico con l’ansia che la storia stessa genera.

Prossimo mese, si comincia con una nuova saga!


Nerdando in breve

Il mensile di Aliens si prende una pausa dalle saghe ad ampio respiro e ci presenta un graphic novel interessante e bellissimo da vedere.

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