C’è stato un periodo in cui Paul Jenkins era uno degli autori Marvel più in vista e io adoravo il suo Uomo Ragno. L’avevo perso di vista, ma ricordo con immenso piacere molte sue storie. Per cui sono stato molto contento di leggere Replica, la sua nuova serie pubblicata in America da Afterschock Comics e in Italia da SaldaPress, come American Monster.
Recensione
In futuro l’umanità e svariate razze aliene cercano di convivere nel Transfer, una specie di pianeta orbitante nello spazio, costruito da una razza poi scomparsa. Una città ha bisogno di polizia e l’unico poliziotto terrestre è Trevor Carter. Stressato, demoralizzato ma senza potersi licenziare, Trevor decide di clonarsi, ma invece di un clone, se ne ritrova cinquanta! Non tutto il male viene per nuocere, visto che cinquanta cloni possono servire per indagare sull’omicidio di un diplomatico.
Già dal mio breve riassunto si capisce che la serie ha un tocco surreale con situazioni paradossali e al limite, in perfetta tradizione inglese. In effetti abbondano le battute e le situazioni divertenti, con Trevor che è un protagonista sboccato e scazzato all’ennesima potenza e i suoi cloni sono tutti funzionali alla storia e divertenti, per tacere di Vorgas, un alieno incapace di comprendere anche gli ordini più semplici.
Per rendere il tutto credibile ci vogliono disegni all’altezza e devo dire che Andy Clarke riesca nel compito, differenziando per bene i cloni e rendendo credibili e verosimili le razze aliene. Clarke lavora da parecchi anni tra Marvel e DC e probabilmente ho già letto storie da lui disegnate, ma non me lo ricordo mica. Qui ha uno stile solido e classico, con linee di china che rendono i suoi disegni simili allo stile di David Finch, legnosità compresa, ma senza la sua ipertrofia.
Sbirri futuri e problemi attuali
La storia di base è un procedurale/poliziesco, con qualche tocco politico (un altro classico degli scrittori inglesi, quasi sempre assente nei colleghi americani). All’apparenza quindi niente di nuovo, ma il fumetto sfrutta al massimo l’ambientazione di fantascienza rendendo fresca e interessante una vicenda altrimenti già vista.
Per cui non solo l’uso dei cloni, ognuno con la sua personalità, ma anche l’incontro/scontro con le varie razze aliene, con tutti i problemi di convivenza (legale e non solo). Replica, come nella migliore tradizione della fantascienza, usa la fantasia e l’incredibile per descrivere e analizzare il presente. Risulta evidente sopratutto nell’utilizzo degli Scarlet, razza senza scrupoli che usa ogni mezzo per aggirare le leggi universali del Transfer, rifiutando la convivenza e non rispettando le altre razze aliene. Personalmente mi hanno fatto pensare a come spesso si muove la Russia di Putin, magari altri ci vedranno altre entità/Stati. Alla fine è questo il bello della fantascienza, diciamo intelligente, per mancanza di altri termini.
Non è tutto rose e fiori, perché il volume finisce quasi sul più bello, lasciando aperte ancora alcune questioni e senza farci vedere le conseguenze della risoluzione del caso, ma sono sicuro che le storie successive chiuderanno il cerchio. Per il momento, Replica resta una storia divertente e con diversi spunti da esplorare.
Nerdando in breve
La fantascienza che ci piace: semplice, divertente ma piena di spunti e agganciata al presente. Ed è pure ben disegnata!
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